Accordo di libero scambio tra Regno Unito e Turchia

Turchia e Regno Unito hanno firmato il 29 dicembre 2020, prima della fine del periodo di transizione della Brexit, un Accordo di libero scambio che è operativo a partire dal 1 gennaio 2021 e regola i rapporti commerciali bilaterali. L’Accordo permette di preservare il sistema di libero scambio esistente nel quadro dell’Unione doganale UE-Turchia dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione. L’Intesa è stata siglata formalmente dalla Ministra del Commercio turco, Ruhsar Pekcan, e dall’Ambasciatore britannico in Turchia, Dominick Chilcott, con una cerimonia in videoconferenza, che in Turchia si è tenuta presso il Ministero del Commercio. Pekcan ha definito l’Intesa come “il patto commerciale più significativo per la Turchia dalla firma di un Accordo di Unione Doganale con l’UE del 1995” e come “una nuova e speciale pietra miliare nelle relazioni tra Turchia e Regno Unito”. Secondo Pekcan "questa nuova era nelle relazioni porterà mutui benefici”, offrendo l'occasione per rafforzare ulteriormente il volume di scambi già esistente tra i due Paesi. È importante sottolineare che il Regno Unito è il secondo mercato di esportazione della Turchia e che nel 2019 gli scambi commerciali Turchia-Regno Unito sono stati valutati in $ 16,3 miliardi. Nei primi 10 mesi del 2020, le esportazioni della Turchia nel Regno Unito hanno raggiunto $ 8,8 miliardi, mentre le importazioni dalla Gran Bretagna sono state la metà, con un un aumento commerciale di $ 4,4 miliardi per la Turchia. Inoltre, con la firma dell’Accordo, la Turchia manterrà anche tutti i privilegi che spettano come Paese aderente all’Unione Doganale del 1995 con l’Unione Europea. Per Ankara è motivo di soddisfazione considerato che senza l'Accordo, circa il 75% delle esportazioni turche nel Regno Unito sarebbe soggetto a dazi, causando perdite per circa 2,4 miliardi di dollari. L’Accordo riguarderà beni industriali ed agricoli e secondo Pekcan l’obiettivo sarà quello di espandere l’Accordo anche ai servizi finanziari ed altri settori di enorme potenziale, quali biotecnologia, industria siderurgica ed automobilistica, per creare nuovi investimenti ed una collaborazione commerciale ancora più forte.

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