Oltre 100 miliardi di dollari la stima dei costi per la ricostruzione dopo i sismi del 6 febbraio 2023

Secondo il “Turkiye Earthquake Recovery and Reconstruction Assessment” (TERRA), redatto dall’Ufficio per la Strategia ed il Bilancio della Presidenza della Repubblica con il contributo di Banca Mondiale, UNDP e Unione europea e consultabile sul sito https://www.sbb.gov.tr/turkiye-earthquakes-recovery-and-reconstruction-assessment/ il “conto” economico della ricostruzione post-terremoto si attesta a 103,6 miliardi di dollari, che rappresentano quasi 1/9 del PIL turco. La cifra, di per sé già considerevole, potrebbe raddoppiare laddove nel computo fossero inclusi i costi della ricostruzione orientata in ottica sostenibile (“Build back better”), obiettivo dichiarato di questo Governo. “TERRA” è frutto di una valutazione multisettoriale e inter-agenzie svolta nel corso delle ultime settimane e dalla quale è emerso che i bisogni più pressanti sono i cd. “shelter”, l’assistenza alimentare e i servizi WASH (idrici, sanitari e igienici). Secondo il Governo, a seguito dei sismi 1.5 milioni di persone vivono in tende, altri 2,7 milioni sono “internally displaced” (400.000 nella sola Ankara), mentre si ritiene che nei prossimi due mesi circa 100.000 container fungeranno da abitazione per oltre 500.000 sfollati. In base alle stime di questo Ministero dell’Ambiente, al 10 marzo, 230.000 edifici hanno subito danni di media o alta gravità e dovranno essere demoliti.

Nel 2022 le undici provincie colpite avevano contribuito al PIL nazionale con oltre il 10% e con il 9% delle esportazioni totali della Turchia.

Il documento è stato presentato nel corso della Conferenza dei donatori svoltasi a Bruxelles il 20 marzo scorso (vedi infra).

Per gestire e trasferire le risorse necessarie alle istituzioni e alle organizzazioni pubbliche incaricate della ricostruzione, la Turchia ha istituito un fondo, il (“Disaster Reconstruction Fund”), ove confluiranno tutte le risorse finanziarie provenienti a qualsiasi titolo per la ricostruzione. Il Fondo é dotato di personalità giuridica autonoma ma dipende dal Ministero del Tesoro e delle Finanze ed é diretto da un Board costituito dai Ministeri dell’Ambiente, dell'Urbanizzazione e dei Cambiamenti Climatici, dell’'Energia e delle Risorse Naturali, delle Politiche Agricole e Forestali, dell'Interno, dei Trasporti e delle Infrastrutture e dal Capo della Commissione Strategia e Bilancio della Presidenza della Repubblica.

Le risorse del Fondo saranno composte da tutte le donazioni in denaro, in aiuti, sovvenzioni e prestiti esteri e nazionali e saranno trasferite alle istituzioni pubbliche competenti per la ricostruzione. La legge istitutiva del Fondo interviene anche con alcune modifiche alla legge sulle finanze pubbliche e sulla gestione del debito consentendo al Ministro del Tesoro e delle Finanze di trasferire direttamente i finanziamenti per opere di sviluppo e infrastrutture nelle aree colpite dai sismi.

Oltre all'istituzione del “Disaster Reconstruction Fund”, le autorità turche hanno continuato ad introdurre nuove misure a sostegno della ricostruzione delle undici regioni colpite attraverso l’istituzione di nuove zone industriali. Ulteriori misure sono previste in materia di investimenti e incentivi per sostenere lo sviluppo economico e sociale della vasta area colpita.

Nello specifico, verranno annullati automaticamente i debiti relativi ai pagamenti delle bollette di luce e gas (sia per le abitazioni civili che per gli esercizi commerciali gravemente danneggiate o collassate) mentre le scadenze per i pagamenti inerenti a bollette, finanziamenti e mutui (lo Stato contribuirà al pagamento del tasso di interesse) verranno prorogati al 31 maggio 2023 e rateizzati fino alla fine dell’anno.

Fino al 31 luglio 2023 sono stati inoltre cancellati i dazi doganali sulle importazioni di edifici prefabbricati. Facilitazioni sono previste anche per le società di edilizia impegnate nella ricostruzione con finanziamenti agevolati per 48 mesi.

Nel pacchetto aiuti, sono previsti sostegni aggiuntivi alle PMI colpite dai terremoti: l'Organizzazione per lo sviluppo delle piccole e medie imprese “KOSGEB” ha istituito nuovi fondi per i finanziamenti ed i prestiti a tasso zero alla piccola imprenditoria della vasta area colpita dai sismi fino a 1,5 milioni di lire turche.

Nel frattempo il Presidente Erdoğan ha affermato che la macchina degli aiuti sta andando avanti e che ad oggi sono state evacuate oltre tre milioni di persone di cui la metà vive in tende, 60 mila hanno trovato alloggio nei container temporanei, 123 mila in strutture pubbliche e 137 mila negli hotel del Paese.

Fonte: Ministry of Environment and urbanization

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