Cronache Economiche

25.10.2021

La Banca Centrale turca (CBRT) taglia i tassi di interesse dal 18 al 16 per cento dopo la riunione del Comitato per la politica monetaria

Dopo la riduzione del tasso di riferimento dal 19 al 18 per cento dello scorso 23 settembre, la Banca Centrale Turca, nella seduta del 21 ottobre, ha deciso di abbassare ulteriormente i tassi di interesse di 200 punti base nonostante il parere contrario di molti analisti ed esponenti del mondo politico ed imprenditoriale turco. La motivazione ufficiale adottata dalla CBRT è il timore dei danni che una politica monetaria restrittiva potrebbe arrecare all’economia del Paese nei prossimi mesi.

Nel comunicato diffuso dalla Banca Centrale il 21 ottobre 2021, si legge, infatti, che malgrado la ripresa delle attività produttive registratasi durate tutto il primo semestre dell’anno, la diffusione, nella sua seconda variante, del SARS-CoV-2, ha indebolito negli ultimi mesi la crescita di alcune attività produttive che hanno risentito di un aumento dei prezzi delle materie prime anche a causa degli effetti sfavorevoli delle condizioni meteorologiche nei principali paesi esportatori di derrate agricole.

L’economia resta tuttavia solida e le prospettive potrebbero migliorare se, con i progressi della vaccinazione, migliorerà anche il settore terziario, turismo in primis, e se proseguirà il positivo andamento delle partite correnti grazie alla stabilità dei prezzi e quindi all’aumento delle esportazioni e ad un miglioramento del tasso di inflazione.

La CBRT ha aggiunto infine che terrà sotto osservazione il tasso di inflazione, l’obiettivo di medio termine è del 5 per cento, per favorire la stabilità macroeconomica e finanziaria del Paese.

A seguito di tale decisione si è assistito ad un ulteriore forte deprezzamento della moneta (nuovo minimo storico della Lira Turca sul dollaro). Il tasso di inflazione del Paese, secondo le fonti ufficiali, potrebbe superare il 17,2 per cento entro la fine dell’anno in contrasto rispetto a quanto previsto nel recente Piano Economico di medio termine del Paese per il biennio 2022-2024 annunciato nelle settimane scorse, che prevede invece un tasso di inflazione a fine 2021 del 16,2 per cento e del 9,8 per cento nel 2022. In realtà, le stime di molti analisti economici collocano l’inflazione reale ormai intorno al 40%, sospinta dal persistente aumento dei prezzi alla produzione, dal deterioramento delle aspettative, dalla robustezza della domanda per consumi e investimenti e dal peggioramento del cambio.

Diverse sono state le reazioni critiche alla decisione della CBRT. Tra tutte spicca la posizione assunta dalla TUSIAD, che rappresenta circa l’85% del commercio estero turco, la quale si è schierata apertamente a favore dell’indipendenza della Banca Centrale, strumento necessario per assicurare credibilità al Paese, soprattutto a livello internazionale.

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25.10.2021

Tasso di disoccupazione

Gli ultimi dati disponibili diffusi ad inizio ottobre dall’Istituto Statistico Turco (TUIK) indicano un tasso di disoccupazione al 12,1 per cento nel mese di agosto. La perdita di posti di lavoro soprattutto tra i giovani nella fascia di età compresa tra i 15 e i 24 è stata pari al 22,7 per cento.

L’attuale congiuntura economica e i cambiamenti in atto nel mondo del lavoro a causa della pandemia potrebbero ulteriormente incidere in maniera negativa sul tasso di disoccupazione da qui alla fine dell’anno.

Con riferimento ai tassi di occupazione specifici per settore, la TurkStat ad inizio ottobre ha messo in luce un tasso del 54,5 per cento del settore dei servizi, seguito da quello dell’industria (21,8%), dall’agricoltura (17,2%) e dalle costruzioni (6,4%).

Per quanto attiene infine alla presenza femminile nel mercato del lavoro, il tasso di occupazione si attesta al 31,7 per cento, per gli uomini al 69,1 per cento.

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25.10.2021

Interscambio commerciale gennaio – agosto 2021

Nei primi otto mesi del 2021, secondo l’elaborazione dell’Ufficio ICE di Istanbul su dati diffusi all’inizio di ottobre da Turkstat, l’interscambio commerciale tra Turchia e Italia ha superato i 14 miliardi di dollari.

Rispetto all’analogo periodo del 2020, il volume totale è aumentato del 43,1 per cento attestandosi a 14,5 miliardi di dollari USA rispetto ai 10,2 miliardi del medesimo periodo dell’anno precedente. I dati dei primi 8 mesi del 2021 appaiono ancor più incoraggianti se confrontati con quelli pre-pandemici del 2019 per l’analogo periodo. Rispetto ai primi 8 mesi del 2019, infatti, l’interscambio complessivo nel 2021 è superiore di ben oltre 2 mld di dollari (12,3 mld di dollari vs. 14,5 mld di dollari) corrispondenti ad un +17%.

L’Italia si posiziona dunque quale 5° partner commerciale con una quota del 4,7 per cento, precedendo Regno Unito e Francia e dopo Germania, Cina, Russia e USA. Il nostro Paese si conferma quinto fornitore della Turchia e il quarto cliente nei primi otto mesi del 2021.

