DEVELOPMENT ROAD. La “Via della Seta irachena” come rotta alternativa al Canale di Suez. Interesse turco

A margine del “Concordia Annual Summit” svoltosi a New York lo scorso 20 settembre, il Presidente Erdoğan è tornato a parlare della Development Road. Si tratta dell’ambizioso progetto infrastrutturale che mira a collegare il sud dell’Iraq (dal porto iracheno “Grand Al-Faw”, il più grande del Medio Oriente) con la Turchia, riducendo i tempi della circolazione di merci e greggio dall’Asia all’Europa. Il corridoio dal Medio Oriente dovrebbe partire dal porto di Bassora e snodarsi attraverso una fitta rete di comunicazioni attraverso la Turchia fino a raggiungere l’Europa. Si stima che la lunghezza delle connessioni sia di 1.700 km tra vie ferrate e autostrade.

Al di là dell’interesse turco di riproporsi come strategico hub di transito, c’è la volontà di riprendere la cooperazione energetica tra la Turchia e l'Iraq. Il Ministro degli Esteri turco Fidan ha espresso ottimismo per i futuri rapporti tra Ankara e Baghdad. A tal riguardo, il Ministro dell’Energia Bayraktar ha affermato che dopo la sospensione dei flussi dell'oleodotto “Kirkuk-Ceyhan (mezzo milione di barili al giorno), il trasporto sarà presto riattivato e l’episodio non influirà sui rapporti tra Turchia e Iraq il cui interscambio commerciale nel 2022 ha superato i 24 miliardi di dollari.

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