Il Ministro del Tesoro e delle Finanze Nebati: “per vedere scendere l’inflazione bisognerà attendere la fine dell’anno”

L’impegno del Governo teso a frenare l'impennata dei prezzi al consumo per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie darà i suoi frutti a cominciare dal prossimo dicembre. Lo ha affermato il Ministro delle Finanze turco, Nureddin Nebati durante un evento organizzato da una delle principali associazioni imprenditoriali turche indipendenti (MÜSIAD), a Istanbul lo scorso mese di aprile.

L'inflazione al consumo annuale della Turchia è balzata al 61,14% a marzo scorso, secondo i dati ufficiali, alimentata dall'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime e dagli effetti del conflitto Russia-Ucraina. Nebati ha elogiato la performance dell'economia turca nel 2021 cresciuta nonostante la pandemia da coronavirus: il prodotto interno lordo della Turchia è aumentato dell'11% l'anno scorso, la percentuale più alta dell’ultimo decennio, le esportazioni sono balzate alla cifra record di 225 miliardi di dollari. Nebati ha anche affermato che, per vedere il tasso di inflazione scendere ad una cifra, bisognerà attendere il 2024 (stime riviste dall’8,3% al 23,2%) così come per raggiungimento dell’avanzo del conto delle partite correnti rivedendo le stime di appena un mese fa quando la Banca centrale turca ha alzato le sue previsioni annuali di inflazione dei prezzi al consumo per il 2022 dal 23,2% al 42,8%. Per contrastare l'aumento dei prezzi e contenerne l'impatto sulle famiglie, la Turchia ha introdotto numerosi tagli all'imposta sul valore aggiunto (IVA), 23,2%) volti a sostenere le famiglie più bisognose alle prese con le bollette dell’elettricità. Nel frattempo, però l’inflazione ha raggiunto su base annua il 61,14% a marzo 2022 e il 70% ad aprile.

L'indice dei prezzi al consumo è aumentato nel solo mese di marzo del 5,46% rispetto al mese precedente e del 22,81% rispetto a dicembre 2021. Nel mese di marzo 2022 il più alto aumento del tasso di inflazione ai prezzi al consumo si è registrato nei trasporti (+99,12%), negli alimenti e bevande analcoliche (+70,33%) e nell'arredamento e elettrodomestici (+69,26%). Il tasso più basso ha riguardato i settori della comunicazione (+15,08%), dell’istruzione (+26,73%), dell’abbigliamento e calzature (+26,95%). L'aumento mensile più alto dei prezzi è stato osservato nei trasporti (+13,29%); istruzione (+6,55%) e hotel, bar e ristoranti (+6,04%). L’incremento annuo minore dei prezzi si è registrato nell'abbigliamento e calzature (+1,78%), nell'edilizia abitativa (+1,84%) e nel tempo libero e cultura (+2,78%). Il grafico riposta le stime marzo 2021-2025 del tasso di inflazione annua dei prezzi al consumo (variazione % CPI) secondo le proiezioni più recenti di TurkStat.

Nel frattempo, le aliquote dell’IVA per determinati beni e servizi sono state ridotte lo scorso 29 marzo e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Presidenza n. 5359 che disciplina l’IVA per determinati beni e servizi. Le modifiche hanno in particolare riguardato, oltre i beni di prima necessità, alimentari e prodotti dell’igiene e dispositivi medicali, i criteri per l'applicazione dell'IVA alle compravendite di abitazioni.

Le aliquote IVA dal 1 aprile 2022 si sono abbassate fino all’1% per le abitazioni fino a 150 metri quadrati e a seconda dell’area metropolitana, mentre per tutte le tipologie di immobili e terreni non ad uso abitativo e per le residenze con oltre 150 mq di superficie continueranno ad essere soggette all’IVA del 18%.

Condividi Tweet Copia Collegamento Stampa / Salva come PDF HOMEPAGE