Cronache Economiche

27.05.2020

Impatto del Covid sull’economia turca e previsioni per il 2020-21

La Commissione Europea, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale hanno pubblicato previsioni aggiornate sull’andamento dell’economia turca nel 2020-21 alla luce della crisi causata dall’epidemia di COVID-19.

Il rapporto sulle previsioni economiche di primavera 2020 della Commissione Europea (CE) rivela che l'economia turca si ridurrà del 5,4% nel 2020. Il rapporto evidenzia come la Turchia, che non si era ancora completamente ripresa dalla recessione del 2018, ha avvertito a marzo i primi effetti tangibili dell’emergenza nel processo produttivo di beni e servizi lungo le catene globali del valore, nei settori dell’export, del turismo e dei trasporti. Di conseguenza, Bruxelles prevede che il commercio estero possa contrarsi di circa un quarto entro fine anno, con un disavanzo commerciale. L'economia dovrebbe inoltre ridursi a causa della limitata domanda interna, della diminuzione della fiducia dei consumatori privati e degli investimenti, nonchè a causa del clima di incertezza. Per il 2021 è invece prevista una ripresa nell’ordine del 4,5%, che dipenderà però dalla tenuta dei conti pubblici e dall’andamento del mercato del lavoro. Secondo la CE, l'inflazione dovrebbe attestarsi all’11,4% nel 2020 e all'11,7% nel 2021; il tasso di disoccupazione aumenterà al 16,9% nel 2020 dal 13,6% dell'anno scorso; i "consumi privati" diminuiranno del 2,1%, mentre la spesa pubblica crescera’ del 4%.

Leggermente migliori sono le previsioni aggiornate del Fondo Monetario Internazionale (FMI), che ha riportato le stime sull’economica della Turchia nell’ultima edizione semestrale del World Economic Outlook del 14 aprile 2020. Secondo l’FMI, nel 2020 il PIL dovrebbe scendere al -5% (rispetto alla precedente previsione del +3% di ottobre 2019), per registrare nel 2021 una ripresa positiva del +5%. La pandemia da coronavirus, la conseguente recessione dell’economia globale nel 2020 (-3%) ed il deprezzamento della lira turca hanno un impatto negativo sulle previsioni. Il FMI ha stimato: un tasso di inflazione al 12% per il 2020-2021; un disavanzo di bilancio al 5,1% nel 2020 ed al 5,6% nel 2021; un debito pubblico al 30,8% nel 2020 ed al 31,7% nel 2021. Secondo i dati, il tasso di disoccupazione dovrebbe salire al 17,2% nel 2020, influenzato pesantemente dall'impatto economico negativo della pandemia, seguito da un calo al 15,6% nel 2021.

Decisamente piu’ ottimistiche, infine, le stime della Banca Mondiale, secondo la quale l'economia turca dovrebbe crescere dello 0,5% nel 2020 (oltre 3 punti percentuali in meno rispetto alla stima pre-coronavirus). Si prevede un impatto negativo sulle esportazioni, sul turismo, sull'accesso ai finanziamenti, sulla stabilità valutaria e sull'inflazione a causa degli effetti della pandemia sul commercio globale. Il tasso di inflazione di fine anno è previsto all'11%, per le pressioni sui cambi e l'allentamento monetario. Il disavanzo delle amministrazioni pubbliche dovrebbe espandersi drasticamente al 4,5% del PIL nel 2020. La crescita dovrebbe invece tornare al 4% nel 2021 e nel 2022. E’ previsto un aumento del deficit pubblico fino a raggiungere il 4,5% del PIL nel 2020, per poi abbassarsi al 2,9% nel 2022, una volta rientrata l'emergenza sanitaria.

