Dopo mesi di crescita il settore immobiliare fa registrare una riduzione dei contratti di compravendita di immobili ad uso abitativo. Focus sul nuovo programma di edilizia popolare mai realizzato in Turchia

Lo scorso 15 settembre sono stati resi pubblici da parte dell’Istat turco (TÜİK) i dati riferiti al mese di agosto delle compravendite di immobili ad uso abitativo. Dopo un vertiginoso aumento registrato durante la prima metà dell’anno (da gennaio a giugno gli immobili venduti a non residenti hanno fatto registrare un +72,7% rispetto al primo semestre del 2021), i contratti di compravendita sono diminuiti del 12,7% ad agosto rispetto allo stesso mese dell'anno precedente attestandosi a poco più di 123 mila unità. Già il mese di luglio aveva mostrato una forte diminuzione delle vendite rispetto al mese precedente di giugno (si è passati da 145 mila a 94 mila unità vendute) principalmente a causa dell’aumento continuo dei prezzi e delle crescenti difficoltà nell’ottenimento dei mutui.

Istanbul ha registrato la quota più alta di vendite con il 15,0%, equivalenti a 18 mila unità vendute, seguita, a distanza, dalla Capitale Ankara (9,7 mila) e dalla città di Izmir (6,3 mila) con una quota di incidenza rispettivamente del 7,9% e del 5,2%.

Nel dettaglio, gli acquisti di immobili di nuova costruzione nel mese di agosto sono diminuiti dell'8,5% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente e ammontano a 39 mila unità; nel primo semestre del 2022 questa tipologia di vendita aveva invece fatto segnare un aumento del 13,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente attestandosi a 276 mila unità vendute.

Passando alle vendite di immobili a stranieri, escluse le compravendite legate all’acquisto della cittadinanza, la città di Antalya ha superato al primo posto Istanbul e Mersin, con un aumento del 44,6% nel periodo gennaio-agosto 2022 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (oltre 44 mila unità). Gli acquisti vedono in testa i cittadini russi (gli acquisti di immobili da parte dei cittadini della Federazione Russa nella prima metà di quest’anno hanno superato quelli dell’intero 2021) seguiti da iraniani e iracheni.

Nonostante il calo registrato nel mese di agosto, il mercato immobiliare, soprattutto quello residenziale, registra dall’inizio dell’anno vendite record che collocano alcune grandi città della Turchia ai primi posti al mondo nonostante, secondo alcune fonti come il Global Residential Cities Index di Knight Frank, i rincari degli immobili nel primo semestre dell’anno siano risultati tra i più alti al mondo. Su tutti spicca Istanbul con i prezzi di vendita degli immobili residenziali cresciuto della percentuale record del 184,9%.

Nell’ambito del settore immobiliare in Turchia va menzionato il recente progetto di edilizia popolare a favore delle famiglie a basso reddito, la fascia di popolazione che ha più di tutti sofferto l’aumento dei prezzi delle case e degli affitti nelle principali metropoli del Paese ma anche nelle periferie. Il piano prevede la costruzione di oltre mezzo milione di unità abitative tra il 2023 e il 2025. Il progetto, con un investimento pari a circa 900 miliardi di lire turche, comprende anche 250 mila appezzamenti di terreno che verranno destinati in prima battuta a pensionati, giovani, giovani coppie, parenti delle vittime del terrorismo e disabili.

Il Ministro dell’Ambiente, dell'Urbanizzazione e del Cambiamento Climatico, Murat Kurum, ha recentemente affermato che l’esecuzione del piano sarà affidata all'agenzia immobiliare statale TOKİ (quasi 2 milioni di case costruite nell’ultimo decennio) mentre le città principalmente interessate saranno Istanbul (che ospita 1/5 degli 85 milioni di abitanti della Turchia), Ankara, la provincia egea di Izmir e quella sudorientale di Gaziantep. Il finanziamento sarà offerto a tassi di interesse vantaggiosi (il 40% delle vendite beneficerà di sussidi governativi) con un periodo di rimborso non inferiore a 20 anni e con rate a partire da 125 dollari per le famiglie con un reddito non superiore alle 18 mila lire turche. Si stima che entro il 2028 i proprietari di case in Turchia supereranno la quota di 10 milioni.

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