La Banca Centrale turca mantiene i tassi stabili al 14% per il quinto mese consecutivo nonostante l’ulteriore accelerazione dell’inflazione trainata dai rincari dei beni energetici e alimentari

Durante la seduta dello scorso 26 maggio del Comitato di politica monetaria (MPC) della Banca centrale turca (CBRT) presieduta dal Governatore Şahap Kavcıoğlu, è stato mantenuto il tasso ufficiale di riferimento invariato al 14% per il quinto mese consecutivo; una decisione dettata dall’attuale incertezza del contesto economico regionale e globale. A ciò si aggiunge l'aumento dei prezzi delle materie prime e dei costi legati all'energia. Il Comitato, si legge nel comunicato ufficiale, monitora attentamente l’inflazione mondiale e suoi effetti sui mercati finanziari internazionali la cui curva crescente potrebbe aumentare più del previsto a causa dei costi energetici e per i forti squilibri tra domanda e offerta.

variazioni tasso interesse CBRT

A livello interno, pur con una inflazione che continua a crescere inesorabilmente, la CBRT valuta che le attività economiche della Turchia restano solide grazie ad un livello record della domanda estera di merci e servizi e ad un forte sistema bancario nazionale oltre che ad un’economia resiliente e diversificata. Resta da valutare l’impatto sulla valuta nazionale nei prossimi mesi. Invariato, invece, il rischio che il saldo delle partite correnti peggiori non consentendo nel breve periodo una stabilità dei prezzi che quindi lascia il potere d’acquisto altamente vulnerabile.

Tra le altre ragioni che hanno indotto la CBRT a mantenere costante il tasso ufficiale di riferimento al 14%, vi è anche la prospettiva di un processo di disinflazione che potrebbe manifestarsi se il conflitto dovesse arrestarsi.

Non sembrano aver avuto per il momento effetti positivi sulla popolazione i ribassi dell’IVA applicati dalla fine di aprile scorso né tantomeno l’aumento del salario minimo dei mesi scorsi nonché i sussidi governativi sulle bollette per alleggerire il carico sui bilanci delle famiglie. Il potere d’acquisto della popolazione turca viene continuamente eroso (l’aumento dei prezzi al consumo raggiungerebbe secondo alcuni studi indipendenti addirittura il 157% ossia più del doppio del tasso ufficiale). La lotta all’inflazione costituisce certamente la sfida più importante per il Governo di Ankara in vista delle prossime elezioni presidenziali.

La Banca Centrale insiste dunque sulla linea tracciata nei mesi scorsi e fa intendere che manterrà il tasso di riferimento "costante", sostenendo che la crescita dell’inflazione in Turchia sia alimentata prevalentemente da fattori “esogeni” quali gli sviluppi geopolitici in atto e gli "effetti temporanei delle formazioni dei prezzi".

Confermate quindi le aspettative della gran parte degli operatori che prevedevano una politica monetaria di Ankara ancora votata al mantenimento di bassi tassi di interesse, costantemente al di sotto dell’inflazione, al fine di aumentare gli investimenti, la produzione e le esportazioni con l'obiettivo di raggiungere un avanzo delle partite correnti nei prossimi mesi. Le stime sul tasso di inflazione della CBRT parlano di un’inflazione a fine anno del 58% e del 33,3% a fine 2023, mentre, secondo gli esperti del Governo, potrebbe scendere ad una cifra entro la fine del 2024.

Per quanto attiene invece le iniziative del Governo rivolte ad attrarre flussi di valuta dall’estero non sembrano aver riscosso molto successo al momento presso gli investitori, i quali incontrano serie difficoltà ad investire in titoli obbligazionari turchi con un'inflazione al di sopra del 50% e fondamentali macro-economici in generale deterioramento. Inoltre, le obbligazioni in lire restano legate ad un vincolo di 2 anni (e con un rendimento intorno al 4%) rendendosi poco attrattive per gli investitori turchi che volessero rimpatriare parte dei propri capitali all’estero. Peggiorano intanto le previsioni sulla lira turca, secondo gli analisti il cambio lira/dollaro si dovrebbe infatti attestare a 17,57 alla fine del 2022, in aumento rispetto a una previsione di 16,85 dello scorso aprile. Intanto il 7 giugno il cambio lira/dollaro ha raggiunto un nuovo record negativo superando la soglia di 18.4 dello scorso dicembre, per poi “riassestarsi” su valori che oscillano intorno a 18.

La prossima riunione del Comitato di Politica Monetaria della BCRT turca si terrà il 23 giugno 2022.

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