Industria della Difesa e settore aerospaziale: i numeri dell’ultimo decennio.

La Turchia ha celebrato lo scorso 29 ottobre il suo Centenario della Repubblica proiettandosi verso il nuovo secolo con un settore dell’industria della difesa in continua crescita.

La Turchia nel 1985 istituì l’”Amministrazione per lo sviluppo e il supporto dell’industria della difesa”, che in seguito fu assorbita dalla Presidenza delle industrie della difesa (SSB); da quel momento iniziò per le aziende turche della difesa un ventennio importante caratterizzato da ingenti investimenti e dalla crescita della manodopera qualificata locale. Durante questo lungo periodo fu creata la Fondazione delle Forze Armate Turche (TAFF) e si imposero nel mercato mondiale le imprese turche per la difesa come i giganti Aselsan e Roketsan, la Havelsan, Işbir, Aspilsan, Asfat e la TAI (Turkish Aerospace Industries). Le importazioni del settore negli anni duemila iniziarono ad alleggerirsi e le aziende sopracitate entrarono in quel periodo nell’elenco dei principali esportatori della difesa del “Defense News” con sede negli Stati Uniti. Tale processo ha contribuito a ridurre la dipendenza estera della Turchia nel settore della difesa da circa l’80% del 2000 a circa il 20% di oggi.

Le esportazioni hanno raggiunto il record di quasi USD 4,5 mld nel 2022 con l’auspicio del Presidente Erdoğan di raggiungere nel 2023 i 6 miliardi di dollari. Un obiettivo credibile considerando i recenti successi del drone del magnate Baykar con il suo nuovo veicolo aereo da combattimento senza pilota UCAV Bayraktar TB3, che subentra al famoso TB2 esportato in 40 Paesi. La Bayraktar ha più recentemente introdotto il suo nuovo UCAV da caccia “Kızılelma” e il missile da crociera “Kemankes” per il drone d’attacco TB3.

La Turchia ha compiuto passi significativi con un’ampia gamma di prodotti della TAI, dagli elicotteri agli aerei da addestramento fino ai veicoli UAV tra cui spicca il suo aereo da guerra “Kaan”, velivolo multiruolo, progettato principalmente per i ruoli aria-aria, ma anche con capacità di svolgere i suoi compiti aria-superficie. La Turchia si è inoltre concentrata sui sistemi di difesa aerea per la sicurezza del Paese con i nuovi test del sistema antiaereo di difesa aerea “Siper” compiendo passi significativi per potenziare le proprie capacità navali (la Turchia è una delle poche nazioni al mondo con una portaerei costruita a livello nazionale) come le corvette missilistiche multiruolo MİLGEM.

Coerentemente con questo percorso, durante la conferenza stampa del 17 ottobre di presentazione della bozza di legge di bilancio 2024, il Vicepresidente Ylmaz ha annunciato un cospicuo aumento delle risorse nel settore della difesa. In particolare, sono previsti più di 40 miliardi di dollari, in aumento più del doppio rispetto ai 16 miliardi previsti per il 2023.

La promozione del settore turco della difesa è stata anche al centro delle celebrazioni del centenario della Repubblica. La marina militare ha infatti tenuto la più grande parata della sua storia con 100 navi da guerra che hanno attraversato il canale di Istanbul, tra cui la TCG Anadalou. Quest’ultima, di produzione nazionale, oltre a essere la più grande della flotta ed essere considerata la prima “porta-droni al mondo”, rappresenta anche la grande ambizione della Turchia nel settore della difesa per il secondo secolo della Repubblica.

Condividi Tweet Copia Collegamento Stampa / Salva come PDF HOMEPAGE