L’ecosistema delle startup turche tra le più promettenti in Europa e tra i Paesi MENA: la fotografia emerge dal recente studio di “Monitor Startups Watch”.

Nonostante il mercato globale delle startup stia vivendo un periodo di crisi, l’ecosistema della Turchia resta uno dei centri più promettenti, offrendo un robusto “habitat” alimentato dal sostegno del Governo, dalle diverse opportunità di investimento e da una forza lavoro qualificata.

Secondo i dati rilasciati dalla “Monitor Startups Watch”, l’ammontare complessivo investito nei primi nove mesi nelle startup turche del 2023 è stato pari a USD 154 mln. Il dato sottolinea l’eccellente status della Turchia come “hub” di startup e colloca il Paese al quarto posto nell’area MENA tra gli attori più attivi nel settore, preceduto solo da Regno Unito, Germania e Francia.

In termini di dimensioni delle operazioni, i settori di spicco includono servizi di software (SaaS), di intelligenza artificiale (AI), di “gaming” e energia. In ascesa le piattaforme di “crowdfunding”, ben 21 che nel periodo in considerazione, che hanno beneficiato di finanziamenti per USD 363.000 segnando un aumento del 58% rispetto all’analogo periodo del 2022; segnali di rallentamento invece provengono dagli investitori stranieri la cui quota scende al 10% nelle transazioni di “angel” e “venture capital” turche.

Dall’inizio del 2020, la Turchia ha assistito all’emergere di sei “unicorni” - startup che raggiungo la capitalizzazione di un miliardo di dollari - quali “Hepsiburada”, “Getir”, “Peak Games”, “Dream Games” e “Insider”, oltre al “decacorno” “Trendyol” valutato USD 16,5 mld. Si assiste inoltre all’espansione di startup dell’e-commerce e del microcredito come “Param”, “Colendi” e “Papara” che potrebbero portare a dieci gli “unicorni” in Turchia entro il 2023.

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