La Turchia può ambire a diventare un hub regionale del gas?

La Turchia continua a coltivare l’ambizioso progetto di ricoprire un ruolo di primo piano come “hub” energetico per l’Europa e intensifica i lavori nei giacimenti di gas naturale nel Mar Nero. Focus sullo stoccaggio di gas in Turchia.
Continuano, senza interruzioni, gli sforzi per consentire l’utilizzo delle ingenti quantità di gas naturale del Mar Nero che, secondo quanto recentemente dichiarato da Melih Han Bilgin, Direttore Generale della Turkish Petroleum Corporation (TPAO), potrebbero essere disponibili già a partire dal prossimo mese di marzo mentre la produzione a pieno regime avverrebbe a partire dal 2027. La quantità totale di gas dei giacimenti nel Mar Nero (riserva sufficiente secondo il Dicastero turco competente a soddisfare la domanda interna per 30 anni), dopo la recente scoperta di ulteriori riserve pari a 58 miliardi di metri cubi (bcm) presso Çaycuma 1, è pari a complessivi 710 miliardi di metri cubi, con un valore di mercato di 1 trilione di dollari. L’attività della TPAO si svolge oggi presso l'impianto di Filyos, nella provincia settentrionale di Zonguldak, nel cui porto recentemente la nave "Mukavemet" (che opererà nel pozzo Tuna-1 nel giacimento di Sakarya) ha affiancato a gennaio 2023 le altre navi da trivellazione. Nella fase iniziale è previsto il trasferimento di circa 10 milioni di metri cubi di gas al giorno, mentre l'infrastruttura a pieno regime consentirà di raggiungere il picco di 40 milioni di metri cubi al giorno entro il 2026. Quanto al consumo interno di gas, la Turchia è passata da 48 miliardi di metri cubi nel 2020 ad un record di 60 miliardi di metri cubi nel 2021 mentre nel 2022 le stime ufficiali indicano un consumo pari a 53,5 miliardi di metri cubi, inferiore rispetto alle precedenti proiezioni di 63 miliardi di metri cubi. Un risparmio reso possibile dall’aumento della quota delle rinnovabili nel “mix” energetico nazionale, che hanno consentito una diminuzione delle importazioni principalmente dalla Federazione Russa (la Turchia dipende dal gas russo per il 44% del proprio fabbisogno). Il gas russo rappresenta dunque quasi la metà del fabbisogno del Paese, che importa gas anche dall'Iran e dall'Azerbaigian e acquista GNL da Qatar, Nigeria, Norvegia, Algeria e Stati Uniti. Tuttavia, nel 2022 le importazioni tramite gasdotti sono diminuite così come gli acquisti di gas GNL.
I gasdotti che forniscono gas russo e azero alla Turchia sono il TurkStream ed il TANAP. Nel 2022 il TurkStream ha garantito volumi per 8,6 miliardi di metri cubi alla Turchia e 12,5 miliardi di metri cubi all'Europa mentre il TANAP ha fornito l'anno scorso 5,8 miliardi di mc di gas alla Turchia e 11,3 miliardi di mc all’Europa

Per quanto attiene allo stoccaggio, la capacità della Turchia viene assicurata da 2 strutture sotterranee: la prima è quella offshore di “Silivri” (4,6 bcm) mentre la seconda si trova nei pressi di Tuz Gölü (Lago Tuz) la cui capacità è di 1,2 bcm. La capacità di prelievo giornaliera da Silivri è di 28 milioni di metri cubi (mcm), aumentata recentemente a 75 mcm che lo rende l’impianto di stoccaggio di gas naturale più grande d’Europa. Dopo l'aumento della capacità anche del Lago Tuz, l'obiettivo del Paese è quello di raggiungere circa 10 bcm di capacità totale di stoccaggio, che soddisferà circa il 20% del totale consumo annuo della Turchia, percentuale in linea con quelle previste anche dall’UE (capacità di stoccaggio per ciascun Paese membro pari ad almeno il 20% del suo consumo annuo). Infine, il Ministro dell'Energia e delle Risorse Naturali, Fatih Dönmez, partecipando ad Istanbul al “Summit of Century of Türkiye in Energy” dello scorso 31 gennaio, ha annunciato che la Turchia avrebbe firmato un accordo con l’Oman per l’acquisto di gas naturale per i prossimi 10 anni dopo la visita di una delegazione della compagnia energetica statale turca “BOTAŞ”. L’accordo prevede un acquisto annuale di gas naturale dagli omaniti pari a 1,4 miliardi di metri cubi (bcm). La Turchia apre anche le porte per l’esportazione di gas nei Balcani, con la Bulgaria è stato ad esempio recentemente concluso un accordo che prevede una fornitura annuale di gas di circa 1,5 miliardi di metri cubi fino al 2035 che corrisponderebbe al 30% del consumo annuo di gas della Bulgaria. L’accordo tra la compagnia statale bulgara del gas “Bulgargaz” e quella turca “BOTAŞ” è stato siglato all’inizio dell’anno e prevede forniture sia attraverso la rete del gas turco che dai terminali GNL del Paese. Accordi analoghi, ha aggiunto Dönmez durante il Summit di Istanbul sull’energia, saranno in futuro siglati con la Macedonia del Nord, la Romania e la Moldavia. Infine, il Ministero dell’Energia ha informato che la Turchia ospiterà nelle prossime settimane un vertice sul gas naturale ad Istanbul denominato “Istanbul Gas Forum” allo scopo di riunire i Paesi fornitori e i Paesi consumatori.

*Il TANAP può trasportare fino a 16 bcm di gas azero all’anno, di cui 6 alla Turchia ed il restante all’Europa attraverso il collegamento al TAP al confine greco. Attualmente sono in corso i lavori di ampliamento per raddoppiare la capacità’ del TANAP. La capacità del TANAP potrebbe essere ulteriormente aumentata se il Turkmenistan costruirà un nuovo gasdotto che dal Caspio potrebbe raggiungere la Turchia (vedi Cronache Economiche di dicembre 2022). Il TurkStream ha invece una capacità di 31,5 bcm attraverso due condotte di cui la prima ha una capacità di 15,75 bcm destinati alla Turchia.

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