Cronache Economiche

26.03.2021

Nuovo cambio al vertice della Banca Centrale turca

Con il decreto presidenziale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 20 marzo, il governatore della Banca Centrale turca Naci Ağbal è stato rimosso dal suo incarico e sostituito con il Prof. Şahap Kavcıoğlu, economista e già parlamentare del Partito AKP. Si tratta del terzo cambio al vertice della Banca Centrale negli ultimi 21 mesi. Ağbal, ex ministro delle Finanze tra il 2015 e 2018, era stato infatti nominato Governatore a novembre 2020 e aveva deciso di attuare una politica restrittiva, portando il tasso d’interesse ufficiale al 19% con l’obiettivo di contenere l’inflazione, la volatilità della valuta. Nelle sue prime dichiarazioni, il nuovo Governatore Kavcioglu ha confermato l’impegno per la riduzione dell’inflazione. Ciononostante, vi è un’aspettativa generalizzata di riduzione di tassi d’interesse nel medio periodo che ha portato ad un deprezzamento di circa il 10% della valuta nazionale.

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26.03.2021

Annunciato un articolato programma di riforme economiche

Il Presidente Recep Tayyip Erdoğan, in occasione della Riunione introduttiva sulle riforme economiche tenutasi presso il Centro Congressi Halic di Istanbul il 12 marzo 2021, ha illustrato il Nuovo Pacchetto di Riforme Economiche. Le misure interesseranno finanza pubblica, inflazione, settore finanziario, disavanzo delle partite correnti ed occupazione.

In generale, scopo dichiarato del disegno è intervenire in sei aree per accrescere gli investimenti, la produzione e l’occupazione in modo da aumentare l’efficienza generale e riequilibrare definitivamente la bilancia dei pagamenti riducendo l’utilizzo di fattori importati e rafforzando la competitività delle esportazioni.

La finanza pubblica costituisce la prima area d’azione: la spesa verrà ridotta e razionalizzata, il debito pubblico ribilanciato (riducendo la quota in valuta estera ed estendendo la scadenza media), la tesoreria accentrata. Il rapporto fra contribuenti e amministrazione tributaria sarà reso più semplice e immediato grazie a un’intensa digitalizzazione e a un’ampliata conciliazione; il piccolo commercio/artigianato (circa 850.000 soggetti) sarà esentato da ogni obbligo tributario. Gli appalti verranno sottoposti a nuove norme uniformi a livello centrale e locale; il quadro normativo dei progetti di public-private partnership sarà semplificato e reso più prevedibile.

La lotta all’inflazione, secondo versante d’intervento, verrà incentrata su un sistema di controllo dell’andamento dei prezzi lungo tutta la catena produttivo-distributiva coordinato da una nuova autorità indipendente unica nella quale saranno concentrati tutti i poteri di sorveglianza e intervento in materia annonaria; rendendo i flussi distributivi più veloci e capillari si punterà anche ad aumentare l’offerta di prodotti alimentari comprimendo la quota di quelli dispersi o distrutti, ora stimata pari al 25 per cento. Il settore pubblico contribuirà limitando all’inflazione programmata gli aumenti dei prezzi amministrati.

Stabilità e sviluppo del settore finanziario rappresentano il terzo campo dell’azione riformista governativa. In proposito, il Presidente Erdoǧan ha anticipato che è allo studio una normativa per l’istituzione di “venture capital funds for non-performing loans” nei quali concentrare i crediti deteriorati delle banche; il mondo bancario sarà anche interessato dall’introduzione di strumenti per la tutela di clienti e risparmiatori e dalla ristrutturazione della centrale dei rischi. Parallelamente, il settore della finanza verrà razionalizzato e rafforzato centralizzando tutte le competenze in un apposito comitato consultivo. La mobilitazione del risparmio nazionale a favore dell’investimento finanziario verrà raggiunta anche facendo affluire al sistema pensionistico privato sia i versamenti volontari dei minori di 18 anni (ora non consentiti), che sarebbero accompagnati da un’integrazione statale del 25 per cento, sia quelli dei lavoratori attivi ora destinati a fondazioni, associazioni e fondi di varia natura.

