La Turchia apre le porte alla cooperazione nel commercio estero con la sua nuova strategia economica con EAU, Egitto, Israele, Arabia Saudita e Armenia e intensifica quelle con il continente africano.

Le reazioni commerciali con i Paesi che reciprocamente si sono scambiate visite ufficiali o lo faranno nell’immediato futuro con la Turchia sono in aumento e segnano indubbiamente una nuova era nei rapporti bilaterali con un impatto positivo sul commercio e sugli investimenti. Uno slancio confermato, ad esempio, dall’ipotesi ventilata di una prossima revoca dell’embargo imposto dall’Arabia Saudita su prodotti made in Turkey, la futura riapertura delle rotte aeree con l’Armenia e i primi segnali di ripresa delle relazioni con l’Egitto. Con quest’ultimo Paese la Turchia ha raggiunto un interscambio commerciale nel 2021 pari a 6,1 miliardi di dollari (il volume nel 2013 non superava i 4 miliardi di dollari nel 2013 con un consistente saldo a favore della Turchia) mentre migliorano i rapporti con Arabia Saudita anche se a livello di scambi commerciali, causa l’embargo saudita alla fine del 2020, le esportazioni turche son scese da 2,4 miliardi a 215 milioni di dollari nel 2021.

Le relazioni commerciali con gli Emirati Arabi Uniti, dopa aver raggiunto un volume di 15 miliardi di euro in prodotti scambiati nel 2017, si sono riaperte grazie alla ripresa reciproca di visite istituzionali, fattore che ha inciso anche sulle relazioni economico-commerciali. Nel 2021 la Turchia ha esportato beni per un valore di 5,2 miliardi di dollari negli Emirati Arabi Uniti mentre ha acquistato prodotti dall’EAU per 2,4 miliardi di dollari.

Nonostante le tensioni tra Turchia e Israele dopo l'attacco israeliano alla nave Mavi Marmara nel 2010, nell’ultimo decennio il volume degli scambi tra i due paesi ha continuato ad aumentare, passando da 3,4 miliardi di dollari nel 2010 a oltre 8 miliardi di dollari registrato nel 2021, record storico nelle relazioni commerciali tra i due Paesi. L'anno scorso la Turchia ha venduto ad Israele prodotti per un valore di circa 6,1 miliardi di dollari, mentre ha acquistato da Israele merci pari a 1,9 miliardi di dollari. Una ripresa significativa del commercio bilaterale sugellata nel corso del 2021 da conversazioni telefoniche ad alto livello tra i due Paesi e più recentemente dalla visita del Presidente Isaac Herzog in Turchia.

Si registra un crescente attivismo di Ankara anche nei i rapporti con i Paesi Africani, grazie alle frequenti visite del Presidente Erdogan e ad iniziative mirate come il recente Summit di Istanbul volto a rafforzare le relazioni tra Ankara e i Paesi africani su commercio, industria, comunicazione, infrastruttura e agricoltura.

Le visite nel continente africano (l’ultima risale allo scorso ottobre quando Erdogan si è recato in Angola, Togo e Nigeria) mirano a intensificare l’interscambio commerciale con quei Paesi con l’obiettivo di triplicare il valore del commercio fermo oggi a poco meno di 100 miliardi di dollari. I viaggi diplomatici del Presidente turco sono poi continuati in Senegal in Congo e nella Guinea Bissau dove le imprese turche sono impegnate nel settore estrattivo minerario, agroalimentare, sanitario e energetico.

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