Lo scorso 14 dicembre si è svolto ad Ashgabat un incontro tra il Presidente turco e i suoi omologi turkmeno e azero per un primo scambio di pareri su possibili approvvigionamenti di gas da rotte alterative.

Il progetto di trasportare il gas turkmeno (tra i maggiori fornitori di gas a livello mondiale con riserve di quasi 145 trilioni di bcm) attraverso il Mar Caspio fino in Turchia è stato uno dei temi trattati durante la recente trilaterale ad Awaza in Turkmenistan dove il Presidente Recep Tayyip Erdoğan, ha potuto incontrare il presidente dell'Azerbaigian Ilham Aliyev e il presidente del Turkmenistan Serdar Berdimuhamedov.

Il progetto potrebbe offrire un importante flusso aggiuntivo di gas che oggi arriva in Europa attraversando la Turchia grazie al Trans-Anatolian Natural Gas Pipeline (TANAP), di 16 miliardi di metri cubi (bcm) e del gasdotto trans adriatico (TAP) da 6 miliardi di metri cubi al confine tra Turchia e Grecia, che trasferisce il gas in Grecia, Albania e Italia, che oramai lavorano entrambi a pieno regime.

Il Turkmenistan, del resto, ha prodotto 79,3 miliardi di metri cubi di gas nel 2021 ma ne ha utilizzati solo 36,7 miliardi per soddisfare il fabbisogno interno e le sue esportazioni, principalmente in direzione Cina (35,5 milioni di bcm), Federazione russa (10,5 miliardi di metri cubi di gas) e in Iran potrebbero ampiamente soddisfare una soluzione molto più sicura anche per l’Europa e meno costosa rispetto all’acquisto di GNL dagli Stati Unit. In questo scenario la Turchia, che intrattiene ottimi economici con il Turkmenistan, peraltro, recentemente in crescita come dimostra il volume di interscambio in costante espansione, potrebbe istituire un gruppo di lavoro per approfondire il progetto di riorientare le forniture di gas verso gasdotti alternativi.

Il gas russo raggiunge oggi l'Europa dal doppio gasdotto TurkStream. Con una capacità totale di 31,5 miliardi di metri cubi (bcm). Il gasdotto è costituito da 2 linee con una capacità di 15,75 bcm all’anno. La prima pipeline fornisce gas alla Turchia mentre la seconda all'Europa. Il gasdotto, che ha origine sulla costa russa, percorre circa mille km attraverso il Mar Nero e raggiunge la costa nella regione della Tracia in Turchia. Accanto al TurkStream opera a pieno regime anche il Blue Stream, il gasdotto trans-mar Nero che ha la capacità di trasportare 16 miliardi di metri cubi di gas naturale all'anno dalla Russia alla Turchia. Assieme a TurkStream farebbe parte di una possibile infrastruttura del progetto di “hub del gas in Turchia” proposta dal Putin ad Erdogan anche la linea di trasmissione principale del gas naturale Federazione russa-Turchia, attualmente priva di flussi, da Malkoçlar al confine bulgaro raggiunge la Capitale turca. Tra i progetti chiave per una futura nuova strategia energetica turca, verrebbero presi in considerazione ampliamenti del TANAP, che oggi trasporta il gas naturale dal giacimento di Shah Deniz-II nel Mar Caspio in Turchia e in Europa collegandosi al TAP sul confine turco-greco. Il TANAP, infatti, fornisce 6 bcm di gas all'anno alla Turchia e 10 bcm all'Europa, ma il gasdotto potrebbe erogare fino a 30 miliardi di metri cubi. La Turchia, infine, ospita anche l'oleodotto Baku-Tiflis-Erzurum che potrebbe essere riaperto per far fronte a volumi extra provenienti dall'Azerbaigian verso la Turchia. A prescindere da questo scenario, la Turchia sta intensificando gli sforzi per la sua sicurezza energetica. A parte la nuova scoperta di gas del giacimento di Çaycuma-1 e l’aumento delle riserve di quello di Sakarya - entrambi nel Mar Nero e oggetto di un approfondimento in questa edizione di Cronache Economiche – il Paese dovrebbe poter iniziare a produrre energia dal suo primo reattore ad Akkuyu (si veda l’approfondimento di Cronache Economiche di novembre 2022) in occasione del 100° anniversario della fondazione della Repubblica della Turchia. La centrale nucleare di Akkuyu, costruita dall'agenzia statale russa per l'energia nucleare “Rosatom” dovrebbe infatti iniziare a produrre combustibile nucleare dal suo primo reattore da metà anno mentre entro il 2026 è prevista l’entrata in funzione deirestanti tre reattori Akkuyu per un totale di capacità installata di energia pari a 4.800 megawatt (MW). Una volta completato, l'impianto nucleare dovrebbe produrre fino al 10% del fabbisogno elettrico domestico della Turchia che potrebbe essere aumentata dopo la conclusione dei negoziati che la Turchia ha avviato con Rosatom anche per la costruzione di una seconda centrale nucleare a “Sinop”, sulla costa del Mar Nero.

Contestualmente la Turchia lo scorso mese di ottobre ha annunciato di aver concordato con l'Azerbaigian di raddoppiare la capacità del gasdotto trans anatolico (TANAP) da 16 bcm di gas all'anno a 32 bcm. Recentemente è stata anche reso noto l’aumento della capacità di stoccaggio del Paese grazie all’ampliamento del sito sotterraneo di gas naturale in mare più grande d'Europa di Silivri (capacità di 4,6 miliardi di metri cubi di gas con un prelievo giornaliera di 75 milioni di metri cubi (mc) dai 28 attuali, che sarà in grado è stata portata a 75 mmc. L'impianto dovrebbe soddisfare il 25% del fabbisogno giornaliero di gas della Turchia.

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