Inflazione su base annua al 43,68% ad aprile 2023 secondo le rilevazioni dell’Istat turco, “TurkStat”, rese note lo scorso 3 maggio. Secondo briefing del 2023 sull’inflazione da parte del Governatore della Banca Centrale Kavcıoğlu.

L'inflazione al consumo (CPI) della Turchia, secondo i dati aggiornati resi noti dall’Istat turco (TUIK) lo scorso 3 maggio, nel mese di aprile 2023 si è attestata al 43,68% su base annua (dimezzandosi rispetto al picco di ottobre 2022) e al +2,39% mese su mese.

Nello stesso mese di aprile, l’indice dei prezzi alla produzione (D-PPI) si attesta su base annua al 52,11% dopo aver raggiunto il picco massimo nell’ottobre 2022, quando si attestò al 157,69%.

Passando all’andamento dei prezzi dei principali sottogruppi che compongono l’economia del Paese, gli aumenti più significativi su base annua dei prezzi al consumo sono stati rilevati alle voci: “sanità” (+66,62%), “servizi ricettivi e di ristorazione” (+66,41%), “alimenti e bevande non alcoliche” (+53,92%) e in quello del “furnishing and household equipment” (+48,40%); quello più basso è stato invece fatto registrare dal settore “abbigliamento e calzature” i cui prezzi sono aumentati del 13,82%. Le restanti componenti, grazie anche ad un contesto favorevole dei prezzi all’importazione, denotano una frenata: a esempio l’inflazione alimentare passa dal 67,89% al 53,97% pur aumentando mese su mese (+3,95%) cosi come la componente energetica i cui costi su base annua scendono dal 35,66% al 21,19% dell’aprile scorso con un decremento mese su mese del 3,86%.

In una dichiarazione successiva alla pubblicazione del dato di aprile, il Ministro delle Finanze Nureddin Nebati aveva sottolineato come le attese sull’inflazione si stimano al ribasso nei prossimi mesi, alla luce di una graduale riduzione del divario tra i prezzi alla produzione quelli al consumo con un impatto positivo sulle prospettive di un continuo calo del tasso durante il 2023. Nebati ha anche aggiunto che Ankara continuerà la lotta contro l'inflazione senza però compromettere la produzione, l'occupazione e la crescita del Paese.

Successivamente, il 4 maggio, nel corso del consueto briefing della Banca Centrale, il Governatore Şahap Kavcıoğlu, nel presentare il secondo rapporto dell’anno sull’inflazione alla stampa, ha illustrato i positivi sviluppi dell’economia nazionale sottolineando la crescente produttività del Paese nei settori ad alta tecnologia che nel 2022 hanno consentito alla Turchia di scalare le primissime posizioni della graduatoria di crescita nell’area OCSE.

Tali risultati, in combinazione con l’aumento del tasso di occupazione e dell’indice della produzione industriale (+7,1% la crescita annua a gennaio 2023, poi contrattasi dopi i sismi del 6 febbraio scorso ma perdendo solo lo 0,4% su base trimestrale) , hanno permesso al Paese di affacciarsi tra i Paesi avanzati in termini di crescita del reddito pro-capite. Nel 2023 è previsto una ripresa del PIL grazie ad una domanda mondiale più sostenuta. Kavcıoğlu ha poi evidenziato il recupero del commercio internazionale post-sisma in tutte le zone colpite evidenziando come dopo una contrazione delle esportazioni nelle settimane successive ai terremoti, i dati di aprile sono paragonabili quelli dell’analogo mese del 2022.

Sull’inflazione il Governatore della BCRT ha sottolineato come il tasso, dopo aver raggiunto il picco nell’ottobre scorso all’85,5%, sia diminuita di 42 punti attestandosi al 43,7% lo scorso mese di aprile.

Secondo Kavcıoğlu, il processo disinflazionistico in corso è trainato dalla stabilità della lira turca e dalla dinamica dei prezzi globali delle materie prime; un contributo è stato anche fornito dall’aumento dei salari che interagendo con l’accelerazione della crescita del credito hanno contribuito all’aumento dei consumi e degli investimenti garantendo una certa stabilità dei prezzi. Anche l’inflazione “core”, che non tiene conto dei beni più volatili come energie e generi alimentari, ha registrato il tasso di aumento mensile più basso dal 2021. Kavcıoğlu ha infine aggiunto che le stime dell’inflazione prodotte dalla BCRT prevedono un tasso al 22,3% alla fine del 2023 e all’8,8% al termine del 2024.

Un recente sondaggio della Reuters stima invece che il tasso di inflazione in Turchia si attesterà al 46,4% (rettificando al ribasso la stima al 50,5% del mese di marzo scorso) entro la fine del 2023 mentre scenderebbe al 28,8% alla fine del 2024 e al 19,3% al termine del 2025.

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