Nell’edizione del 2022, il “Global Innovation Index” dell’Agenzia delle NU, “WIPO”, la Turchia entra per la prima volta nella top 40 facendo registrare la migliore performance tra le economie emergenti assieme all’India.

La World Intellectual Property Organization (WIPO) ha pubblicato lo scorso mese di ottobre il suo nuovo Global Innovation Index (GII) 2022 dal quale emerge che la Turchia, come l’India, ha mostrato un’ottima performance tra le economie emergenti entrando per la prima volta nella top 40 fra le 132 presenti nel GII 2022 piazzandosi al 37° posto (l’Italia resta 28esima).
La WIPO è una delle Agenzie specializzate delle Nazioni Unite con sede in Svizzera il cui fine è quello di incoraggiare l’attività creativa attraverso gli investimenti in ricerca e sviluppo. Il Global Innovation Index (GII) è composto da 80 indici e numerosi sottoindici tra cui spiccano per importanza ai fini della classifica finale istituzioni, capitale umano, infrastrutture, mercato delle imprese, tecnologia e creatività e investimenti in R&S.

Nella sua classifica annuale delle economie mondiali per capacità di innovazione e produzione, il GII mostra quest’anno alcuni cambiamenti chiave nella classifica top 10. A parte l’ingresso della Turchia e India tra le top 40, gli USA salgono al 2° posto, i Paesi Bassi al 5°° posto, Singapore al 7°, la Germania raggiunge l’8° posizione mentre la Cina si colloca all’11° posto. Da evidenziare che Vietnam (48°), Iran (53°) e le Filippine (59°) sono le economie a reddito medio con la più rapida crescita dell’indice GII, mentre alcune economie hanno ottenuto risultati al di sopra delle aspettative in termini di innovazione rispetto al loro livello di sviluppo economico (Indonesia, Uzbekistan Pakistan, Kenya, Brasile, Perù, Sudafrica e Giamaica).

La Turchia migliora di quattro posizioni rispetto al 2021 e si colloca quest’anno, come detto, al 37° posto (sono state ben 14 le posizioni recuperate negli ultimi due anni) che rappresenta il migliore risultato di sempre. Il Ministro dell'Industria e della Tecnologia, Mustafa Varank, commentando i dati del GII di quest’anno, ha evidenziato l’ottimo risultato della Turchia frutto dell’attenzione che il Paese ha rivolto all’innovazione tecnologica. L’indice “produzione creativa" (15° posto con un miglioramento di 20 posizioni rispetto al 2021), colloca infatti la Turchia al primo posto tra i Paesi del gruppo Nord Africa e Asia occidentale, mentre nella categoria “sofisticazione del mercato e delle imprese” la Turchia avanza di 12 posizioni e si piazza alla 37° posizione.

Il rapporto ha anche evidenziato che Istanbul ed Ankara ospitano due importanti cluster scientifici e tecnologici. Istanbul, in particolare, migliora di quattro posizioni e sale al 46° posto tra i migliori distretti scientifici e tecnologici, superando Bruxelles, Barcellona e Zurigo.

Anche Mehmet MUŞ, Ministro del Commercio, ha elogiato la performance della Turchia per la continua ascesa tra le più prestigiose economie innovative al mondo, evidenziando i progressi del Paese in tema di diritti di proprietà intellettuale grazie al crescente numero di brevetti e marchi depositati in Turchia.

Mustafa GÜLTEPE, Presidente di TİM (l’Associazione degli Esportatori turchi) ha invece posto l’accento sugli indicatori meno tradizionali (“creazioni di app per smartphone”, “esportazioni ad alto contenuto tecnologico”, “adattamento innovativo all’era digitale “, ad esempio) che hanno consentito alla Turchia una continua ascesa negli ultimi tre anni tra le nazioni più innovative.

Da segnalare, inoltre, l’indicatore “istruzione” che fa balzare la Turchia al 7° posto assoluto (il sottoindice istruzione fa parte dell’indice principale “capitale umano e ricerca”); buona la performance, infine, dell’indicatore “infrastrutture” (54), “consumo energetico” (16), “spesa in software per PC” mentre tra i punti deboli della Turchia tracciati dal GII sono rappresentati dagli indicatori “istituzioni” (94) e “contesto normativo” (108), per citare solo quelli considerati più influenti per la graduatoria finale.

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