PIL e indici di fiducia nel nuovo aggiornamento dell’Istat turco “TurkStat” del 31 maggio 2023. La crescita si attesta al 4% superando le previsioni di mercato

I dati ufficiali resi noti da TurkStat lo scorso 31 maggio, indicano una crescita del Prodotto Interno Lordo della Turchia del 4,0% nel primo trimestre dell’anno rispetto all’ultimo trimestre del 2022 quando si attestò al 3,5%. Nel 2022 la crescita è stata del 5,5% (miglior risultato tra i Paesi G20 dopo Arabia Saudita e India) dopo un 2021 che aveva segnato una crescita record dell’11,4%.

La crescita del primo trimestre del 2023 al 4% è stata trainata, nonostante i due sismi dello scorso febbraio, da una politica economica dell’Esecutivo incentrata sui prestiti a basso costo - che hanno incentivato i consumi - da bollette di gas e di luce fortemente sovvenzionate e dagli aumenti del salario minimo e delle pensioni; una crescita importante nonostante un tasso di inflazione fuori controllo - il più alto tra i Paesi G-20 dopo quello dell’Argentina e il quinto peggior al mondo secondo il FMI - e malgrado una volatilità della lira turca che ha aumentato in maniera vertiginosa i prezzi al consumo.

Secondo un sondaggio di economisti di Bloomberg, la crescita scenderà all'1,6% nel secondo trimestre su base annua al 2,7% nel 2023. Un rallentamento è previsto nella seconda metà del 2023 secondo le stime degli economisti di Goldman Sachs Group Inc., che hanno anche indicato un calo delle riserve valutarie della Turchia con un disavanzo delle partite correnti di oltre il 6% del PIL. La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) ha rivisto invece le sue previsioni di crescita per la Turchia nel 2023, abbassandole al 2,5% dal 3%. Per il 2024 la BERS prevede per contro che gli sforzi di ricostruzione legati ai terremoti dovrebbero contribuire alla crescita, con la Banca che prevede un'espansione del 3% per l'economia turca. Per parte sua la Banca Mondiale ha alzato le sue aspettative di crescita per l'economia turca per il 2023 dal 2,7% al 3,2% e per il prossimo anno dal 4% al 4,3%. Anche la Commissione europea ha recentemente fornito le sue previsioni attestando le prospettive di crescita del Paese al 3,5% per il 2023 e al 4% nel 2024, mentre l’OCSE prevede per il 2023 una crescita del 3,6%.

Tornado ai dati ufficiali, l’allora Ministro delle Finanze Nureddin Nebati commentando i dati sulla crescita subito dopo la loro pubblicazione, aveva affermato che, seppure frenata dall'impatto dei sismi, il PIL del Pase ha avuto una dinamica positiva grazie anche agli investimenti in macchinari e attrezzature (+8% rispetto al primo trimestre del 2022) e malgrado il modesto contributo del commercio internazionale. L’ex Ministro aveva poi evidenziato gli sviluppi positivi nell'occupazione (+1,6 milioni di occupati in più nei primi tre mesi del 2023 rispetto a gennaio-marzo dell’anno precedente) con un tasso di disoccupazione sceso sotto la doppia cifra (9,9%).

Nel frattempo, con un PIL a 4% la Turchia si colloca al 2° posto con la crescita più elevata tra i paesi dell'OCSE (preceduta dall’Irlanda al 6,4% e seguita da Israele al 4%) e al 3° posto in ambito G-20 dove la media nel primo trimestre dell’anno è stata dell'1,5%.

Nel frattempo, sempre l'Istituto statistico turco (TÜİK), ha reso pubblici gli indici sintetici di fiducia nelle varie componenti dell’economia turca del mese di maggio 2023: quello economico generale è salito dell’1,4%, il livello più alto degli ultimi 20 mesi, attestandosi a 103,7 su base mensile (a seguito dei sismi del 6 febbraio scorso l’indice era sceso a 99,1 punti) mentre l’indice di fiducia dei consumatori (91,1) è aumentato del 4% nel periodo in osservazione restando però al di sotto della soglia dei 100 punti.

Quello composito del clima di fiducia delle imprese è rimasto sostanzialmente stabile. Scomponendo il dato, si rileva infatti che la fiducia del settore reale è rimasta stabile a 105,1 mentre l’indice di fiducia dei servizi è sceso dello 0,6% a 117,4. La più grande variazione mensile è stata osservata ancora una volta nell'indice delle costruzioni, che è balzato a 92,2 (+4,3%).

L'indice di fiducia economica racchiude le valutazioni, le aspettative e le tendenze dei consumatori e dei produttori sulla situazione economica generale; l'indice indica una prospettiva ottimistica quando sopra 100 punti e pessimista sotto i 100.

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