Il conto corrente della bilancia dei pagamenti in Turchia secondo i dati diffusi dalla Banca Centrale turca a gennaio mostra un deficit elevato a causa degli effetti negativi dei sismi

A gennaio 2023, secondo gli ultimi dati resi noti dalla Banca Centrale, la posizione della bilancia dei pagamenti della Turchia rimane debole. Il saldo di parte corrente è risultato in deficit di 9,8 miliardi di dollari contro i 5,9 miliardi di dollari registrati a dicembre 2022. Al netto delle importazioni di oro non monetario e di energia, il conto corrente della bilancia dei pagamenti farebbe registrare un surplus di 2,6 miliardi (tuttavia quasi 1 miliardo in meno rispetto al mese precedente).

Ciò ha portato all’ampliamento del deficit a 12 mesi a 51,7 miliardi di dollari rispetto ai 48,8 del mese precedente.

Il disavanzo delle partite correnti registrato in Turchia è dovuto principalmente all’espansione del saldo della bilancia commerciale: nel mese di gennaio 2023 i dati preliminari indicano un deficit commerciale salito a 12,4 miliardi di dollari rispetto ad un deficit di 8,5 miliardo nell’analogo mese dello scorso anno.

I flussi della voce “servizi” hanno invece fatto registrare un avanzo netto pari a 3,2 miliardi di dollari. Nell’ambito di questa voce, i viaggi per turismo hanno fatto registrare un surplus di 2,5 miliardi.

Il valore atteso per il 2023, prima dei sismi, si attestava ad un deficit corrente di circa 22 miliardi di dollari; un disavanzo che è stato quasi raggiunto nei soli primi due mesi del 2023.

Per quanto attiene al deficit di bilancio, il disavanzo accumulato ha raggiunto 202,8 miliardi di lire turche (circa 10,2 miliardi di euro) nei mesi gennaio-febbraio 2023, rispetto ai 99,8 miliardi (5,0 miliardi) nel periodo gennaio-febbraio 2022.

Prendendo in osservazione il solo mese di febbraio scorso, le entrate di bilancio sono state inferiori del 19,1% mentre le spese sono aumentate del 93,9% nel febbraio 2023 rispetto all’analogo mese di un anno fa. I ricavi si sono attestati a 218,8 miliardi di lire turche (11,0 miliardi di euro) e le spese (compresi gli interessi) a 389,4 miliardi di lire turche (19,5 miliardi di euro). Le entrate fiscali ammontavano a 179,6 miliardi di lire turche (9,0 miliardi di euro), con un calo dello 0,4% rispetto a febbraio 2022.

L'aumento maggiore è stato registrato per l'IVA nazionale (+152,2%), l'imposta sulle transazioni bancarie e assicurative (+ 126,7%) e imposta speciale sui consumi (+126,5%). Una diminuzione del 94,4% si è osservato nell'Irpef, la cui riscossione nelle 11 province colpite dal sisma è stata rinviata di 6 mesi.

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