La Banca Centrale (CBRT) taglia il tasso di riferimento di 50 punti base all’8,5% per salvaguardare la crescita

Il 23 febbraio scorso, il “Monetary Policy Committee” (MPC) ha deciso di ridurre il tasso di riferimento dal 9 all’8,5% nonostante un positivo quadro economico ma con il timore dei continui rischi geopolitici, degli aumenti dei tassi di interesse delle principali economie del mondo l'alto livello del tasso di inflazione su scala internazionale.

La decisione di ridurre di 50 punti base il tasso, si commenta nel comunicato diffuso della BCRT, è stata presa adducendo che gli effetti negativi sull’economia causati dai due devastanti sismi avranno un impatto di breve durata.

L’obiettivo è dunque quello di mantenere le positive condizioni finanziarie attuali e continuare a preservare crescita, produzione e occupazione anche dopo i terremoti del 6 febbraio scorso.

Nello specifico, continua la nota del Governatore Şahap Kavcıoğlu, prima della peggiore calamità naturale che ha sconvolto le regioni della Turchia mediorientale, i principali indicatori segnalavano una domanda interna più dinamica e robusta rispetto a quella estera, nonché un costante aumento del trend di crescita grazie al contributo, più forte delle attese, del turismo al saldo corrente della bilancia dei pagamenti.

Tuttavia, la domanda di consumi interni, l'ancora elevato livello dei prezzi dell'energia e la debole attività economica nei principali partner commerciali della Turchia, mantengono alti i rischi sul conto delle partite correnti, il cui saldo è fondamentale per la stabilità dei prezzi.

Sul lato della politica monetaria, la BCRT continuerà dunque a monitorare il tasso di crescita del credito rafforzando i controlli sull’utilizzo delle valute estere difendendo la c.d. “liralizzazione”.

L’MPC darà la priorità alla creazione di condizioni finanziarie favorevoli al fine di ridurre al minimo gli effetti negativi dei terremoti sull’economia e sostenere la necessaria ripresa.

Sulla base di queste il Comitato di Politica Monetaria ha ridotto il tasso di riferimento di mezzo punto percentuale portandolo all’8,5% valutando che l'attuale orientamento di politica monetaria dopo la “misurata” riduzione sia adeguata a sostenere la ripresa necessaria all'indomani dei sismi mantenendo stabilità dei prezzi e finanziaria.

Restano le incertezze sui reali effetti economici degli eventi sismici per le difficoltà di stimare i danni per la ricostruzione e in tal senso Kavcıoğlu ha aggiunto che si tratta di un aggiustamento emergenziale considerando che le ripercussioni dei sismi sull’economia saranno limitati nel tempo (una previsione della BCRT che “sembrerebbe” in linea con quelle del Governo).

variazioni tasso interesse CBRT (serie storica)

La lira turca ha contenuto il contraccolpo della riduzione del tasso di riferimento guadagnando leggermente sul dollaro (da un cambio di 18,8752 lire per un dollaro registrato il giorno prima del taglio ad un tasso di 18,8802 lire alla chiusura del giorno seguente).

In realtà, la valuta nazionale non aveva reagito né all’indomani dei sismi e neppure dopo l’immediata chiusura della Borsa di Istanbul per 5 sedute (dall’8 al 14 febbraio), accusando solo un leggero deterioramento nei giorni seguenti al sisma.

Al riguardo, tra alcuni economisti turchi si è registrata la convinzione che in realtà il mercato dei cambi, nei giorni seguenti il sisma, sia stato mantenuto “sopravalutato” con acquisti durante tutto il periodo “concertati” dalla BCRT e dalle banche statali turche. Peraltro, il 24 febbraio, giorno seguente la riduzione del tasso di riferimento, si è registrato un ulteriore monito della BCRT rivolto alle banche di porre fine ai trasferimenti di valute convertibili verso le banche corrispondenti estere che dall’inizio del 2023 hanno interessato oltre 2,3 miliardi di dollari.

Le riserve ufficiali della BCRT a gennaio 2023 sono scese del 2,6% rispetto a dicembre dello scorso anno attestandosi a 125,3 miliardi di dollari.

Condividi Tweet Copia Collegamento Stampa / Salva come PDF HOMEPAGE