Il turismo in Turchia riprende quota dopo la crisi legata alla pandemia. Aumento delle visite internazionali nei primi nove mesi del 2021 dopo un drammatico 2020 che ha visto una caduta della domanda turistica del 65%

Segnali positivi provengono dal settore turistico, uno dei più importanti dell’economia turca, che contribuisce per il 12% all’economia del Paese. Le entrate derivanti dal turismo secondo TurkStat, l’Istituto di Statistica nazionale, sono aumentate del 181,8% su base annua nel terzo trimestre del 2021, dopo il crollo del 2020 causato dal Covid-19. Gli ultimi dati messi a disposizione dall’ente statistico, evidenziano un crescente numero di visitatori stranieri da gennaio a settembre 2021 (+86% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) raggiungendo i 21,5 milioni di visitatori stranieri (di cui 3,9 cittadini turchi che risiedono stabilmente all’estero). Il Ministero della Cultura e del Turismo ha stimato per la fine del 2021 un totale di 28 milioni di turisti; un risultato molto positivo ma ancora al di sotto dei livelli pre-pandemici del 2019, quando la Turchia accolse nell’analogo periodo 40,7 milioni di turisti stranieri. Le mete più gettonate sono state le città mediterranee di Antalya con una quota vicina al 40% sul totale, seguita da Istanbul che ha attirato 5,8 milioni di visitatori stranieri con una quota del 33% e Edirne, città nordoccidentale del Paese ai confini con Grecia e Bulgaria. Per quanto riguarda le nazionalità, si trovano i russi al primo posto (3,5 milioni), seguiti da tedeschi (13%), francesi, americani, ucraini e bulgari.

L’obiettivo del Paese, secondo il Ministro della Cultura e del Turismo, Mehmet Nuri Ersoy, resta quello di raggiungere i 50 milioni di turisti che consentirebbero un aumento delle entrate del settore pari a 50 miliardi di dollari entro il 2023 ed un allineamento ai mercati di prossimità, in primis Spagna e Grecia, principali concorrenti della Turchia. Ersoy ha anche sottolineato il ruolo che la svalutazione della Lira ha avuto nel favorire il rilancio del comparto turistico. L’obiettivo, secondo il Ministro, sarà quello di aumentare anche il turismo domestico, in particolare quello religioso, e al contempo favorire le opportunità nel turismo sanitario (il trapianto dei capelli e in genere la chirurgia plastica sono settori molto apprezzati all’estero), in quello culinario nonché potenziare i progetti turistici, ad esempio nella regione Egea della Turchia.

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