La riduzione del deficit del conto corrente della bilancia dei pagamenti, quarto fronte d’intervento del Governo, verrà perseguita sia sostenendo le produzioni nazionali di alta qualità (ad esempio nei settori farmaceutico ed elettromedicale) sostitutive delle importazioni e competitive sui mercati internazionali, sia assistendo nel debutto sui mercati esteri le piccole e medie imprese in grado di affermarvisi sia, infine, comprimendo le importazioni di prodotti energetici mediante l’aumento dell’efficienza generale, la transizione alle energie rinnovabili e l’avvio dello sfruttamento dei giacimenti di gas individuati nell’area del Mar Nero.

Nel quinto punto del suo discorso, il Presidente Erdoǧan ha annunciato diverse misure per il rafforzamento della formazione professionale e dell’apprendistato dei giovani idonee a orientarli verso le occupazioni dell’avvenire, inclusa l’erogazione di finanziamenti agevolati alle imprese di piccole dimensioni che avviino i ragazzi al lavoro.

La sesta – e ultima – parte della presentazione è stata dedicata all’illustrazione di un insieme composito di misure per l’incentivazione finanziaria e procedurale degli investimenti industriali tese a rendere di nuovo la Turchia un paese conveniente e affidabile nelle valutazioni di localizzazione degli imprenditori stranieri: saranno creati due comitati presidenziali di coordinamento negli ambiti della politica economica e della stabilità finanziaria e un’autorità arbitrale per la risoluzione delle controversie fra le imprese investitrici e le amministrazioni pubbliche; la legislazione a tutela della concorrenza sarà modernizzata allineandola a quella dell’Unione europea; verranno aumentate le agevolazioni contributive alle imprese che assumono giovani e donne; le procedure per l’erogazione di tutti gli incentivi saranno rese più semplici e spedite.

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26.03.2021

Interscambio commerciale a gennaio 2021: Italia si riconferma secondo partner europeo

Nel mese di gennaio 2021, l’Italia ha riconfermato la propria posizione di secondo partner europeo della Turchia e si è posizionata quale 5° partner commerciale con 1,5 miliardi di interscambio totale rispetto al 2020 (1,8%). L’export italiano verso la Turchia è stato di $ 671,4 milioni (7,6%), mentre l’export turco verso l’Italia è diminuito del -2,3% ($ 863,9 milioni) rispetto a gennaio 2020. Si è registrato un saldo negativo per l’Italia di $ 192,4 milioni. A gennaio 2021, l’Italia si è confermata quale settimo fornitore della Turchia dopo Cina, Russia, Germania, Iraq, Stati Uniti, Francia e terzo cliente dopo Germania e Stati Uniti. Le tre voci prevalenti dell’export turco verso l’Italia riguardano: autoveicoli, trattori e parti di ricambio; macchinari ed apparecchiature meccaniche; frutta commestibili, scorze di agrumi o di meloni. Le principali categorie dell’import turco dall'Italia si riferiscono a: macchinari ed apparecchiature meccaniche; materie plastiche; autoveicoli, trattori e parti di ricambio.

L’interscambio commerciale con la UE - principale partner commerciale della Turchia con il 36,9% dell’interscambio totale – è passato da $ 11,7 miliardi del 2020 a 12,2 (+4,2%). Le importazioni turche dalla UE sono aumentate da $ 5,3 miliardi a $ 5,7 miliardi (+8,9%), mentre le esportazioni verso l’UE sono cresciute del 0,3%, passando da $ 6,4 a $ 6,5 miliardi. La graduatoria dei principali partner commerciali ha mostrato al primo posto la Germania con $ 2,9 miliardi di interscambio (7,4% rispetto al 2020), di cui 1,5 miliardi di importazioni (12,0%) e 1,5 miliardi di esportazioni (3,1%) con un saldo negativo per la Turchia di $ 55,3 milioni. A seguire: Cina, con 2,4 miliardi di interscambio (16,2%), di cui 2,2 miliardi di import (16,5%) e 244,4 milioni di export (13,3%) con un saldo negativo per la Turchia di 1,9 miliardi di USD.

