Il gas proveniente dal giacimento israeliano Leviathan è il più grande del Mediterraneo (almeno 600 miliardi di metri cubi di produzione) e parte dell’estrazione è destinata all’export. Il ruolo della Turchia.

Il Leviathan, il giacimento di gas naturale israeliano è il più grande nel Mediterraneo, confinante con quello egiziano di Zohr scoperto dall'Eni, con riserve stimate a circa 600 miliardi di metri cubi, potrebbe essere collegato all’Europa attraverso la Turchia (collegandosi al TANAP).

Il Leviathan fornisce gas principalmente alla Giordania, ma la prospettiva di maggior valore sarebbe quella creare un collegamento con l'Europa. In questo contesto si colloca l’opzione turca.

Gulmira Rzayeva, Direttore e di Eurasia Analytics, vede un'opportunità per la Turchia per rafforzare il suo ruolo di snodo e di hub energetico data la rilevanza del gas naturale liquefatto (GNL) - la Turchia ha circa 50 miliardi di bcm di capacità per la gassificazione del GNL - che potrebbe transitare nel Paese per poi raggiungere i l’Europa sudorientale, in primis la Bulgaria.

Peraltro la Turchia dispone di una infrastruttura energetica molto sviluppata, assicura buoni standard di sicurezza e offre una politica energetica sufficientemente diversificata (il Paese ottiene gas da più Paesi) che non si basa solo sulle rinnovabili.

Del resto l’incontro dello marzo 2022, ad Ankara, tra il Presidente israeliano Isaac Herzog ed Il Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, è stata l’occasione anche per discutere della possibile costruzione di un gasdotto che potrebbe collegare il Leviatano alla Turchia che, assieme all’altro giacimento israeliano Tamar, potrebbero assicurare alla Turchia fino a 16 miliardi di metri cubi di gas l’anno.

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