Rilancio delle relazioni economico-commerciali tra Turchia e Israele durante l’incontro tra due delegazioni d’affari ad Istanbul lo scorso 6 dicembre.

Turchia e Israele sono nuovamente scese in campo per stringere nuovi e sempre più forti legami commerciali. Lo scorso 6 dicembre la sede di Istanbul dell'Assemblea degli esportatori turchi (TIM) ha riunito una folta delegazione israeliana della Federazione delle Camere di Commercio con oltre cento uomini d’affari in rappresentanza di circa 60 aziende israeliane.

Il Direttore Generale di TIM, Mehmet Ali Kılıçkaya, a margine dell’incontro ha affermato che i continui contatti tra i due Paesi hanno recentemente elevato il livello del dialogo, aumentato le opportunità di partnership strategiche in campo economico e finanziario, accrescendo il già eccellente commercio bilaterale. Nel 2021, il volume degli scambi tra i due Paesi è infatti aumentato del 35% ed ha raggiunto gli 8 miliardi di dollari con la prospettiva di chiudere il 2022 a quasi 10 miliardi. Il Presidente di TIM, Mustafa Gültepe, da parte sua, ha affermato che sebbene le relazioni tra i due Paesi abbiano attraversato momenti difficili, i legami commerciali sono sempre rimasti solidi: Israele è tra i primi 10 mercati di sbocco delle esportazioni turche e negli ultimi cinque anni le vendite turche sono aumentate del 100% attestandosi oggi a 6,4 miliardi di dollari. Nell’analogo periodo gli acquisti della Turchia hanno superato i 2 miliardi di dollari e l’interscambio nei primi dieci mesi del 2022 ha già superato il volume di tutto il 2021. L’obiettivo è di raggiungere nei prossimi cinque anni i 15 miliardi di dollari di interscambio totale.

I settori di punta del commercio turco-israeliano sono rappresentati dalla chimica e dall’automotive seguiti dal tessile-abbigliamento, dell’agroindustria, dai cosmetici, plastica, mobili e attrezzature mediche. Ma la collaborazione tra i due Paesi all’indomani dei colloqui tra i due Presidenti Herzog ed Erdoğan del giugno 2022 aprono interessanti partnership anche nelle tecnologie pulite e nell’eco-mobilità. Sul versante del gas naturale resterebbe sempre in piedi l’ipotesi di far confluire e redistribuire il gas naturale proveniente dal giacimento israeliano del Leviatano nei vicini Paesi dell'Europa meridionale. Attualmente il giacimento assicura una produzione di “soli” 12 miliardi di metri cubi (bcm) all’anno, ma la Chevron e le israeliane “NewMed Energy” e “Ratio Oil” hanno recentemente manifestato a più riprese la volontà di aumentare la produzione che potrebbe raggiungere oltre i 30 miliardi di metri cubi (bcm) all'anno.

Sul fronte delle relazioni diplomatiche lo scorso 27 dicembre il Presidente Erdogan ha ricevuto la nuova Ambasciatrice israeliana Irit Lillian, che negli ultimi due anni, dopo una lunga assenza dei rispettivi Capi Missione nelle due Capitali, aveva prestato servizio ad Ankara come Incaricato d'Affari. Poche settimane prima, il nuovo Ambasciatore della Turchia in Israele, Sakir Ozkan Torunlar, aveva presentato le sue lettere di credenziali al Ministro degli Affari Esteri israeliano. La ripresa delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi ha consentito di ampliare le relazioni commerciali dando un nuovo impulso, non solo al commercio bilaterale, ma anche a nuove partnership nel settore del turismo, nei legami culturali ed accademici e nelle tecnologie verdi.

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