Previsioni di crescita della Turchia per il 2020 e il 2021

Nel “Global Economic Prospects” della Banca Mondiale, pubblicato il 5 gennaio 2021, l'Istituto finanziario internazionale stima che l'economia turca sia cresciuta dello 0,5% nel 2020, rispetto ad una contrazione prevista del 3,8% a giugno. Si prevede che il PIL cresca del 4,5% nel 2021, in calo rispetto alle precedenti aspettative di un aumento del 5%, a causa della forte accelerazione della pandemia, di un turismo internazionale più debole ed una politica monetaria più rigida del previsto. Nel 2022 è stimata una crescita del 5%. Anche l’OCSE ha rivisto le previsioni sull’economia della Turchia e, nell’ultimo rapporto “Economic Outlook” di dicembre 2020, ha stimato una crescita economica del 2,9% nel 2021 e del 3,2% nel 2022, sulla base della graduale ripresa dagli effetti della pandemia e dell’importanza del recente inasprimento della politica monetaria della Banca Centrale turca in termini di politiche macroeconomiche. Inoltre, il tasso medio di inflazione in Turchia dovrebbe raggiungere il 12% nel 2021 e 2022, rispettivamente. Una volta avviata la ripresa e ripristinata la fiducia degli investitori, l’OCSE ha previsto un aumento del PIL pro-capite dell’1% su base annua nei prossimi anni, grazie ad una combinazione di riforme del mercato, istituzionali e dell'istruzione. il Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevede che l'economia turca aumenti di circa il 6% nel 2021 con l'introduzione nel Paese del vaccino contro il COVID-19 e la ripresa dei rapporti con i partner commerciali. L'inflazione dovrebbe diminuire modestamente entro la fine del 2021 ed il disavanzo delle partite correnti dovrebbe scendere al 3,5% del PIL, in gran parte riflettendo le minori importazioni di oro ed una modesta ripresa del turismo. Secondo l'FMI, le misure intraprese recentemente dal Governo hanno portato ad un forte rimbalzo del PIL e dell'attività economica nel terzo trimestre al di sopra dei livelli pre-pandemici in Turchia, che si stima sia tra i pochi paesi che abbiano registrato una crescita complessiva nel 2020. L’Istituto considera che la risposta politica iniziale alla pandemia si basava principalmente su una rapida espansione monetaria e del credito, inclusi i tagli dei tassi di rapida crescita dei prestiti da parte delle banche statali e le misure amministrative e regolamentari progettati per aumentare il credito. L'istituto finanziario internazionale, d'altra parte, ha evidenziato alcuni rischi, come l'inflazione, che rimane ben al di sopra dell'obiettivo pesando ulteriormente sulla credibilità delle politiche, l'aumento della dollarizzazione, nonché le elevate importazioni, i deflussi finanziari e gli interventi sui cambi su larga scala per contenere il deprezzamento della lira turca. Secondo il FMI, altri fattori, come le scarse riserve di valuta estera e le elevate esigenze di finanziamento esterno, rendono l'economia turca vulnerabile agli shock.

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