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27.05.2020

Volatilità del cambio lira turca-dollaro

La lira turca ha avuto un andamento volatile nelle scorse settimane a causa dell’incertezza sui mercati internazionali e dell’impatto negativo dell’emergenza Covid sulle tradizionali fonti di valuta estera della Turchia, turismo ed export. Dopo essere scivolata ad un livello minimo senza precedenti nei confronti del dollaro statunitense (un tasso di cambio lira/dollaro a 7,2375, superiore a quanto raggiunto ad agosto 2018), la valuta turca ha ripreso quota tornando sotto la soglia di 7 lire per un dollaro. Le autorità turche hanno preso una serie di misure per contenere la volatilità della lira turca, tra cui l’impiego di parte delle riserve valutarie della Banca Centrale per sostenere il cambio, il ricorso a swap di valuta con il Qatar e restrizioni sulle transazioni in lira turca con l’estero. Le autorità turche hanno inoltre imposto il divieto sulle transazioni in valuta estera con la lira turca per tre banche straniere (BNP, Citigroup e UBS), revocato dopo pochi giorni. É stato invece escluso dalle autorità turche il ricorso al Fondo Monetario Internazionale. Nonostante il deprezzamento della lira, infine, il 21 maggio la Banca Centrale turca ha ridotto ulteriormente il tasso d’interesse, per la nona volta consecutiva in meno di un anno, portandolo all’8,25% (al di sotto del tasso d’inflazione attuale, al 10,94%), sulla base di un’aspettativa di riduzione dell’inflazione nel corso dell’anno.

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27.05.2020

Commercio con l’Italia in crescita prima degli effetti del lockdown

L’emergenza COVID-19 ha avuto un impatto solo limitato sul commercio della Turchia fino a marzo, visto che Ankara è entrata in una fase di chiusura delle attività successivamente rispetto ad altri Paesi europei.

L’interscambio commerciale con la UE (principale partner commerciale della Turchia con il 40% del totale) ha registrato quindi nel periodo gennaio-marzo 2020 un aumento dello 0,1%, da $ 39,38 miliardi a $39,40 miliardi. Le importazioni dalla UE sono passate da $16,9 miliardi a $18,9 miliardi (+11,9%), mentre le esportazioni verso la UE sono diminuite dell’ 8,8%, da $22,5 a $20,5 miliardi. La graduatoria dei principali partner commerciali mostra al primo posto la Germania con $8,9 miliardi di interscambio (+3,8% rispetto al 2019), di cui 4,9 miliardi di importazioni (+11,9%) e 4 miliardi di esportazioni (-4,7%), con un saldo negativo per la Turchia di $884,7 milioni. Segue al secondo posto la Russia, con 6,3 miliardi di interscambio (-1,2%), di cui 5,2 miliardi di importazioni (-4,5%) e 1,1 miliardi di export (+18,4%) e un saldo negativo per la Turchia di $ 4,1 miliardi.

L’Italia si posiziona quale 5° partner commerciale con $4,5 miliardi di interscambio totale (-2,6%) rispetto ai primi tre mesi del 2019, di cui 2,3 miliardi di importazioni dall’Italia (12,1%) e 2,2 miliardi di esportazioni (-14,2%) e un saldo negativo per la Turchia di $73 milioni. Nei primi tre mesi dell’anno 2020, l’Italia si conferma quinto fornitore della Turchia dopo Russia, Cina, Germania e Stati Uniti ed il quinto cliente dopo Germania, Regno Unito, Stati Uniti e Iraq. Le tre voci prevalenti dell’export italiano riguardano: autoveicoli, trattori e parti di ricambio; macchinari ed apparecchiature meccaniche; ferro ed acciaio. Le principali categorie dell’import si riferiscono a: macchinari ed apparecchiature meccaniche; autoveicoli, trattori e parti di ricambio; e materie plastiche.

A partire da aprile, invece, l’impatto della crisi si ripercuote fortemente sul commercio: sulla base dei primi dati pubblicati dalle autorità turche, infatti, l’export di Ankara si è contratto di oltre il 40% ad aprile.

Per il report completo cliccare

BILANCIA_COMMERCIALE_MARZO_2020.pdf

May 27, 2020 @ 10:32application/pdf772.12 kB

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27.05.2020

S&P conferma il rating creditizio della Turchia

L'agenzia di rating Standard & Poor's (S&P) ha mantenuto un outlook stabile sulla tenuta creditizia della Turchia e confermato il rating sovrano a lungo termine: in valuta estera a B+ ed in valuta locale a BB-. Ha inoltre valutato i rating a breve termine in valuta estera e locale a B. Nonostante gli effetti sull’economia della pandemia da coronavirus, che con molta probabilità potrebbero portare ad una recessione economica del paese con un deficit fiscale di circa il 5% del PIL, S&P ha previsto che il debito pubblico netto raggiungerà un modesto 34% del PIL a fine 2020, con un margine di manovra fiscale nonostante l'aumento delle passività potenziali in bilancio. Inoltre, l’agenzia si aspetta una crescita del PIL nella seconda metà dell’anno, nonostante la volatilità monetaria e l’interruzione delle attività economiche durante la diffusione dell’epidemia. Secondo le stime di S&P, l’economia turca potrebbe registrare una contrazione del 3,1% in termini reali nel 2020 ed una ripresa del 4,2% nel 2021. L’agenzia ha invece mantenuto sostanzialmente invariate le previsioni di sviluppo a medio termine al 3,5% per il 2020 e 2023.

