Nuovi progetti nel settore della difesa in programma nel 2022 presentate lo scorso febbraio dal Direttore dell’SSB, Ismail Demir.

La Turchia amplierà il portafoglio progetti nel 2022 nel settore della difesa con la consegna di nuovi armamenti alle forze aree-navali-terrestri nazionali, si legge nella dichiarazione dello scorso febbraio del Presidente delle industrie della difesa (SSB), Ismail Demir. La difesa rappresenta il settore che ha compiuto i maggiori progressi tra tutti i comparti dell’economia del Paese negli ultimi 20 anni e oggi può contare su 1.500 aziende e 80.000 lavoratori con un fatturato annuo di 10 miliardi di dollari ed esportazioni pari a 3,22 miliardi di dollari.

Spicca, nel settore, il primo l’elicottero multiruolo prodotto in Turchia, il Gökbey, sviluppato dalle industrie aerospaziali turche (TAI-Turkish Aerospace Industries), per il comando generale della gendarmeria, mentre HÜRJET, l'addestratore a reazione avanzato e velivolo da attacco leggero sviluppato a livello nazionale (Leonardo collabora con TUSAS Engine Industrie - uno dei principali contractor turchi di TAI - per computer di bordo, radar e altimetri), lascerà l'hangar e inizierà i test a terra durante il 2022.

Anche il drone TB3 di Bayraktar Technologies, sviluppato come aereo in grado di atterrare e decollare a corto raggio, è pronto per il suo primo volo dopo il successo del TB-2. Il nuovo modello, impegnato in molti teatri di guerra tra cui quello russo-ucraino, è, rispetto al primo modello un UAV cha ha una maggiore autonomia, e altitudini più elevate.

Consegne prime della fine dell’anno saranno inoltre garantite nell’ambito del progetto missilistico Goktug sviluppato da TÜBITAK. Il CIWS (torrette con sistemi di lancio integrati) “Godnediz” sarà integrato per la prima volta nella fregata di Istanbul della marina turca, mentre nel 2022 dovrebbe essere prevista la prima consegna del sistema missilistico di difesa aerea Sungur sviluppato dalla turca Roketsan (insieme a Bayraktar e TUSAS sono i tre più importanti manufacturing subsidary di TAI) dopo aver superato i test nel corso del 2021 e sempre la Roketsan fara’ entrare in servizio il missile Karaok. Previste infine le consegne dei veicoli d’assalto anfibi corazzati Zaha e lo Zma, senza pilota nonché il carro armato da combattimento MBT Altay.

L’obiettivo del Paese è di continuare ad investire nel settore per giungere entro il 2023 a produrre autonomamente il 75% dei propri armamenti sviluppando tecnologia che attualmente la Turchia importa.

Il volume del fatturato dell'industria della difesa turca, che era di 1,3 miliardi di dollari nel 2002, ha oggi raggiunto gli 11 miliardi di dollari con esportazioni superiori a 3 miliardi di dollari (erano state 248 milioni di dollari nel 2002).

I progetti, esclusi quelli che verranno completati nel biennio 2022-23, sono arrivati a quota 1.100 dal 2019 ed il budget del 2020 era stato pari a oltre 55 miliardi di dollari. Il settore difesa turco, infine, beneficia di un supporto annuale in ricerca e sviluppo di ben 1,7 miliardi di dollari ed è diventato il settore che più di tutti effettua il maggior numero di investimenti in R&S in Turchia.

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