Per il report completo cliccare:

BILANCIA_COMMERCIALE_Gennaio_2021.pdf

Mar 26, 2021 @ 16:38application/pdf1.02 MB

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26.03.2021

Il volume degli scambi nelle zone franche è aumentato del 12% nel 2020

Secondo il Ministero del Commercio turco, il volume degli scambi nelle 18 zone di libero scambio della Turchia nel 2020 è aumentato del 12% su base annua, nonostante la situazione pandemica. Il volume degli scambi nelle zone ha superato i 22 miliardi di dollari nel 2020, contro i 19,6 miliardi di dollari del precedente anno. Metà delle 18 zone di libero scambio hanno visto una crescita del commercio, mentre le altre hanno subito un calo. La zona franca specializzata ad Istanbul, la capitale commerciale del paese, ha registrato la crescita maggiore, seguita dalle province nord-orientali di Rize e sud-ovest di Denizli, con aumenti rispettivamente del 100% e del 53,48%, e dalla provincia meridionale di Mersin con $ 2,52 miliardi. Nel 2020, le zone franche della Turchia hanno avuto il più alto scambio commerciale con l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e con i paesi dell'UE, per un totale di $ 9,6 miliardi, di cui 6,4 miliardi di dollari in scambi commerciali con i paesi dell'UE, in aumento dell'8,34% nel 2020 rispetto al 2019.

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26.03.2021

La centrale nucleare di Akkuyu fornirà il 10% del consumo di energia del Paese

Il Presidente Erdogan ha partecipato, tramite collegamento video, alla cerimonia di avvio dei lavori della terza unità della centrale nucleare di Akkuyu (NPP), ed ha dichiarato che l’impianto produrrà 35 miliardi di kilowattora di elettricità all'anno per soddisfare circa il 10% del consumo di energia della Turchia. L'inizio delle operazioni per la prima unità dell'impianto è previsto per il 2023, quando il Paese celebrerà il centenario della Repubblica. Le restanti tre unità dovrebbero entrare in esercizio entro la fine del 2026, al ritmo di una all'anno. Un Accordo intergovernativo per la centrale nucleare di Akkuyu, attualmente in costruzione, è stato firmato tra Turchia e Russia nel maggio 2010.

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26.03.2021

Tasso di inflazione annuale al 15,61% a febbraio 2021

L’Ente di Statistica turco (Turkstat) ha annunciato il 3 marzo che la Turchia ha registrato un aumento annuo del 15,61% dei prezzi al consumo a febbraio 2021. La cifra annuale è aumentata di 0,64 punti percentuali lo scorso mese, dal 14,97% di gennaio. Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,91% a febbraio. Nel Nuovo Programma Economico, annunciato dal Governo lo scorso settembre, il tasso di inflazione della Turchia indicato per quest’anno è dell'8%, mentre la previsione di inflazione di fine anno della Banca Centrale per il 2021 è del 9,4%.

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26.03.2021

Il tasso di disoccupazione al 12,2% a gennaio 2021

Secondo i dati dell’Istituto di Statistica turco (Turkstat), il tasso di disoccupazione della Turchia è stato del 12,2% a gennaio 2021, in calo di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente. Il numero di giovani disoccupati di età pari o superiore a 15 anni è diminuito a 3,9 milioni rispetto a dicembre 2020. Su base mensile, il tasso di occupazione è stato del 43,8% (27,7 milioni di persone), in aumento di 1,2 punti percentuali, ed il tasso di partecipazione alla forza lavoro ha raggiunto il 49,9% a gennaio, in aumento di 1,2 punti percentuali da dicembre 2020. La partecipazione al mercato del lavoro è stata di 31,7 milioni di persone, con un aumento di 821.000 unità rispetto al mese precedente. Il numero di donne, che hanno partecipano alla forza lavoro, è salito di 1,2 punti percentuali dal mese precedente al 32%.

