Il Presidente Erdoğan è intervenuto lo scorso 13 giugno all'Assemblea degli Esportatori della Turchia (TİM). Focus sulla bilancia commerciale.

(* Foto: Il Ministro del Commercio turco, Mehmet Muş’ alla TİM, l'Assemblea degli Esportatori della Turchia)

“Le esportazioni supereranno i 250 miliardi di dollari alla fine del 2022”, così si espresso il Presidente Recep Tayyip Erdoğan, in un incontro organizzato lo scorso 13 giugno a Istanbul dall'Assemblea degli Esportatori della Turchia (TİM) in occasione della premiazione dei migliori investimenti realizzati nel 2021 da parte di imprenditori turchi.

Erdoğan ha poi aggiunto che il modello economico esistente, sostenuto e condiviso basato sulla crescita, sull’occupazione e sul credito, continuerà ad essere implementato in modo deciso e potrà essere facilitato dal recente allentamento delle strozzature della filiera produttiva, da un minor impatto esercitato dal coronavirus sull’economia del Paese e da un settore manifatturiero in rapida crescita. “Ci attendono ancora sforzi da parte tutti per far fronte alla crisi economico-finanziaria globale, per le incertezze sulle forniture di gas e le fluttuazioni valutarie che hanno avuto un pesante impatto sulla Turchia, come l'aumento del costo della vita nel Paese; ciononostante il Paese ha reagito con una crescita del primo trimestre del 2022 del 7,3% dopo una crescita record nelle principali economia dell’OCSE dell’11% nel 2021 e le nostre esportazioni crescono ogni mese”, ha poi aggiunto Erdoğan.

Tuttavia, il primo semestre del 2022, è stato caratterizzato, come detto, da un crescente disavanzo commerciale che è stato alimentato dall'impennata dei costi energetici; le esportazioni nel mese scorso di giugno sono aumentate del 18,5% su base annua attestandosi a 23,4 miliardi di dollari mentre le importazioni sono aumentate di quasi il 40% e hanno oltrepassato i 32 miliardi di dollari.

Il Ministro del Commercio Mehmet Muş partecipando ad un evento nella provincia orientale di Erzurum ha annunciato i dati preliminari di giugno: la sola energia ha rappresentato esborsi superiori a 8 miliardi di dollari (il 57% della crescita dell’import della Turchia) spingendo il deficit commerciale a 8,2 miliardi di dollari, con un aumento del 184% rispetto ai 2,87 miliardi di dollari del 2021 (a maggio era stato di 10,7 miliardi).

Prendendo in esame i primi sei mesi del 2022 le esportazioni si sono attestate a 126 miliardi di dollari (+20%) mentre le importazioni sono aumentate del 40,6% superando i 177 miliardi di dollari. Escludendo l'energia, il rapporto di copertura export-import ha raggiunto il 93,4%, ha infine affermato Muş.

Mustafa Gültepe, Presidente dell'Associazione degli esportatori turchi (TİM) ha evidenziato l’ottima performance dell'industria chimica, prima voce merceologica dell’export turco che si piazza nel periodo in osservazione prima degli autoveicoli (2,7 miliardi di dollari), con oltre 3 miliardi di dollari di vendite (+34,6%) e dell’acciaio (2,3 miliardi di dollari); anche l'industria della difesa e aerospaziale ha fatto registrare il più alto aumento delle esportazioni nel primo semestre dell’anno (+42,2% a giugno) con vendite per quasi 400 milioni di dollari.

A livello geografico, la Germania resta il primo mercato di sbocco delle merci turche (1,87 miliardi di dollari a giugno scorso) facendo registrare un +9,8% rispetto a un anno fa, seguita dagli USA (+15,3% e 1,55 miliardi), e dall’l'Iraq (+32,2% e 2 miliardi). Aumenti significativi delle vendite turche in Romania, Emirati Arabi Uniti e Sud Africa"; "Abbiamo raggiunto record di esportazioni in esattamente 18 paesi, tra cui Russia, Corea del Sud, Argentina e India" ha poi concluso il Presidente di TİM.

Gli acquisti sono stati effettuati nella Federazione Russa (primo mercato) per oltre 5 miliardi di dollari (+118,3% su base annua), seguita dalla Cina (+28,6% e importazioni che hanno sfiorato i 4 miliardi di dollari), e ancora Germania (+4% e 1,99 miliardi di dollari di acquisti). La metà delle esportazioni turche pari a 9,7 miliardi di dollari sono state assorbita dai Paesi dell’Ue mentre gli acquisti della Turchia dall’Ue hanno superato gli 8 miliardi di dollari. In crescita, infine, le esportazioni verso i paesi del Vicino e Medio Oriente (quasi 4 miliardi di dollari).

Condividi Tweet Copia Collegamento Stampa / Salva come PDF HOMEPAGE