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27.05.2020

La Banca Centrale rivede le previsioni di inflazione di fine anno al 7,4%

Il Governatore della Banca Centrale, Murat Uysal, in occasione della riunione di presentazione del Rapporto sull’inflazione 2020-II, ha dichiarato che la Banca ha rivisto al ribasso la sua previsione di inflazione di fine anno al 7,4%, in calo dall'8,2%. La diminuzione di 0,8 punti percentuali è stata guidata dalla revisione al ribasso delle proiezioni del gap di produzione e dell'inflazione dei prezzi alimentari. Si prevede che il tasso fluttuerà tra il 5,5% ed il 9,3% alla fine del 2020. Nella seconda metà dell'anno è previsto un graduale recupero post-pandemia a beneficio della stabilità finanziaria e del sistema produttivo. L'inflazione turca ha mostrato un andamento moderato nel primo trimestre dell'anno e secondo i dati dell'Istituto Statistico turco il tasso di inflazione annuale di aprile è sceso al 10,94% dall'11,86% del mese precedente, con un aumento dell’indice dei prezzi al consumo dello 0,85% su base mensile. L'obiettivo di inflazione di fine anno del Governo è dell'8,5% per il 2020, come indicato nel Nuovo Programma Economico annunciato lo scorso settembre. La Banca ha mantenuto l'annuale proiezione dell'inflazione al 5,4% per la fine del 2021.

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27.05.2020

$ 100 mln dalla Banca mondiale per sostenere la lotta contro il virus in Turchia

Il Direttore della Banca Mondiale per la Turchia, Auguste Tano Kouame, ha comunicato la concessione di un prestito da $ 100 milioni per sostenere il Governo turco nella lotta contro la diffusione della pandemia da coronavirus. Tale finanziamento, che fa parte del progetto “Fast Track Facility” della Banca Mondiale da $ 14 miliardi, è destinato all’approvvigionamento di attrezzature e forniture mediche per far fronte ai bisogni primari allo scopo di rafforzare il sistema sanitario nazionale per le emergenze di salute pubblica a beneficio di circa 20 milioni di persone.

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27.05.2020

Calo del settore turistico

Secondo l’Ente di Statistica turco (TÜİK), il reddito proveniente dal settore turistico è stato di $4,1 miliardi nel primo trimestre di quest’anno, rispetto a $4,63 miliardi dello stesso periodo dell'anno precedente. I proventi ricavati sono diminuiti dell'11,4%, nel periodo iniziale dell'epidemia da coronavirus per le restrizioni ai viaggi in vigore in tutto il mondo. E’ prevedibile inoltre che il calo del settore sarà più accentuato nel secondo trimestre dell’anno quando si vedrà chiaramente l’effetto dell’emergenza sanitaria. L'80,6% delle entrate (escluse le spese di roaming GSM e servizi di marina) è stato generato da turisti stranieri ed il 19,4% da cittadini residenti all'estero. Anche il numero dei viaggiatori in partenza è scivolato del 15% a 5,6 milioni nello stesso periodo, di cui l'82,2% relativo a visitatori esteri ed il 17,8% a cittadini turchi abitanti oltre confine. I dati di TÜİK hanno rivelato che la spesa media pro capite è stata di $727.

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27.05.2020

La Turchia lancia il mercato digitale per l’agricoltura

Il Ministro dell'Agricoltura e delle Foreste, Bekir Pakdemirli, ha annunciato il lancio di un sistema digitale per il settore agricolo per stabilire un collegamento diretto tra coltivatori e consumatori su un’unica piattaforma. Questo sistema consentirà di tracciare l'intera catena di produzione agricola per ottenere prodotti sostenibili con “zero spreco” a beneficio dei piccoli agricoltori in condizioni concorrenziali, nonchè degli utenti per il consumo di prodotti alimentari più sicuri, di qualità ed a costi più contenuti. Il progetto ha come obiettivo quello di coprire inizialmente il 10% della produzione ortofrutticola turca e successivamente l'intero settore agricolo. Ciò permetterà di sviluppare nuove strategie per promuovere una trasformazione del settore, nonchè di aumentare ulteriormente la competitività.

