Il Governo vara ulteriori misure per contrastare gli effetti dell’aumento dei costi energetici sui bilanci di famiglie e imprese. Tasso di inflazione record a giugno 2022.

Le autorità turche hanno annunciato una nuova serie di misure per contrastare l’elevato tasso di inflazione, che ha mostrato una ulteriore accelerazione su base annua. I dati appena diffusi da TurkStat per giugno 2022 indicano un tasso di inflazione che sale a 78,62% (il picco più altro dal 1998) con il CPI che in un solo mese è cresciuto del 4,95% rispetto a maggio 2022. Dal 1 luglio il salario minimo è stato aumentato, per la seconda volta nel 2022, del 30% (ora salito a oltre 330 dollari).

Nel mese di maggio 2022, i rincari sono stati diffusi e hanno interessato una pluralità di settori: il maggior aumento annuo dei prezzi si è registrato nei trasporti (+107,62%), negli alimenti e bevande analcoliche (+91,63%) e nell'arredamento e elettrodomestici (+82,08%); gli aumenti più contenuti hanno invece interessato le telecomunicazioni (+19,81%), l'istruzione (+27,48%), l'abbigliamento e calzature (+29,80%) e sanità (+37,74%). La principale determinante dell’elevato tasso di inflazione continua ad essere il costo dell’energia.

Il grafico riporta la variazione percentuale (CPI) del di tasso di inflazione annua dei prezzi al consumo (2020-2022) da parte dell’Istat turco, TurkStat:

Tornado alle misure annunciate lo scorso 9 giugno per contenere l'inflazione e sostenere la valuta nazionale (in leggera ripresa a luglio sul dollaro), saranno attuate da parte dal Ministro del Tesoro e delle Finanze delle nuove misure a cominciare dall’emissione di obbligazioni indicizzate ai ricavi (le cedole trimestrali garantirebbero un rendimento minimo che verrà annunciato a ridosso dell’emissioni di tali titoli, più alto del tasso ufficiale di riferimento) in lire turche con obiettivo di promuovere ulteriormente il risparmio dei cittadini nelle operazioni attività in valuta nazionale.

Tra le novità indotte vi sono anche facilitazioni all'accesso degli stranieri alla lira mentre saranno consentite dalla Borsa di Istanbul le transazioni sul mercato delle materie prime evitando agli investitori nazionali di recarsi all’estero nonché l’estensione degli incentivi fiscali alle società che convertono le proprie valute estere in moneta nazionale. Tra le altre misure coordinate tra Governo, BDDK (ossia l’Autorità di regolazione e controllo) e l’Autorità dei mercati finanziari (SPK), vi sarà l’allentamento delle restrizioni per l’accesso alla valuta nazionale da parte di investitori esteri, inoltre i prestiti al consumo prevedono nuovi scaglioni; previsti anche “swap in valuta” a favore delle banche locali per consentire alle imprese nazionali di scontare i pagamenti con l’estero in lire per mitigare il rischio di cambio e la riduzione delle commissioni per incoraggiare i finanziamenti esteri per le offerte pubbliche turche.

La lotta all’inflazione resta una delle priorità nella politica macroeconomica, ma verrà condotta senza rinunciare alla crescita, si prevede quindi nei prossimi mesi una linea di politica macroeconomica ancora basata su bassi tassi di interesse.

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