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26.03.2021

Sostegni governativi durante la pandemia

Il Governo ha introdotto fin da marzo 2020 vari pacchetti di aiuti per fronteggiare le ricadute economiche a causa della situazione pandemica, tra cui: differimento del debito, tagli fiscali per le imprese, sostegni alle famiglie a basso reddito, ai pensionati ed agli anziani, rinvio dei pagamenti delle imposte dei contribuenti temporaneamente senza attività. La pensione minima è stata portata a 1.500 lire turche ($ 221) e 4,4 milioni di famiglie bisognose hanno beneficiato di un bonus di 1.000 lire turche ($ 148). Inoltre, sono stati previsti: il taglio dell'1% dell'imposta sull’IVA per le compagnie aeree ed il rinvio delle tasse per le strutture ricettive. L'IVA sui servizi di alloggio e ristorazione e sulle attività culturali per cinema, teatro e musei è stata ridotta dall'8% all'1%. Inoltre, è stata imposta l’IVA dell’8%, dal 18%, nel trasporto di passeggeri, nell'organizzazione di matrimoni, nella manutenzione e riparazione residenziale, per i servizi artigianali, come la sartoria. L’imposta per i servizi educativi, ridotta all'1%, è valida fino al 30 giugno.

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26.03.2021

Si riduce il disavanzo delle partite correnti della Turchia

Secondo i dati dell’Ente di Statistica turco (TurkStat), il deficit del commercio estero della Turchia si è ridotto di quasi il 33% su base annua a gennaio 2021. Le esportazioni sono aumentate del 2,3% su base annua con oltre $ 15 miliardi, mentre le importazioni sono scese del 5,9% ad oltre $ 18 miliardi. Il surplus del commercio estero, esclusi i prodotti energetici e l'oro non monetario, è stato di $ 9 milioni. Il settore manifatturiero ha ottenuto una quota del 93,8% nelle esportazioni totali. Con $ 1,45 miliardi, la Germania è stata la principale destinazione delle esportazioni turche nel scorso mese di gennaio, mentre la Cina è stata il principale partner per le importazioni con $ 2,2 miliardi. La quota di prodotti ad alta tecnologia nelle esportazioni delle industrie manifatturiere è stata del 3%. I dati hanno anche mostrato che le importazioni di energia del paese sono scese del 35,8% a $ 2,63 miliardi nel primo mese dell'anno rispetto allo scorso anno, a seguito dell’aumento della produzione interna e di quella rinnovabile. L'energia ha rappresentato il 14,45% delle importazioni complessive, anche le importazioni di greggio del paese hanno mostrato un calo del 31,71% rispetto a gennaio 2020. La Turchia ha importato circa 1,83 milioni di tonnellate di greggio il mese scorso, in calo rispetto ai 2,68 milioni di tonnellate dello stesso mese dello scorso anno.

Secondo il rapporto della bilancia dei pagamenti della Banca Centrale dell’11 marzo, la Turchia ha registrato un disavanzo delle partite correnti di $ 1,87 miliardi nel mese di gennaio 2021, in calo rispetto a $ 2,03 miliardi osservati nel gennaio 2020, con una riduzione dell'8% su base annua. Il miglioramento è stato principalmente alimentato da una diminuzione del deficit commerciale dei beni, nonostante un minore surplus nei servizi registrato nel mese. Il deficit di 12 mesi della Turchia si è attestato a quasi $ 36,6 miliardi a gennaio. Le partite correnti, esclusi oro ed energia, hanno registrato un surplus di circa $ 1,18 miliardi, in calo rispetto ai $ 3 miliardi dell’anno precedente.

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26.03.2021

BERS sostiene le imprese guidate da donne in Turchia

La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) ha erogato un fondo di $ 100 milioni alla banca privata turca Denizbank, per sostenere in Turchia, durante l’attuale fase pandemica, gli investimenti per le piccole imprese operanti in tecnologie verdi (energie rinnovabili, efficienza delle risorse, riduzione al minimo dei rifiuti e del risparmio idrico) e per le PMI guidate da donne imprenditrici. Il prestito è anche destinato a finanziare il programma “Sustainable Energy Finance Facility” a sostegno dell'efficienza delle risorse ed investimenti in energie rinnovabili su piccola scala. Il finanziamento con scadenza a sette anni, che favorirà la ripresa dell’economia turca, è reso disponibile attraverso un investimento nell'ambito dell'attuale Programma “Diversified Payment Rights (DPR”) di Denizbank, utilizzato dalle banche turche per raccogliere finanziamenti a lungo termine. La BERS è uno dei principali investitori in Turchia e ad oggi la banca ha investito quasi 13 miliardi di euro nel paese attraverso 334 progetti, il 95% dei quali nel settore privato.

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