Segnale rassicurante per i mercati internazionali nella politica monetaria della Turchia con la nomina di Erkan, 26° Governatore della BCRT. Il 22 giugno Erkan porta il tasso ufficiale al 15%, il primo aumento dal marzo 2021.

Il Presidente Recep Tayyip Erdoğan ha nominato lo scorso 12 giugno Hafize Gaye Erkan alla guida della Banca Centrale. Nel curriculum di Hafize Gaye Erkan figurano nove anni presso Goldman Sachs, di cui l’ultimo come AD, e undici nella First Republic Bank statunitense fino al 2022, ricoprendo le cariche di Membro del Consiglio, Chief Investment Officer fino a giungere alla carica di Presidente.

Erkan è stata Membro del Consiglio di Amministrazione della Marsh McLennan, ex CEO di Greystone e Direttore della New York City no profit. Prima donna sotto i 40 anni in una delle 100 maggiori banche d'America, Erkan è stata inclusa nelle "Notable Women of Banking & Finance". È anche la prima donna a guidare la Banca Centrale del Paese. Economista di formazione anglosassone, nella sua nomina gli analisti vedono, insieme al nuovo Ministro delle Finanze e del Tesoro Şimşek, un segnale rassicurante per i mercati e gli investitori internazionali per una revisione della politica monetaria. Erkan e Şimşek sono infatti chiamati a porre le basi per una politica monetaria più convenzionale per riconquistare la fiducia dei mercati internazionali.

Erkan, 41 anni, laurea alla Boğaziçi di Istanbul, Master alla Harvard Business School e alla Stanford University e Dottorato a Princeton, è il quinto Governatore della BCRT in quattro anni; sostituisce Şahap Kavcıoğlu (nominato Presidente della BDDK, l’Autorità di Vigilanza Bancaria) che aveva portato lo scorso mese di maggio il tasso di interesse all'8,5% dal 19% del 2021. Dopo l’ultima riunione del Comitato di Politica Monetaria della BCRT del 22 giugno scorso Erkan, alla sua prima seduta da Governatore della Banca Centrale della Turchia, non ha deluso le aspettative ed ha alzato il tasso ufficiale di interesse dall’8,5 al 15%. L’ultimo aumento dei tessi da parte della BCRT, dal 17 al 19%, era stato attuato dall’allora Governatore Naci Agbal quando il tasso di inflazione della Turchia si era attestato al 16,2% e il tasso di cambio USD/TRY era di 7,2 lire turche. Un aumento del costo del denaro che secondo molti analisti indipendenti è risultato “controllato” rispetto alle aspettative di chi stimava un innalzamento dai 14 ai 40 punti percentuali.

Nel comunicato del 22 giugno scorso, si legge che il “Monetary Policy Commitee” (CMP) ha deciso di avviare un nuovo processo di inasprimento monetario al fine di ancorare le aspettative di inflazione e controllare l’andamento dei prezzi al consumo. Sebbene i dati più recenti delineino un tasso di inflazione in calo nelle principali economie dei Paesi avanzati, ha poi aggiunto Erkan, i persistenti rischi geopolitici tengono alti i tassi di interesse di molte Banche Centrali; in Turchia invece si nota un rallentamento dell’inflazione grazie, in particolare, all’andamento della domanda interna. Nello specifico, continua la nota del Governatore Erkan, la BCRT ricorrerà a nuovi inasprimenti monetari, se necessari, per favorire il calo dell’inflazione; inoltre, conclude il comunicato della CBRT, il CMP continuerà a sostenere gli investimenti strategici del Paese al fine di migliorare il saldo di parte corrente della bilancia dei pagamenti anche modificando in modo graduale l’attuale quadro micro e macro economico prudenziale del Paese. Non si è fatta attendere la pressione sulla lira turca: il giorno successivo all’amento di 6,5 punti percentuali del tasso di sconto da parte della BCRT, il 23 giugno scorso, la valuta nazionale ha toccato il suo valore più basso debole mai registrato ed è stata scambiata a 26,99 contro il dollaro rispetto alle 23,81 del giorno prima.

L’aumento del tasso di riferimento dello scorso 22 giugno, il primo degli ultimi 27 mesi, indica che il nuovo Esecutivo economico della Turchia è seriamente intenzionato a frenare gli interventi sul mercato valutario, per anni è stato praticato dagli istituti di credito statali per difendere la lira per conto della BCRT. “Un regime di cambi liberi garantirà un significativo afflusso di capitali in Turchia” aveva twittato Şimşek poco dopo la sua nomina a Ministro delle Finanze e del Tesoro.

Per quanto attiene le riserve ufficiali della BCRT, a maggio 2023 (ultimo dato disponibile) hanno fatto registrare una erosione record del 15,5% sul precedente mese attestandosi a 97,1 miliardi di dollari, Rispetto a febbraio scorso si registrano ben 25.3 miliardi di dollari in meno. Nel mese in considerazione, sempre secondo i dati resi disponibili dalla BCRT, anche le riserve valutarie sono diminuite del 20,7% (48,3 miliardi di dollari rispetto ai 62,6 miliardi del mese di febbraio) mentre quelle auree si attestano a 41,3 miliardi (+10,2%). Le riserve estere nette della BCRT banca centrale sono scese sotto lo zero a maggio scorso.

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