06.01.2023
Il commercio estero della Turchia fotografato dall’ultimo rapporto di TİM, del Ministero del Commercio e di TÜİK. Crescita per entrambi i flussi nei primi 11 mesi del 2022
Il Presidente dell'Associazione degli esportatori turchi (TİM), Mustafa Gültepe, ha recentemente dichiarato che le più aggiornate stime prevedono un export di circa 300 miliardi di dollari entro il 2024 che collocherebbero la Turchia tra i primi 10 paesi al mondo con il maggior volume di vendite. Un risultato, secondo TIM, perseguibile con un aumento delle esportazioni di almeno il 10% annuo e con una mirata diversificazione verso nuovi mercati di sbocco (ad esempio verso l’America Latina) per l‘export turco, La performance del Paese, tuttavia, oggi mostra alcuni segnali rallentamento per via di una domanda estera in flessione con particolare riguardo a quella proveniente dai maggiori partner commerciali europei della Turchia - e per la perdita, di circa 13 miliardi di dollari, derivante dal cambio sfavorevole euro/dollaro.
Secondo i dati prodotti dall’Associazione degli Esportatori turchi, le esportazioni da gennaio a novembre 2022 sono aumentate del 14% rispetto all’analogo periodo del 2021 e si sono attestate nel mese di novembre a 231 miliardi di dollari. Le importazioni sono invece aumentate nello stesso periodo in osservazione del 36,6% raggiungendo i 331,1 miliardi di dollari.
Nel dettaglio, le esportazioni nel solo mese di novembre 2022 sono aumentate dell'1,9% su base annua raggiungendo i 21,9 miliardi di dollari; un risultato storico secondo il Ministro del Commercio Mehmet Muş “che confermano come le esportazioni della Turchia abbiano contribuito per metà della crescita del Pil nei primi tre trimestri del 2022”. Il grado di copertura percentuale rapporto export/import è del resto diminuito dal 79,8% nel novembre 2021 al 71,3% del novembre 2022 ed escludendo le importazioni di energia (+17,4% sull’analogo mese del 2021 pari a 7,7 miliardi di dollari a novembre 2022), il rapporto è sceso all'89,8% rispetto al 101,3% del 2021.
Secondo i dati preliminari del Ministero del Commercio, negli ultimi 12 mesi le esportazioni della Turchia hanno già raggiunto il massimo storico di 253,5 miliardi di dollari di merci e servizi venduti. Si tratta di dati che che hanno formato o oggetto di specifico annuncio da parte del Presidente Erdoğan per il quale l’obiettivo resto quello di collocarsi tra i primi dieci Paesi esportatori al mondo.
Rimanendo ai dati ufficiali, e quindi sull’arco degli 11 mesi, a livello geografico le esportazioni della Turchia nel mese in osservazione verso la Germania, primo mercato di sbocco delle merci e servizi, sono cresciute del 5,3% attestandosi a 1,85 miliardi di dollari, mentre l'aumento delle vendite verso gli Stati Uniti è stato del 4,6% con un volume di export pari a 1,4 miliardi di dollari. L'Iraq si consolida come terzo cliente con 1,3 miliardi di dollari (+7% rispetto al mese di novembre 2021). I Paesi dell’Unione Europea hanno invece assorbito 8,5 miliardi di dollari di export turco (+0,9% su base annua) mentre 4,18 miliardi di dollari di merci e servizi sono stati venduti ai Paesi del Vicino Oriente e del Medio Oriente.
Tra le voci merceologiche, la quota del settore manifatturiero nelle esportazioni totali della Turchia è stata del 94,2% (20,6 miliardi di dollari), seguita dal settore agroalimentare con una quota del 3,7% e 803 milioni di dollari da quella dell’industria chimica (2,6 miliardi), mentre il tessile-abbigliamento e l’acciaio hanno fatto registrare rispettivamente un export 1,6 e 1,4 miliardi di dollari. Sono infine riprese le importazioni del comparto “automotive” e parti di ricambio che, dopo le strozzature legate alle catene di approvvigionamento (in particolare semiconduttori) e gli acquisti di autoveicoli sono cresciute del 40% a novembre 2022 attestandosi a quasi 2 miliardi di dollari.
Per quanto attiene le importazioni, il principale partner fornitore è stata la Federazione russa da dove la Turchia ha importato merci per un valore di 4,65 miliardi di dollari a novembre 2022, con un aumento del 57% rispetto all’analogo merse dello scorso anno. Le importazioni dalla Cina, secondo Paese fornitore della Turchia, sono cresciute del 2,4% attestandosi a 3,1 miliardi di dollari, mentre quelle dalla Svizzera hanno fatto registrare in un solo mese aumento percentuale sostenuto con oltre 2,3 miliardi di dollari. L’Italia nel mese in osservazione si piazza al 5° posto tra i principali Paesi fornitori con 1,2 miliardi di dollari. I primi 5 Paesi fornitori nel merse di novembre hanno contribuito con il 42,4% del totale importato della Turchia.
Nei primi 11 mesi del 2022 le importazioni sono cresciute del 37% e si sono attestate a 331 miliardi di dollari con un deficit commerciale che è aumentato del 153,6% su base annua a 99,85 miliardi di dollari. Importazioni diventate molto più costose per i maggiori costi legati all’energia e alle materie prime. Le importazioni di energia sono infatti aumentate del 17,4% e l’importo pagato dalla Turchia è stato di 7,7 miliardi di dollari ed hanno rappresentato ¼ degli acquisti totali.
Nell’aggiornamento dello scorso 30 dicembre diffuso dall’Istat turco, “Turkstat”, considerando i primi 11 mesi del 2022, la Federazione russa consolida il suo primato come principale mercato dell’import turco con 54,3 miliardi di dollari, seguita dalla Cina con 37,7 miliardi, dalla Germania (21,5 miliardi), dagli Stati Uniti (14,4 miliardi) e dalla Svizzera (12,8 miliardi di dollari). Passando invece ai principali mercati di sbocco dell’export turco, nel periodo gennaio-novembre 2022 la Germania è il primo Paese cliente con 19,3 miliardi; al secondo posto si piazzano gli USA (15,5 miliardi), seguiti dall’Iraq (12,6 miliardi), dal Regno Unito (11,9 miliardi) e dall’Italia con 11,3 miliardi di acquisti di merci e servizi dalla Turchia.