Impatto del Covid sull’economia turca e previsioni per il 2020-21

La Commissione Europea, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale hanno pubblicato previsioni aggiornate sull’andamento dell’economia turca nel 2020-21 alla luce della crisi causata dall’epidemia di COVID-19.

Il rapporto sulle previsioni economiche di primavera 2020 della Commissione Europea (CE) rivela che l'economia turca si ridurrà del 5,4% nel 2020. Il rapporto evidenzia come la Turchia, che non si era ancora completamente ripresa dalla recessione del 2018, ha avvertito a marzo i primi effetti tangibili dell’emergenza nel processo produttivo di beni e servizi lungo le catene globali del valore, nei settori dell’export, del turismo e dei trasporti. Di conseguenza, Bruxelles prevede che il commercio estero possa contrarsi di circa un quarto entro fine anno, con un disavanzo commerciale. L'economia dovrebbe inoltre ridursi a causa della limitata domanda interna, della diminuzione della fiducia dei consumatori privati e degli investimenti, nonchè a causa del clima di incertezza. Per il 2021 è invece prevista una ripresa nell’ordine del 4,5%, che dipenderà però dalla tenuta dei conti pubblici e dall’andamento del mercato del lavoro. Secondo la CE, l'inflazione dovrebbe attestarsi all’11,4% nel 2020 e all'11,7% nel 2021; il tasso di disoccupazione aumenterà al 16,9% nel 2020 dal 13,6% dell'anno scorso; i "consumi privati" diminuiranno del 2,1%, mentre la spesa pubblica crescera’ del 4%.

Leggermente migliori sono le previsioni aggiornate del Fondo Monetario Internazionale (FMI), che ha riportato le stime sull’economica della Turchia nell’ultima edizione semestrale del World Economic Outlook del 14 aprile 2020. Secondo l’FMI, nel 2020 il PIL dovrebbe scendere al -5% (rispetto alla precedente previsione del +3% di ottobre 2019), per registrare nel 2021 una ripresa positiva del +5%. La pandemia da coronavirus, la conseguente recessione dell’economia globale nel 2020 (-3%) ed il deprezzamento della lira turca hanno un impatto negativo sulle previsioni. Il FMI ha stimato: un tasso di inflazione al 12% per il 2020-2021; un disavanzo di bilancio al 5,1% nel 2020 ed al 5,6% nel 2021; un debito pubblico al 30,8% nel 2020 ed al 31,7% nel 2021. Secondo i dati, il tasso di disoccupazione dovrebbe salire al 17,2% nel 2020, influenzato pesantemente dall'impatto economico negativo della pandemia, seguito da un calo al 15,6% nel 2021.

Decisamente piu’ ottimistiche, infine, le stime della Banca Mondiale, secondo la quale l'economia turca dovrebbe crescere dello 0,5% nel 2020 (oltre 3 punti percentuali in meno rispetto alla stima pre-coronavirus). Si prevede un impatto negativo sulle esportazioni, sul turismo, sull'accesso ai finanziamenti, sulla stabilità valutaria e sull'inflazione a causa degli effetti della pandemia sul commercio globale. Il tasso di inflazione di fine anno è previsto all'11%, per le pressioni sui cambi e l'allentamento monetario. Il disavanzo delle amministrazioni pubbliche dovrebbe espandersi drasticamente al 4,5% del PIL nel 2020. La crescita dovrebbe invece tornare al 4% nel 2021 e nel 2022. E’ previsto un aumento del deficit pubblico fino a raggiungere il 4,5% del PIL nel 2020, per poi abbassarsi al 2,9% nel 2022, una volta rientrata l'emergenza sanitaria.

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