Il commercio estero della Turchia fotografato dall’ultimo rapporto di TİM, del Ministero del Commercio e di TÜİK

Secondo i dati prodotti dal Turkish Statistical Institute (TÜİK), dal Ministero del Commercio, e dalla TIM (Assemblea degli Esportatori Turchi), nel mese di ottobre scorso si registra una crescita per entrambi i flussi con l’estero più intesa per gli acquisti che per le vendite: le esportazioni della Turchia sono ammontate a 21,3 miliardi di dollari con un incremento del 3% rispetto all’analogo mese del 2021 mentre le importazioni si sono attestate a 29,2 miliardi di dollari con una crescita del 31,4% sul mese di ottobre 2021. Il deficit commerciale nel mese in considerazione è stato, come già rilevato in questa edizione delle Cronache, di 7,7 miliardi rispetto agli 1,5 miliardi del mese di settembre (un aumento di ben il 427,1% sul 2021). Al netto dell’import di prodotti energetici e di oro non monetario, però, la bilancia dei pagamenti farebbe registrare un surplus di 1,13 miliardi di dollari.

Se consideriamo i primi 10 mesi del 2022, infatti, l’export turco ha fatto segnare risultati degni di nota, raggiungendo la cifra record di 209 miliardi di dollari (+15,4% sul 2021). D’altro canto, a causa della crisi globale, le importazioni sono salite a 300,4 miliardi di dollari (+39,4% sul 2021). La bilancia commerciale ha quindi registrato un deficit di 91,5 miliardi di dollari (+168,3% sul periodo gennaio-ottobre 2021) mentre il grado di copertura percentuale tra esportazioni ed importazioni è stato del 69,7% (era dell’84,3% nei primi 10 mesi dello scorso anno).

Nell’aggiornamento dello scorso 29 novembre diffuso dall’Istat turco, “TurkStat”, e considerando il solo mese di ottobre, la Federazione Russa consolida il suo primato come principale mercato dell’export turco con quadi 5 miliardi di merci vendute, seguita dalla Cina, dalla Svizzera, dalla Germania e dagli USA.

Anche nei primi dieci mesi del 2022 la Russia, con 49,6 miliardi di esportazioni (principalmente gas naturale) verso la Turchia, si colloca al 1° posto, seguita dalla Cina (34,6 miliardi), dalla Germania (19,3 miliardi), dagli USA (13,22 miliardi) e dall’Italia, che si piazza al 5° posto tra i principali fornitori della Turchia con 11,4 miliardi di dollari. Le importazioni della Turchia nel periodo gennaio-ottobre 2022 dai primi 5 partner della Turchia rappresentano il 42,6% di tutte le merci e servizi acquistati all’estero dal Paese.

L’importo pagato dalla Turchia per l’acquisto di energia dall’estero è aumentato del 36,3% portandosi a 7,45 miliardi di dollari ad ottobre rispetto al mese analogo del 2021 e ha rappresentato il 25,5% del totale importato dalla Turchia. Le importazioni di greggio hanno invece registrato un calo, in volumi si è passati 2,88 milioni di tonnellate. Nei primi 10 mesi dell’anno gli acquisti di combustibili hanno rappresentato 1/3 dell’import totale del Paese.

Passando ai principali mercati di sbocco delle esportazioni turche nel mese di ottobre si consolida il primato della Germania (1,6 miliardi di merci acquistate) seguita da Iraq, USA, Federazione Russa e Regno Unito. Ad ottobre, tra i principali comparti produttivi la TIM colloca il settore il settore dell’automotive, seguito dalla chimica, l’abbigliamento-tessile, l'acciaio e l'elettrico ed elettronico. Il Presidente di TİM, Mustafa Gültep, ha evidenziato la positiva dinamica della difesa (altamente tecnologiche sono le navi prodotte nel Paese) del settore aerospaziale e cerealicolo che hanno raggiunto il mese scorso dio ottobre “le esportazioni più elevate della loro storia”. Il Ministro dell'Industria e della Tecnologia, Mustafa Varank, nel sottolineare la performance dell’export turco, nonostante la contrazione dei principali partner commerciali della Turchia (Ue e Usa in testa), ha sottolineato gli eccellenti risultati soprattutto nelle vendite all’estero di ferro, acciaio (nonostante le limitazioni imposte dall’UE nel 2021 con il sistema delle quote), vetro (di cui la Turchia è il primo produttore in Europa), cemento (la Turchia è leader europeo e 2° Paese esportatore al mondo), macchinari per l’agricoltura e carta (la più grande fabbrica di carta d'Europa si trova a Söke, distretto della provincia di Ayden, sulla costa Egea) e occupa la prima posizione in Europa e la quarta al mondo nella produzione di pannelli solari.
I primi 10 mesi del 2022 collocano, tra i principali clienti, sempre al primo posto la Germania (17,4 miliardi di dollari di importazioni), seguita da Stai Uniti (14,5 miliardi), Iraq (11,3 miliardi), Regno Unito (10,9 miliardi), e l’Italia (10,2 miliardi).

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