L’interscambio totale della Turchia con il resto del mondo nel periodo in osservazione 2021 ha registrato un incremento pari a +30,4%, passando da 237,8 a 310,2 miliardi di Dollari USA mentre e il deficit commerciale è sceso a 29,8 miliardi USD.

Nei confronti con l’Unione Europea, principale partener commerciale di Ankara, l’interscambio è aumentato nel periodo considerato del 34,6% passando da 85,4 miliardi di Dollari USA nel 2020 a 114,9 miliardi registrati nei primi otto mesi dell’anno in corso.

Per il report completo:

BILANCIA_COMMERCIALE_AGOSTO_2021.pdf

Oct 25, 2021 @ 15:57application/pdf1.21 MB

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25.10.2021

Flussi turistici in crescita in Turchia nel 2021

Nei primi sei mesi del 2021 il flusso turistico internazionale in entrata in Turchia ha fatto registrare 5,8 milioni di presenze straniere in crescita del 22,8 per cento rispetto all’analogo periodo del 2020 quando le presenze si attestarono su 4,5 milioni.

Nel solo mese di giugno scorso sono stati registrati oltre 2 milioni di visitatori stranieri con un consistente recupero rispetto alle 200 mila presenze di giugno 2020 quando la situazione epidemiologica aveva imposto severe restrizioni ai viaggi da e verso la Turchia.

Secondo le rilevazioni locali disponibili a fine luglio 2021, sempre nel primo semestre del 2021, oltre 2,7 milioni di turisti stranieri hanno visitato la città di Istanbul (ai primi posti i viaggiatori tedeschi e americani seguiti dai francesi e dai russi) mentre un recupero consistente è stato anche registrato nelle principali località balneari della costa mediterranea.

La pandemia in Turchia, secondo i dati locali resi disponibili, avrebbe avuto ricadute minori sul turismo ed il Paese sarebbe in assoluto tra i meno colpiti a livello globale con una performance del 15 per cento più alta rispetto alla media mondiale.

In una prospettiva ottimistica, il Ministro della Cultura e del Turismo, Mehnet Nuri Ersoy, ha affermato nei mesi scorsi che il target per la fine del 2021 resta invariato con l’aspettativa di circa 25 milioni di presenze complessive e con entrate stimate in 20 miliardi di euro.

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25.10.2021

Debito estero del settore privato in aumento ad agosto

Secondo la Banca Centrale, nel mese di agosto il debito estero del settore privato a lungo termine è stato pari a 164,5 miliardi di dollari, in aumento di 886 milioni di dollari rispetto alla fine del 2020. Il debito estero a breve termine (esclusi i crediti commerciali), invece, è stato di 8,9 miliardi di dollari, in calo di 835 milioni di dollari.

Il debito estero a lungo termine è composto per il 61,5% da valuta in dollari, per il 34,4% da euro, per il 2,3% da lire turche e per l’1,8% da altre valute. Il debito estero a breve termine, invece, è costituito per il 36,3% da euro, per il 35,3% da dollari, per il 25,1% da lire turche e per il 3,3% da altre valute.

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25.10.2021

Riviste le previsioni di crescita della Turchia per il 2021

Nonostante i colli di bottiglia causati dalla pandemia alla catena di approvvigionamento globale, la rapida ripresa economica della Turchia, i suoi progressi nelle vaccinazioni e la forte resilienza del sistema industriale hanno portato le organizzazioni internazionali a rivedere le loro previsioni di crescita 2021 relative al Paese.

L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) prevede che il Pil cresca dell’8,4% nel 2021 (in aumento rispetto alle precedenti stime pari al +5,7%). Anche la Banca Mondiale ha alzato le sue stime di crescita dal 5% all’8,5% per il 2021. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), invece, nel suo rapporto “World Economic Outlook” di ottobre 2021 ha previsto che l'economia turca crescerà del 9% nel 2021.

Lo stesso FMI, inoltre, prevede per il 2022 una crescita economica del 3,3% e un tasso di disoccupazione dell’11%.

Secondo i dati dell'Ente di Statistica turco (TÜİK), l’economia turca è cresciuta dell’1,8% nel 2020; del 7,2% nel primo trimestre del 2021 e del 21,7% nel secondo trimestre del 2021.

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25.10.2021

Il mercato turco delle auto in aumento nel periodo gennaio-settembre

Secondo i dati ufficiali dell'Automotive Distributors Association (ODD), nel periodo gennaio-settembre del 2021, il mercato di autovetture e di veicoli commerciali leggeri in Turchia ha segnato un aumento del 13,1% (su base annua) con 558.145 unità commercializzate.

Nel periodo indicato, le vendite di autovetture sono aumentate dell’11,19% con 434.800 unità e veicoli commerciali leggeri sono incrementate del 17,5% con 123.345 unità su base annua.

Nel mese di settembre, invece, nel mercato di automobili e di veicoli commerciali leggeri si è registrato un calo del 39,1% (con 43.408 unità) e 28,9% (con 13.733 unità) rispettivamente.

Nei primi nove mesi dell’anno, nelle vendite al dettaglio delle autovetture prodotte localmente (in Turchia) al primo posto si colloca la Fiat con 56.614 unità, seguito da Renault (47.535), Toyota (32.851), Honda (18.085), Hyundai (17.021) e Ford con 2.041 unità. Nella categoria di veicoli commerciali leggeri prodotti nel Paese, invece, tra i marchi più venduti risultano Ford 36.304 e al secondo posto Fiat con 29.420 unità.

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