Riduzione del tasso di interesse e deprezzamento della lira turca

Il 22 aprile la Banca Centrale ha preso la decisione di tagliare ancora il tasso d’interesse ufficiale di 100 punti base, maggiore del previsto, ovvero dal 9,75% di marzo all'8,75%, segnando l’ottava sforbiciata consecutiva in un ciclo di allentamento volto a stimolare la crescita economica. Dall’inizio di quest’anno, la riduzione è stata in totale di 325 punti base. Tale provvedimento, ha spiegato la Banca, è stato adottato dal Comitato di Politica Monetaria (MPC), nel tentativo di mitigare le ricadute della pandemia da coronavirus che hanno iniziato a colpire il commercio, il turismo e la domanda interna. L’Istituto bancario ha preso tale decisione anche sulla base delle aspettative di riduzione dell’inflazione di fine anno per il forte calo dei prezzi internazionali delle materie prime, in particolare dei prezzi del greggio e dei metalli. La banca ha previsto che l'inflazione scenderà all'8,2% entro la fine dell'anno, previsione quasi in linea con l'obiettivo di inflazione prevista dal Governo dell'8,5% per fine 2020. La politica monetaria espansiva di Ankara si accompagna peraltro ad un significativo deprezzamento della valuta nazionale che, così come le valute di altre economie emergenti, sta risentendo delle incertezze della situazione mondiale e ha toccato valori minimi dal 2018.

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