Inflazione al 55,18% a febbraio 2022 secondo le rilevazioni dell’Istat turco “TurkStat” rese note lo scorso 3 marzo

A causa dei terremoti, l’Istat turco, TurkStat, nella sua nota del 3 marzo scorso, ha precisato che non è stato possibile raccogliere i prezzi al consumo riferiti a febbraio 2023 all'interno delle province in cui si trovano le Direzioni Regionali per il Commercio di Gaziantep, Malatya e Hatay.

Lo scorso 3 marzo, i dati aggiornati di TUIK hanno mostrato per il mese di febbraio un tasso di inflazione che si è attestato al 55,18% su base annua (+3,15% mese su mese) rispetto al 57,68% del mese di gennaio scorso. L'inflazione al consumo (CPI) su base annua era scesa nel mese di novembre scorso all’'84,4% registrando una lieve flessione rispetto al picco massimo (mai registrato negli ultimi 24 anni) del mese di ottobre 2022 (+85,5%) per poi scendere al 64,3% a dicembre scorso.

Nell’analogo mese, l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) si attesta su base annua al 76,61% (105,01% nel mese di febbraio 2022) dall’86,46% del mese di gennaio 2023 dopo aver raggiunto il picco massimo nell’ottobre scorso (136,2%).

Il giorno precedente la comunicazione del tasso di inflazione di febbraio, la BCRT aveva pubblicato il rapporto del Governatore Şahap Kavcıoğlu sull’inflazione che era già stato presentato nel corso della conferenza stampa del 23 febbraio.

Il rapporto analizza in sintesi l’andamento dei prezzi dei principali sottogruppi che compongono l’economia del Paese. Con riferimento all’energia, la diminuzione più pronunciata si è riscontrata nel mese di gennaio 2023 mentre l'aumento più elevato è stato osservato alla voce dei servizi.

Nello specifico, i prezzi nel gruppo “alimenti e bevande analcoliche” hanno segnato un aumento del 6,62% su base mensile; nel gruppo degli “alimenti non trasformati” i dati de-stagionalizzati hanno indicato un calo dei prezzi di frutta e verdura fresca, più pronunciato nel gruppo degli ortaggi mentre, sempre nel mese in osservazione di gennaio 2023, quasi i ¾ della crescita dei prezzi dei prodotti alimentari sono stati trainati principalmente dall'andamento crescente dei prezzi dei cereali, della carne e del latte.

I prezzi dell'energia sono aumentati dell'1,59% con un tasso annuo per questo gruppo che è sceso di 39,40 punti per attestarsi al 55,03%; aumentati anche i prezzi dei carburanti e del gas domestico in bombole a causa del maggior costo dei prezzi internazionali del petrolio, propano e butano; in discesa invece il costo del gas naturale.

I prezzi dei servizi sono aumentati del 12,70% con un tasso su base annua in questo gruppo che é salito di 6,93 punti attestandosi al 62,42%. L'inflazione è invece diminuita nel settore trasporti. Nel sottogruppo “ristoranti-alberghi”, i prezzi sono aumentati del 12,73% e l'inflazione annua ha raggiunto il 75,13% annuale. Infine, l'aumento mensile degli affitti è stato del 9,75% a gennaio 2023 (+57,07% annuale). Aumenti anche nel settore automobilistico, in quello degli elettrodomestici, dei mobili e dei medicinali. I prezzi del sottogruppo “abbigliamento e calzature” sono invece diminuiti dell'1,75% e l'inflazione annua è scesa di 1,69 punti attestandosi al 23,32%.

Riferendosi all’impatto economico dei due sismi, Kavcıoğlu ha evidenziato che le ricadute su produzione, consumi e occupazione sono attualmente oggetto di ampie valutazioni da parte della BCRT.

Gli effetti di breve periodo del terremoto sembrano essersi in parte riflessi sull’attività produttiva con un calo marcato registrato a febbraio negli ordini del settore manifatturiero; anche i principali indici settoriali e di fiducia delle varie componenti dell’economia (vedi infra), sono diminuiti su base mensile a febbraio 2023.

I dati preliminari sul commercio estero di febbraio, invece, mostrano che le esportazioni nelle zone colpite dal terremoto hanno mostrato un trend di ripresa dopo il calo post-disastro mentre, a livello nazionale, i dati di TİM (l’associazione degli esportatori turchi), sempre nel mese di febbraio scorso, mostrano un calo dell’export del 6,4%. Nonostante il calo dei prezzi del gas naturale che ne hanno ridotto l’impatto negativo sulla bilancia commerciale, resta comunque un disavanzo importante, frutto anche del vertiginoso aumento fatto registrare prima dei sismi nelle importazioni di oro.

Infine, secondo la BCRT, la tendenza positiva delle entrate derivanti dal turismo e la crescita economica continua a sostenere il saldo delle partite correnti che, tuttavia, risentono della debole attività dei principali partner commerciali della Turchia. La BCRT, ha continuato il Governatore Kavcıoğlu, darà priorità alla creazione di condizioni finanziarie favorevoli al fine di ridurre al minimo gli effetti sull’economia causati dai due sismi, sostenendo la ripresa e apportando, se necessario, una revisione degli strumenti di politica monetaria e finanziaria che supportano le condizioni di liquidità (la c.d. strategia di “liralizzazione”) al fine di migliorare il meccanismo dei depositi in lire turche protetti dal cambio.

Al fine di mantenere condizioni finanziarie favorevoli e preservare la dinamica di crescita della produzione industriale e il trend positivo dell'occupazione, ha infine aggiunto il Governatore, è stato deciso lo scorso 23 febbraio di ridurre il tasso di riferimento della BCRT di 50 punti base, valutando l'attuale orientamento di politica monetaria espansiva adeguato a sostenere la ripresa dell’economia all'indomani dei terremoti garantendo al tempo stesso la stabilità dei prezzi e quella finanziaria (vedi approfondimento infra articolo 10 di questo numero di Cronache Economiche).

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