Aggiornamento dei flussi in entrata degli IDE a cura dell’Associazione degli investitori internazionali in Turchia (YASED)

I dati i più aggiornati sui flussi di IDE in Turchia, pubblicati lo scorso 11 ottobre dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali in Turchia (YASED), indicano che nei primi otto mesi del 2022 gli IDE in entrata sono stati pari a 6,83 miliardi di dollari (-19,1% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno): in particolare, nel mese di agosto scorso, gli investimenti esteri in Turchia sono ammontati 887 milioni di dollari (29% del deficit delle partite correnti), in calo rispetto ai due mesi precedenti.

Nel dettaglio l’afflusso di IDE è stato guidato nel mese in osservazione, per un valore di 550 milioni di dollari, dai ricavi dalle vendite delle proprietà immobiliari a cittadini stranieri, settore in ripresa nel mese in osservazione con valori che si attestano al livello dell’inizio dell’estate scorsa, seguiti dall’acquisizione di partecipazione azionarie che rallentano insieme a quelli derivanti da crediti e depositi commerciali e sottoscrizioni di titoli obbligazionari.

Se consideriamo i primi otto mesi del 2022, la quota percentuale di IDE affluita sotto forma di vendite immobiliari ai residenti stranieri raggiunge il 63,2% del totale mentre i primi tre settori economici che hanno conquistato la quota maggiore degli afflussi di capitale estero in forma di acquisizione di partecipazioni azionarie sono stati i settori dell’hoteliere, del food e delle costruzioni.

I dati di agosto mostrano ancora una volta i Paesi dell’Unione Europea più il Regno Unito tra i più importanti investitori in Turchia che detengono la quota di maggioranza pari al 69% degli IDE totali in entrata nel Paese: l’Olanda nel mese in considerazione sale al primo posto con il 30% dei flussi in entrata seguita dalla Germania (24%) e dalla Giordania (14%). In questo mese l’Italia resta fuori dalla “top ten”.

Sempre nel mese in questione si osserva una crescente presenza degli investimenti da parte dei Paesi del Medio Oriente la cui quota passa dall’8 al 14%.

Se consideriamo i primi otto mesi del 2022 il principale investitore resta la Svizzera con oltre 620 milioni di dollari, seguita dall’Olanda (582 milioni) e dalla Germania (322 milioni). Chiaramente tali dati scontano inevitabilmente, come abbiamo già affermato in precedenti edizioni di questa rassegna, il fatto che molti investimenti di Paesi terzi transitano attraverso società controllate e finanziarie spesso aventi sede in paesi come Olanda, Lussemburgo e Svizzera.

Dopo un 2021 che aveva fatto registrare flussi di IDE in entrate nel Paese pari a a 14,1 miliardi di dollari le stime pe il 2022 si spingono oltre i 15 miliardi di dollari con un leggero recupero sul finanziamento del deficit delle partite correnti.

Condividi Tweet Copia Collegamento Stampa / Salva come PDF HOMEPAGE