Rafforzamento della cooperazione economica con i Balcani in primo piano durante la vista di Erdoğan in Bosnia- Erzegovina, Serbia e in Croazia lo scorso 6 settembre. Erdoğan: “fondamentali i legami commerciali con i Paesi dell’area”

Il rafforzamento dei legami commerciali bilaterali ed il rilancio della cooperazione economica dell’area sono stati tra i temi trattati dal Presidente turco durante il suo recente viaggio nei Balcani dove ha incontrato il Consiglio presidenziale della Bosnia-Erzegovina (che include il membro bosniaco Sefik Dzaferovic, il membro croato Zeljko Komsic e il membro serbo Milorad Dodik), accompagnato da una folta delegazione (tra cui oltre 100 businessman) sbarcata a Sarajevo lo scorso 6 settembre.

La visita di Erdogan era stata preceduta nei primi giorni di settembre da quella del Ministro degli affari Esteri turco, Mevlut Cavusogli, che aveva partecipato a Belgrado all’ “Open Balkan Initiative Summit”, un forum economico che ha coinvolto anche l’Albania, la Macedonia del Nord e la Serbia, a testimonianza dell’interesse della Turchia ad ampliare la sua influenza, non solo economica, in tutta l’area. In quell’occasione, vale la pena sottolinearlo, Çavuşoğlu, congratulandosi con la Macedonia del Nord e l'Albania per l'avvio dei negoziati di adesione all’Ue ed evidenziando l’importanza dell’allargamento, ha sottolineato che “nonostante gli ultimi anni delle relazioni tra Turchia e UE siano stati segnati da controversie su diverse questioni, la Turchia fa parte dell'Europa e vede il suo futuro nell'UE”.

Con la Bosnia-Erzegovina, la Turchia intrattiene relazioni culturali storiche e l’obiettivo è di rafforzare anche quelle commerciali accelerando, ad esempio, la procedura per l’abolizione dei visti di ingresso. Il commercio bilaterale è di 1 miliardo di dollari ma il livello degli IDE turchi nel Paese è molto consistente. Esso è considerato dalla Turchia fondamentale, sia per la vicinanza che per la presenza di una nutrita comunità turca, soprattutto nella regione di Sancak. Per creare nuove opportunità economiche è stato rivisto, arricchendolo, l'accordo di libero scambio tra Turchia e Bosnia-Erzegovina e contestualmente è stato anche deciso di intensificare le visite economiche con la presenza del DEIK (il Foreign Economic Relations Board of Turkey) con periodici forum economici.

Nei giorni seguenti il Presidente turco ha visitato la Serbia e la Croazia.

Con la Serbia (quasi un migliaio le aziende turche presenti nel mercato) le relazioni economiche sono cresciute negli ultimi anni: il volume dell’interscambio bilaterale si è attestato a 1,73 miliardi di dollari nel 2021 ma anche con questo Paese le relazioni commerciali e gli investimenti reciproci sono reputate al di sotto del reale potenziale, come è stato anche evidenziato dal presidente serbo Vucic, che ha aperto ad un prossimo "partenariato strategico" per rafforzare i reciproci legami commerciali.

La Turchia è stata tra i primi paesi a riconoscere l'indipendenza della Croazia e da allora ha stabilito relazioni molto proficue sostenendo la sua adesione alla NATO. Le visite ad alto livello, con l'istituzione del meccanismo di consultazione trilaterale Turchia-Bosnia-Erzegovina-Croazia nel contesto del Processo di cooperazione dell'Europa sudorientale (SEECP), ha consentito alla Turchia di sviluppare una stretta cooperazione con la Croazia, anche dal punto di vita commerciale e degli investimenti delle aziende turche. I settori più interessanti risultano essere in particolare quello del turismo, della finanza, energetico, edile e del tessile. Nel 2021 l’interscambio tra i due Paesi ha sfiorato il miliardo di dollari con un saldo molto equilibrato ma l’obiettivo della Turchia è di raggiungere presto i 2 miliardi di dollari di commercio bilaterale nei prossimi anni.

Il Ministro dell'Economia turco Nihat Zeybekci, ha espresso soddisfazione per l'andamento della cooperazione economica tra la Turchia e i tre Paesi Balcani, elogiando l'apertura, a Istanbul, di un ufficio congiunto Bosnia-Erzegovina e Ente camerale serbo a sostegno di investimenti congiunti. I settori più promettenti per intensificare la cooperazione commerciale ed economica con Bosnia, Serbia e Croazia sono, per Zeybekci, quelli dell’agricoltura e allevamento, del tessile, degli appalti pubblici, dell’energia rinnovabile e del turismo.

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