Il recente sondaggio Turkish Perceptions of the European Union di GMF trova d’accordo il Viceministro degli esteri Faruk Kaymakci che ha partecipato lo scorso 9 maggio ad Ankara alle celebrazioni della Giornata dell’Unione Europea

Secondo il recente sondaggio "Turkish Perceptions of the European Union" condotto dal think tank di politica estera GMF con sede negli States, su un campione di 2.180 intervistati di età adulta, il 33,1% dei partecipanti ha affermato che la Turchia dovrebbe collaborare più strettamente con l'UE sulle questioni internazionali. I paesi dell’Unione Europea sono seguiti a distanza dalla Russia con il 5,6%, la Cina con il 6,8% e gli Stati Uniti con il 4,7%. Nella fascia di età 18-24 si registra la percentuale più alta che raggiunge (44% del campione). Il 24,6% degli intervistati ha invece espresso opinioni contrarie a collaborazioni più strette con l’Ue, percentuale cresciuta rispetto al 15,9% che si era registrato nella precedente indagine condotta nel 2021.

Il “sì” per l’adesione della Turchia all’Ue ha invece totalizzato il 61,4%: il tasso è salito leggermente dal 60,1% registrato nell’analogo sondaggio condotto lo scorso anno. La tendenza a votare in questa direzione è stata nettamente più forte, anche in questo caso, nella fascia di età 18-24 anni (75,0%).

L'UE, prima in termini di fiducia dei turchi tra e istituzioni europee, è stata seguita dalla Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) con il 48,3% e dalla NATO con il 39,4%. Il 35,6% dei cittadini turchi crede inoltre che l'Europa abbia un peso determinante nella risoluzione dei problemi globali e nel miglioramento delle condizioni di vita.

La quota di turchi che desiderava invece che gli Stati Uniti avessero voce in capitolo nella risoluzione dei problemi per il bene dell'umanità è scesa dal 12,9% nel 2021 al 5,8% nel 2022 mentre tra coloro che preferivano la Russia il tasso è sceso dal 10,5% nel 2021 al 3,8% nel 2022, soprattutto dopo l’intervento militare russo in Ucraina.

Per quanto attiene ai partenariati internazionali, i cittadini turchi continuano a considerare l'Azerbaigian, la Germania e la Russia come i tre paesi partner più importanti per la Turchia. L’invasione dell’Ucraina ha infine indotto la maggior parte degli intervistati ad esprimere l’opinione che la Russia rappresenta oggi una minaccia alla sicurezza mondiale (la quota di intervistati è aumentata infatti dal 19,0% del 2021 al 31,0% nel 2022).

Il ruolo di mediazione della Turchia tra le parti in guerra è accolto invece con favore dal 43,7% degli intervistati, mentre la maggior parte delle persone intervistate ha affermato che la Turchia dovrebbe rimanere neutrale. C'è stato anche un aumento significativo della percentuale di turchi che pensano che il proprio Paese sia influente nelle questioni militari: la quota infatti è aumentata dal 30,6% nel 2021 al 36,8% nel 2022.

Infine, il 58,7% del campione ha espresso il desiderio che la Turchia dia precedenza alla risoluzione dei problemi interni, mentre il 38,2% degli intervistati ha affermato che la Turchia dovrebbe svolgere un ruolo più attivo in Medio Oriente, nei Balcani e nel Nord Africa.

Il sondaggio è stato molto apprezzato dal Viceministro degli Esteri Faruk Kaymakci che, partecipando ad Ankara il 9 maggio scorso alle celebrazioni della Giornata dell’Unione Europea, ha ribadito come sia forte il sostegno tra la popolazione turca al processo di adesione della Turchia all’UE. Nonostante gli ultimi tre anni siano stati caratterizzati da alti e bassi nei rapporti tra Turchia e UE, il Vice Ministro Kaymakci resta fiducioso nella ripresa dei contatti ad alto livello per proseguire i negoziati con l’Ue a cominciare dalla modernizzazione dell’Unione doganale.

Sul versante delle relazioni commerciali tra Turchia e UE, il Viceministro ha affermato che i rapporti sono estremamente positivi e la ripresa del negoziato sull’Unione Doganale potrebbe raddoppiare il volume dell’interscambio commerciale che nel 2021 ha totalizzato quasi 179 miliardi merci scambiate.

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