FOCUS. La normalizzazione delle relazioni tra Turchia ed Egitto: le implicazioni economico-commerciali

Il 1° agosto scorso, su invito del Ministro del Commercio turco, Ömer Bolat, il Ministro egiziano del Commercio e dell’Industria, Ahmed Samir Saleh, è giunto ad Ankara nell’ambito del primo incontro ufficiale tra i due Paesi da oltre dieci anni.

La visita è seguita alle nomine dei rispettivi ambasciatori al Cairo e ad Ankara, che il 4 luglio scorso hanno marcato il ripristino delle relazioni diplomatiche tra Turchia ed Egitto, interrottesi nel 2013 all’indomani della deposizione dell’allora Presidente egiziano Mohammed Morsi.

I due Ministri, accompagnati da delegazioni di imprenditori, hanno rilanciato la cooperazione economico-commerciale bilaterale. “Abbiamo concordato” – ha affermato Bolat dopo i colloqui – “una tabella di marcia per portare il nostro interscambio a 15 miliardi di dollari entro cinque anni, ma intendiamo farlo in un tempo ancora minore”.

Nel 2022, il commercio tra Turchia ed Egitto si è attestato alla cifra di 10 miliardi di dollari, a fronte degli 1.6 miliardi registrati nel 2007, anno di entrata in vigore di un Accordo di libero scambio tra i due Paesi.

Il Ministro Bolat, peraltro, ha sottolineato che anche durante la crisi dei rapporti diplomatici, gli industriali turchi hanno continuato a investire in Egitto, a riprova della “fiducia delle nostre imprese nella capacità produttiva e nella forza lavoro egiziane”.

A queste parole, ha fatto eco il Presidente dell’Unione delle Camere e delle Borse turche (TOBB), Rifat Hisarciklioglu, il quale, ribadita la fiducia nell’Egitto, ha espresso il desiderio degli operatori economici di prendere parte ai grandi progetti egiziani nelle infrastrutture e nei trasporti, a partire dal settore ferroviario.

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