Le relazioni commerciali tra Italia e Turchia nel nuovo aggiornamento di novembre 2022 dell’ICE-Agenzia di Istanbul che fotografa l’interscambio nei primi nove del 2022

La Turchia è il primo partner commerciale dell’Italia nell’area del Mediterraneo con un flusso stabile e bilanciato a testimonianza dell’elevato livello di interconnessione esistente tra le due economie. Confermato il trend positivo dello scorso anno quando l’interscambio fu pari a 23 miliardi di dollari, un risultato superiore al 2019 in periodo pre pandemico. La tendenza dell’import/export è molto incoraggiante in questi primi 9 mesi del 2022 e, se mantenuta fino alla fine dell’anno, potrebbe toccare la soglia record di 25 miliardi di dollari, rendendo realistico il raggiungimento in prospettiva dell’ambizioso obiettivo di 30 miliardi di dollari, già da tempo individuato dal Presidente Erdoğan.

Dopo un brillante 2021, l’interscambio totale è stato pari a 23 miliardi di dollari (+33,3% rispetto all’analogo periodo dell’anno recedente), con oltre 11 miliardi e mezzo di esportazioni (un risultato in linea con un anno straordinario del Made in Italy con oltre 500 miliardi di euro di merci vendute in tutto il mondo), nel primi nove mesi del 2022, secondo i dati resi pubblici dall’Ice-Agenzia di Istanbul, l’Italia si posiziona quale 5° partner commerciale della Turchia con 19,6 miliardi di interscambio (+4,2 miliardi di dollari in più rispetto al mese precedente di agosto) e +19,1% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Dopo un primo semestre che aveva visto distribuire equamente vendite e acquisti tra i due Paesi con un saldo pressoché equilibrato, il mese di in osservazione ha registrato un saldo negativo per la Turchia superiore al miliardo di dollari, raddoppiato in un solo mese.

Anche nei primi nove mesi di questo anno l’Italia si conferma il 5° fornitore della Turchia (con 10,3 milioni di dollari e +23,5% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno) dopo Federazione Russa, Cina Germania e USA mentre passa dal 3° al 5° posto in due mesi tra i più importanti clienti preceduta da Germania e Stati Uniti scavalcata da Iraq e Regno Unito, con 9,2 miliardi di dollari di merci e servizi acquistati e +14,5% rispetto ai primi nove mesi del 2021.

La dinamica dell’export italiano nei nove mesi dell’anno è stata trainata, come nei precedenti mesi, soprattutto dall’aumento delle vendite di combustibili e oli minerali (+266,5% rispetto all’analogo perdio dello scorso anno) e da quelle della voce merceologica “metalli e pietre preziose” (+173,7%) e, in misura meno marcata, dalle nostre esportazioni di ferro e acciaio (+54,6%). Le principali voci del nostro export nel periodo in osservazione restano quelle tradizionali dei “macchinari e apparecchiature meccaniche” (superata la soglia dei 2 miliardi di euro).

Nel confronto con i principali partner commerciali europei, nel primi nove mesi del 2022 l’aumento delle esportazioni dell’Italia (+23,5%) è nettamente superiore ai lievi incrementi registrati dalla Germania (+4,5%), e dal Regno Unito (+1,3%), mentre la Francia ha fatto registrare un +15,1% rispetto ai primi nove mesi del 2121; si registrano invece, sempre periodo in osservazione, incrementi delle quote di export della Turchia verso la Germania (+10,4%), il Regno Unito (+0,8%) e verso la Francia (+6,3%); in ambito Ue l’Italia si posizione invece al secondo posto con oltre 19 miliardi di interscambio totale nei primi nove mesi dell’anno, dopo la sola Germania (33,1 miliardi di dollari) e prima di Francia (14 miliardi di dollari) e Spagna (12,6 miliardi di dollari), guadagnando quote nei confronti dei nostri tre principali concorrenti.

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