Aggiornamento sui flussi in entrata degli IDE a cura dell’Associazione non governativa degli investitori internazionali in Turchia (YASED).

I dati i più aggiornati sui flussi di IDE in Turchia, pubblicati lo scorso 12 giugno dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali nel Paese (YASED), indicano che ad aprile 2023 gli investimenti esteri in entrata in “equity capital” sono stati pari a 933 milioni di dollari (76% del totale) , seguiti dai ricavi provenienti dalle vendite delle proprietà immobiliari in calo rispetto ai mese precedenti (232 milioni) e dagli strumenti di debito (ossia crediti e depositi commerciali, sottoscrizioni di titoli obbligazionari e prestiti) che hanno totalizzato nel mese in osservazione 87 milioni di dollari, quasi la metà rispetto al mese di febbraio scorso.
I disinvestimenti si attestano invece a 29 milioni di dollari.

Nello specifico, nel mese di aprile 2023, lo stock di investimenti in entrata si è attestato in totale a 1.223 milioni di dollari. I saldi negativi degli IDE nel mese di aprile 2023 hanno rappresentato il 23% del deficit di parte corrente della bilancia dei pagamenti.

Il settore dei servizi, in particolare le sotto voci riferite alle attività si società finanziare e assicurative, ha fornito il più grande un contributo agli IDE in “equity capital” che hanno rappresentato il 20% del totale IDE seguito da quello dell’ITC (19%). Del 18% è stato invece l’apporto da parte dell’industria mineraria ed estrattiva.

Nel mese di aprile 2023, sono ancora una volta i Paesi dell’Unione Europea i più significativi investitori in Turchia, detenendo una quota che è pero scesa al 43% degli IDE totali nel Paese; sostenuta invece la crescita dei Paesi CIS (+28%). Il blocco UE è seguito a distanza dai Paesi del Medio Oriente, che hanno scavalcato gli altri Paesi dell’Est asiatico e delle Americhe. A livello di singoli Paesi, nel rank riferito al mese in osservazione, la Federazione Russa balza al primo posto (entrando nella top 10, scavalcando i Paesi Bassi che sono seguiti dal Belgio e Qatar.

Nel 2022, i flussi di IDE in entrata in Turchia si erano attestati a 13 miliardi di dollari con la Spagna al primo posto con 1,6 miliardi di dollari che ha preceduto Paesi Bassi (863 milioni) e Svizzera (737 milioni). Questi dati non tengono conto delle triangolazioni (intermediari bancari svizzeri, olandesi e lussemburghesi) e dei beni prodotti da aziende nazionali presso sbalimenti produttivi di Paesi terzi da cui la Turchia importa merci e servizi.

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