Calo della produzione elettrica in Turchia

Secondo i dati diffusi dal Ministero dell'Energia e delle Risorse Naturali, ad aprile quasi la metà della produzione di energia elettrica della Turchia è stata generata dalle centrali idroelettriche, per una quota corrispondente al 47,6%. Il restante fabbisogno è stato coperto dalle centrali locali a carbone (14,1%), dal carbone importato (13,7%), dagli impianti eolici (10,3%), dalle centrali elettriche a gas naturale (7,7%), dagli impianti geotermici, di olio combustibile e di biogas (6,4%). La quantità prodotta di energia è diminuita del 16,3% a 19,1 miliardi per kWh ed il consumo è sceso del 15,3% a 19,1 miliardi per kWh rispetto ad aprile 2019 a causa della pandemia da coronavirus. Le importazioni di elettricità dai paesi vicini sono aumentate del 36% a 163,77 milioni per kWh, rispetto a 120,36 milioni per kWh nell'aprile 2019, mentre le esportazioni sono diminuite del 44,3% a 163,23 milioni per kWh. La capacità di potenza installata in Turchia è stata calcolata a fine marzo 2020 per un totale di 91,37 gigawatt, secondo i dati ufficiali. Il Capo dell’Associazione dei produttori di elettricità, Cem Aşık, ha dichiarato che negli impianti di gas naturale la produzione è diminuita drasticamente a causa della contrazione della domanda. İnoltre, secondo stime è prevista una diminuzione della domanda del 17% a maggio e del 4% a giugno. Gli impianti di gas naturale sono stati maggiormente colpiti e la capacità di produzione si è ridotta del 7% ad aprile, percentuale comunque inferiore del 10% rispetto ai livelli dello stesso periodo dell'anno scorso. Il prezzo spot dell'energia elettrica dovrebbe scendere del 15% entro l’anno, secondo Aşık.

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