Assemblea esportatori turchi: prodotti venduti all'estero aumentati del 21,4% nei primi mesi del 2022; Report del Mincomes turco sull’andamento dell’interscambio turco durante il primo trimestre del 2022.

L’assemblea degli esportatori turchi, nell’ultimo rapporto statistico del mese di marzo, ha riferito che il volume delle esportazioni della Turchia è aumentato del 21,4% nei soli mesi di gennaio e febbraio 2022, raggiungendo un valore totale delle vendite di 37.5 miliardi di dollari. La voce merceologica che ha guidato una tale espansione è stata quella dei prodotti agricoli (+27,8%), con incremento nei primi due mesi del 2022 di oltre di 5,3 miliardi di dollari e con una incidenza sul totale delle esportazioni del 15,5%. Nello specifico, le esportazioni di cereali sono aumentate del 47% mentre i prodotti ortofrutticoli hanno fatto registrare un +36,8%. Frutta secca e prodotti ittici sono invece aumentati rispettivamente del 12,4 e del 45%. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione dell'Associazione degli esportatori di cereali, legumi, semi oleosi, Haluk Okutur, ha evidenziato che il settore ortofrutticolo è stato il più redditizio in termini di vendite (+52,7%). Per quanto attiene invece ai mercati di sbocco delle esportazioni agricole turche (in primis cereali e legumi), sempre nel periodo in considerazione, l’Iraq risulta essere il primo partner commerciale della Turchia mentre i prodotti ortofrutticoli sono stati maggiormente esportati in Russia, negli Stati Uniti e in Germania.

Nel solo mese di marzo, secondo quanto recentemente dichiarato il Ministro del Commercio Mehmet Muş, le importazioni si sono invece attestate a 30,9 miliardi di dollari di cui di 8,4 miliardi rappresentati da acquisti di energia; per quest’ultimi l’aumento sul mese precedente è stato del 156%; parallelamente il deficit commerciale è aumentato del 77% attestandosi a 8,2 miliardi di dollari (il disavanzo è stato del 138,4% pari a 26,4 milioni di dollari se consideriamo il primo trimestre 2022 con un deficit delle voci correnti della bilancia dei pagamenti di 25,7 miliardi di dollari); il grado di copertura Export/Import è stato del 73,4% a marzo (95% se escludiamo gli acquisti energetici). I prezzi delle materie prime sono aumentati del 41,8% mentre il petrolio (Brent), che a gennaio scorso era stato fissato a 76 dollari a barile, è aumentato del 70,2% portandosi a marzo scorso a 130 mentre il prezzo del gas naturale europeo è aumentato del 113% in solo tre mesi.

Tornando alla bolletta energica, sempre secondo i dati del Ministero del Commercio turco, la Turchia ha pagato oltre 25 miliardi di dollari nei primi tre mesi dell’anno (16,3 miliardi di dollari dei 25,7 miliardi di dollari totali di importazioni). Sempre nei primi tre mesi del 2022 rispetto all’analogo periodo del 2021, i principali mercati di sbocco per le esportazioni turche sono risultati essere la Germania (1,9 miliardi, in crescita del 13,7%), Stati Uniti (1,56 miliardi, in aumento del 25,6%) e al terzo posto l'Italia con 1,27 miliardi, in aumento del 30,5%. I prodotti dell’industria manifatturiera hanno rappresentato il 94,9% delle vendite turche; seguono i prodotti dell’agricoltura (3,1%) e i prodotti delle miniere (1,5%). I principali mercati da cui la Turchia ha acquistato merci nel primo trimestre dell’anno sono risultati la Russia (4,1 miliardi), seguita da Cina (3,6 miliardi) e Germania (2,24 miliardi). Negli ultimi 12 mesi l’export turco ha raggiunto i 236 miliardi di dollari mentre l’obiettivo del Governo di fine 2022 è fissato a 250 miliardi.

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