Gas naturale: la Turchia ha annunciato lo scorso 19 aprile che inizierà ad utilizzare il gas naturale scoperto nel Mar Nero nel giacimento di Caycuma-1 del bacino di Sakarya.

La Turchia è pronta ad utilizzare il gas naturale scoperto nel 2020 nel Mar Nero, lo ha recentemente dichiarato il Presidente Recep Tayyip Erdoğan dopo che nel dicembre 2022 la nave di perforazione Fatih aveva scoperto ulteriori 58 miliardi di metri cubi (bcm) di riserve di gas naturale a 3.023 metri di profondità nel sito di Çaycuma 1 nel Mar Nero, al largo della costa di Zonguldak. Sono state pertanto aggiornate le stime per le riserve complessive del giacimento di Sakarya, aumentate oggi di 170 miliardi portando le riserve del gas del Mar Nero a 710 miliardi di metri cubi rispetto alla precedente stima di 652 miliardi con un valore di mercato pari a circa 1 trilione di dollari.

Si tratta di una ulteriore scoperta che potrebbe accelerare l’ambizioso progetto del Reis di trasformare la Turchia in un hub energetico ma soprattutto potrebbe accelerare quel processo di affrancamento dagli approvvigionamenti esteri, da cui il Paese è fortemente dipendente.

Secondo un recente articolo del Financial Times, la Turchia nel 2022 ha importato prodotti energetici (che includono petrolio, gas naturale e altri combustibili) per un valore superiore agli 80 miliardi di dollari con una espansione importante del deficit di parte corrente della bilancia dei pagamenti.

La notizia dello scorso mese di poter disporre già da quest’anno di una parte del gas di Sakarya, secondo EMRA (Energy Market Regulatory Authority) potrebbe rappresentare il 7% dei consumi energetici del 2022 mentre a pieno regime una quantità importante potrebbe essere esportata in Europa secondo quanto dichiarato dal Chief Executive della Turkish Petroleum Corporation (TPAO), Melih Han Bilgin.

Nel 2022, la Turchia ha perforato 150 pozzi e nel 2023, secondo precedenti dichiarazioni del Ministro dell'Energia, Ankara avrà in totale 207 pozzi; nella fase iniziale è previsto il trasferimento di circa 10 milioni di metri cubi (mcm) di gas dal Mar Nero (Sakarya) al giorno, mentre l'infrastruttura a pieno regime garantirà un picco di 40 mcm al giorno.

La Turchia dispone, come approfondito nelle edizioni passate di “Cronache Economiche”, di un'ampia infrastruttura di importazione di gas naturale liquefatto (GNL) che potrebbe soddisfare i crescenti consumi, che sono passati dai 48 miliardi di metri cubi del 2020 ad una cifra record di 60 miliardi di metri cubi nel 2021; consumi in ribasso secondo le più recenti stime: nel 2022 i consumi di gas si sono attestati a circa 53,5 miliardi di metri cubi grazie all'energia generata dalle rinnovabili.

Il Presidente Erdoğan, in una cerimonia tenutasi lo scorso 20 aprile nella provincia settentrionale di Zonguldak (trasmessa in diretta televisiva), ha annunciato che, grazie all’inizio dello sfruttamento del gas nel pozzo di Filyos, il gas naturale utilizzato per l’uso domestico e per l'acqua calda, pari in media a circa 25 metri cubi al mese, sarà fornito per un mese gratuitamente, un sostegno non indifferente per i bilanci delle famiglie turche (e per i luoghi di culto anch’essi beneficiari del provvedimento) che generera’ un in un risparmio di circa 30,8 miliardi di lire turche (circa 1,6 miliardi di dollari).

Il processo di estrazione del gas naturale dal giacimento di Sakarya procederà per fasi: nella prima, cinque dei dieci pozzi saranno operativi nei prossimi mesi mentre i restanti alla fine di settembre 2023. La seconda fase di produzione dovrebbe cominciare nel 2026 mentre la terza nel 2028. Oğuzhan Akyener, DG della Türkiye Energy Strategies and Policy Research Center (TESPAM), stima che a partire dalla seconda fase tutte le esigenze energetiche domestiche saranno coperte dal gas di Zonguldak mentre la prima fase potrebbe soddisfare il 5% o 6% del fabbisogno annuale.

La Turchia dipende massicciamente dalle vendite di gas naturale della Federazione russa, principale esportatore nel 2022, tramite gasdotti e gas naturale liquefatto (GNL); la Russia è seguita dall’Azerbaigian e dall’Iran. La Turchia ha inoltre soddisfatto il proprio fabbisogno energetico con acquisti di GNL da Algeria, Nigeria, Qatar, Stati Uniti, Trinidad e Tobago e Norvegia. La Turchia prevedeva di iniziare a pompare il gas dal porto di Filyos alla rete nazionale nel mese di marzo scorso, ma i catastrofici sismi dello scorso 6 febbraio ne hanno ritardato i primi trasporti che sono iniziati lo scorso mese di aprile.

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