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27.05.2020

Calo della produzione elettrica in Turchia

Secondo i dati diffusi dal Ministero dell'Energia e delle Risorse Naturali, ad aprile quasi la metà della produzione di energia elettrica della Turchia è stata generata dalle centrali idroelettriche, per una quota corrispondente al 47,6%. Il restante fabbisogno è stato coperto dalle centrali locali a carbone (14,1%), dal carbone importato (13,7%), dagli impianti eolici (10,3%), dalle centrali elettriche a gas naturale (7,7%), dagli impianti geotermici, di olio combustibile e di biogas (6,4%). La quantità prodotta di energia è diminuita del 16,3% a 19,1 miliardi per kWh ed il consumo è sceso del 15,3% a 19,1 miliardi per kWh rispetto ad aprile 2019 a causa della pandemia da coronavirus. Le importazioni di elettricità dai paesi vicini sono aumentate del 36% a 163,77 milioni per kWh, rispetto a 120,36 milioni per kWh nell'aprile 2019, mentre le esportazioni sono diminuite del 44,3% a 163,23 milioni per kWh. La capacità di potenza installata in Turchia è stata calcolata a fine marzo 2020 per un totale di 91,37 gigawatt, secondo i dati ufficiali. Il Capo dell’Associazione dei produttori di elettricità, Cem Aşık, ha dichiarato che negli impianti di gas naturale la produzione è diminuita drasticamente a causa della contrazione della domanda. İnoltre, secondo stime è prevista una diminuzione della domanda del 17% a maggio e del 4% a giugno. Gli impianti di gas naturale sono stati maggiormente colpiti e la capacità di produzione si è ridotta del 7% ad aprile, percentuale comunque inferiore del 10% rispetto ai livelli dello stesso periodo dell'anno scorso. Il prezzo spot dell'energia elettrica dovrebbe scendere del 15% entro l’anno, secondo Aşık.

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27.05.2020

Calo per il settore automotive nel periodo gennaio - aprile 2020

Secondo dichiarazioni del Ministro dell'industria e della Tecnologia, Mustafa Varan, il Governo è pronto ad attuare le politiche necessarie per rilanciare il settore dell’industria automobilistica, indebolito a causa della pandemia da coronavirus, supportando i fornitori ed investendo in tecnologie digitali. Secondo l’ultimo rapporto settoriale dell’Automotive Distributors Association (ODD) di aprile 2020, le case automobilistiche in Turchia hanno prodotto 352.309 veicoli - tra cui automobili e veicoli commerciali - tra gennaio ed aprile 2020- rispetto a 489.429 unità dello stesso periodo dell’anno precedente. La produzione è scivolata del 28% su base annua per il blocco delle attività nelle fabbriche a causa della pandemia da coronavirus: circa l'82% dei veicoli fabbricati è stato esportato per 286.963 unità, segnando un calo annuale del 33% nei primi quattro mesi dell’anno. Le esportazioni automobilistiche sono ammontate a quasi 7,8 miliardi di dollari nei quattro mesi, in calo del 27% rispetto all’anno precedente. Secondo i dati dell’ODD nel solo mese di aprile le vendite del settore automobilistico sono state di 27.211 rispetto a 51.555 di marzo (-47,2%) e del -14,8% rispetto allo stesso mese del 2019, a seguito della carenza di approvvigionamento e problemi di scorte dovuti alla pandemia.

