Inflazione in aumento e politica della Banca Centrale

Dopo aver ridotto i tassi d’interesse ininterrottamente dallo scorso anno, il 25 giugno la Banca Centrale ha dato un segnale in controtendenza, decidendo nell’ultima riunione del Board di mantenere i tassi invariati (che restano fermi all’8,25%), nonostante le aspettative in tal senso della maggioranza degli osservatori. Del resto, secondo l'Istituto di Statistica turco (TÜİK), i prezzi al consumo sono aumentati a maggio rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Il tasso di inflazione annuale a maggio è stato dell'11,39%, in aumento rispetto al 10,94% di aprile. I maggiori aumenti annuali si sono verificati nel comparto delle bevande alcoliche e tabacco (+21,41%), beni e servizi vari (+20,86%) e delle abitazioni (+14,45%). Altri settori principali che hanno registrato bassi incrementi annuali sono stati: comunicazione (+2,98%), ricreazione e cultura (+3,74%), trasporti (+6,69%) ed abbigliamento e calzature (+7,68%). Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dell'1,36% a maggio. L’incremento mensile più basso è stato evidenziato in: hotel, caffè e ristoranti (+0,16%), assistenza sanitaria (+0,22%), alimenti e bevande analcoliche (+0,24%). La Banca Centrale ha rivisto le previsioni di inflazione di fine anno al 7,4% per il 2020, in calo dall'8,2% indicato nella relazione sull’inflazione 2020-2021, a seguito di una riduzione delle proiezioni del divario tra produzione ed inflazione dei prodotti alimentari. L'obiettivo di inflazione di fine anno del Governo è dell'8,5% per il 2020, come indicato nel nuovo Programma Economico annunciato lo scorso settembre.

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