FOCUS. Gli aspetti economico-commerciali della visita in Iraq del Ministro Fidan

Svoltasi dal 22 al 24 agosto, la visita in Iraq del Ministro degli Esteri Hakan Fidan è stata contrassegnata da una ricchissima rete di incontri che lo ha portato a interagire con tutte le principali cariche istituzionali e figure chiave dello spettro politico e securitario del Paese. Prima trasferta di un Ministro degli Esteri turco in Iraq dal 2021, la missione di Fidan si è collocata sulla strada di una possibile visita del Presidente Erdogan che, invitato dall’omologo Latif Rashid, potrebbe concretizzarsi entro la fine dell’anno. I preparativi in vista di quell’appuntamento sarebbero già in corso in particolar modo sotto l’aspetto economico-commerciale. Lo testimoniano l’incontro svoltosi il 29 agosto a Baghdad tra i rispettivi Ministri del Commercio, Omer Polat e Atheer al-Ghurayri, e la prossima riunione della “Joint Economic Commission” in programma il 5 ottobre.

Importante il ruolo giocato nella visita dagli aspetti economico-commerciali, ambito in cui tra i principali obiettivi della Turchia figura la costituzione di una “Joint Economic and Trade Commission” strutturata che possa fungere da cornice per un irrobustimento del partenariato bilaterale. Per entrambe le parti, resta prioritario l’ambizioso progetto della “Road Development Project”, nodo stradale e ferroviario che dovrebbe congiungere alla Turchia il porto di Basra in Iraq creando un “dry canal” potenzialmente alternativo a quello di Suez. Per Ankara si tratta di un progetto di rilevanza strategica per posizionare il Paese al centro dei traffici commerciali tra Asia ed Europa, rafforzando la propria posizione di crocevia tra questi due mercati.

Sotto il profilo energetico, nessuno sviluppo di rilievo è stato attestato con riferimento al blocco delle esportazioni di petrolio dal Kurdistan iracheno verso la Turchia attraverso l’oleodotto Kirkuk-Ceyhan. Positivi risvolti si sono invece registrati nell’ambito della gestione delle risorse idriche del Tigri e dell’Eufrate, rispetto alla quale si sarebbe pervenuti ad un accordo che potrebbe consentire di porre le basi per migliorare le capacità di Baghdad in tale settore.

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