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27.05.2020

La BERS garantisce finanziamenti a favore delle PMI

La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) auspica una ripresa dell’economia turca per il 2021, una volta superata la crisi del coronavirus. Il rilancio economico è stato altresì indicato nell'ultima edizione delle prospettive macroeconomiche elaborata dalla BERS, in cui viene individuata la probabilità di una contrazione del 3,5% entro fine 2020, seguita da un rapido recupero nel 2021 segnato dalla crescita del PIL del 6%. Le previsioni formulate dipenderanno fortemente dalla durata e dalla portata delle misure di allontanamento sociale per contenere il virus. Per quanto riguarda gli investimenti in Turchia, la BERS a partire dal 2009 ha investito nel corso degli anni €12,4 miliardi ($13,6 miliardi) attraverso 311 progetti in vari settori. Il 2019 ha segnato il decimo anno di impegno lavorativo nel paese con investimenti pari a 1 miliardo di euro in 35 progetti. Quest’anno la BERS ha già investito 415 milioni di euro, anche a sostegno del settore sanitario in un momento particolarmente difficile, e l’obiettivo di fine anno è quello di raggiungere 1 miliardo di euro in progetti di investimento per promuovere l'economia. La Banca sta definendo un finanziamento di €100 milioni ($108 milioni) a favore della QNB Finansbank, a fronte dell’attuale epidemia mondiale, sulla base di tre obiettivi importanti: fornire il sostegno finanziario necessario a mantenere il flusso degli scambi, colmare il divario di liquidità per le aziende sotto stress e rafforzare la resilienza del settore bancario turco. Grazie al pacchetto finanziario, QNB Finansbank intensificherà le attività commerciali ed i prestiti alle PMI con aiuti economici a lungo termine ed a costi inferiori. BERS ha inoltre intrapreso una nuova azione di impulso nei confronti del settore bancario turco, oggi in difficoltà. In tale quadro, l’ultima operazione decisa dalla BERS consta nell’erogazione di un finanziamento dell’ammontare di $ 55 milioni a beneficio di Garanti BBVA, secondo gruppo bancario privato della Turchia. I fondi verranno destinati prevalentemente alle PMI, oggi in sofferenza a causa delle preesistenti condizioni dell’economia turca ed aggravate a seguito della diffusione della pandemia.

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27.05.2020

In ripresa la fiducia dei consumatori

Secondo un sondaggio, condotto congiuntamente dall’Ente di Statistica turco (TurkStat) e dalla Banca Centrale, è emerso che il clima di fiducia dei consumatori è migliorato con un indice salito del +8,5%, da 54,9 di aprile (minimo record a causa della pandemia da coronavirus) a 59,5 nel mese di maggio. L’aumento è dovuto a segnali di miglioramento: le previsioni sulla situazione economica generale per i prossimi 12 mesi hanno indicato un aumento del 9,5% (da 74,8 di aprile a 81,8), la fiducia sulla condizione finanziaria delle famiglie è cresciuta da 72,5 di aprile a 79,2 (+9,3%), la propensione al risparmio è leggermente migliorata da 18,4 a 21,7 (+18%) e l’indice di aspettativa delle persone disoccupate è salito da 53,8 di aprile a 55,3 (+2,9%). I dati evidenziano altresì le variabili dei seguenti indici di fiducia per maggio rispetto al precedente mese di aprile: servizi da 46,1 a 51,1; commercio al dettaglio da 75,2 a 79; costruzioni da 44,7 a 58,5. L'indicatore di fiducia dei consumatori è un indicatore economico importante per misurare le aspettative e le tendenze dei consumatori e dei produttori in termini di economia generale.

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27.05.2020

Inaugurazione della centrale elettrica della diga di Ilisu

Lo scorso 19 maggio si è svolta la cerimonia di inaugurazione della centrale elettrica della diga di Ilisu sul fiume Tigri, nella provincia sud-orientale di Mardin. L'evento ha visto la partecipazione, tramite un collegamento video, del Presidente Recep Tayyip Erdogan, del Ministro dell’Agricoltura e delle Foreste, Bekir Pakdemirli, e del Ministro dell’Energia e delle Risorse Naturali, Fatih Dönmez. Secondo dichiarazioni del Presidente, la nuova diga di Ilisu contribuirà all’economia nazionale con 2,8 miliardi di lire (oltre 413 milioni di dollari). Inoltre, con l’acqua raccolta e scaricata nella diga più piccola di Cizre, che si costruirà a valle, si genererà 1,1 miliardi di chilowatt/ora di energia per l’irrigazione agricola. Il Presidente Erdogan, sottolineando l’importanza nazionale delle energie rinnovabili, ha inoltre aggiunto che la Turchia ha costruito più di 585 dighe dal 2002. La nuova diga di Ilisu è stata costruita nell’ambito del Progetto di Anatolia del sud-est per generare energia, controllare le inondazioni e la conservazione dell'acqua.

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