La Banca Centrale mantiene i tassi stabili al 17%

In occasione della seconda riunione del Comitato di Politica Monetaria (MPC) di giovedì 18 febbraio 2021, la Banca Centrale ha mantenuto invariato, come previsto, il tasso di interesse ufficiale al 17%, alla luce dell’andamento del tasso di inflazione che resta elevato. Il MPC ha fatto inoltre presente che “se necessario, verrà attuata una stretta monetaria aggiuntiva”. Secondo la Banca, le condizioni della domanda interna, gli effetti cumulativi sui costi, gli effetti del tasso di cambio, l'aumento dei prezzi internazionali dei prodotti alimentari e di altre materie prime e gli alti livelli di aspettative di inflazione continuano ad influenzare negativamente il comportamento dei prezzi e le prospettive di inflazione. La Banca Centrale prevede che il tasso di inflazione di fine anno raggiunga il 9,4% ed il 7% nel prossimo anno, prima di stabilizzarsi intorno al 5% in tre anni. Secondo il Governatore della Banca Centrale, Naci Ağbal, si sono notati segnali evidenti per un'inversione della dollarizzazione, poiché i turchi si stanno orientando verso assets in lire. Nonostante il periodo difficile, a partire da novembre 2020 (dopo l’aumento dei tassi d’interesse) gli afflussi dall’estero, per un valore di circa $ 15 miliardi, hanno spinto la lira a salire del 15% e tagliare drasticamente i parametri del rischio di mercato. Il Governatore, riferendosi ad un "forte pregiudizio disinflazionistico", che guiderà l'approccio della Banca, ha osservato che "non sembra possibile 2021 mettere all'ordine del giorno i tagli dei tassi di interesse per un lungo periodo di tempo". Ağbal ha anche affermato che la Banca ricostruirà pazientemente le sue riserve valutarie esaurite usando le aste ed ha interrotto le linee di swap estere che l'ha vista raggiungere Washington, Londra, Tokyo ed altre capitali nel 2020. "La strategia della Banca, per aumentare le riserve, non include accordi di swap con le banche centrali di altri paesi", ha aggiunto Ağbal. Secondo dichiarazioni del capo del Fondo Monetario Internazionale (FMI) in Turchia, Donal McGettigan, le implicazioni della politica monetaria rigida e sostenibile della Banca Centrale sono di grande importanza per garantire la stabilità dei prezzi e per rafforzare la fiducia degli investitori internazionali e per ridurre gradualmente anche l'inflazione. In una revisione al rialzo del mese scorso, il FMI ha affermato che l'economia turca crescerà di circa il 6% nel 2021 prima di stabilizzarsi ad un tasso di crescita di circa il 3,5% annuo dal 2022. Secondo McGettigan, "le riforme strutturali orientate agli obiettivi, per quanto riguarda il settore finanziario, la finanza, il mercato del lavoro ed il settore aziendale, aiuteranno a mitigare i possibili effetti a lungo termine della pandemia".

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