Segnali di una politica monetaria più restrittiva

La Banca Centrale turca (CBRT) ha inasprito la politica monetaria nei primi giorni di novembre alzando il tasso ufficiale di 475 punti base dal 10,25% di ottobre al 15%. La decisione è stata presa nella prima riunione del Comitato della Politica Monetaria (MPC) della Banca alla guida del nuovo Governatore, l'ex Ministro delle Finanze Naci Agbal, nominato il 7 novembre. La stretta monetaria, la più rigorosa in oltre due anni, che annuncia un segnale importante per una nuova era, sarà decisamente sostenuta fino a quando non si raggiungerà un calo permanente dell'inflazione e la stabilità macroeconomica e finanziaria. La Banca ha identificato i fattori che hanno influenzato negativamente le prospettive di inflazione del paese, quali gli effetti "ritardati" del deprezzamento della lira turca, l'aumento dei prezzi alimentari internazionali ed il peggioramento delle aspettative di inflazione. A seguito dell’aumento del tasso di interesse, la lira ha guadagnato terreno rispetto ad altri tassi di cambio di circa il 2,5% rispetto al dollaro. Secondo dichiarazioni del Governatore della Banca Centrale turca, Naci Agbal, in una videoconferenza sulle politiche monetarie e di cambio del prossimo anno, il tasso di inflazione annuo per il 2021 dovrebbe raggiungere il 9,4%, a seguito di una politica rigida e decisa, prima di stabilizzarsi intorno al 5% nel medio termine, in linea con l’obiettivo del Governo. Il tasso di inflazione previsto di fine anno 2020 è del 12,1%, mentre, secondo il Nuovo Programma Economico della Turchia per il 2021-2023, l'obiettivo fissato dal Governo per quest'anno è del 10,5%. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione della Turkish Industry and Business Association (TUSIAD), Simone Kaslowski, in una videoconferenza sui settori sostenibili ha elogiato le recenti mosse intraprese dalla Banca Centrale per combattere l'inflazione. Kaslowski ha inoltre sottolineato la necessità di una programmazione trasparente e prevedibile a breve ed a lungo scadenza in termini di investimento e di maggiore crescita ed occupazione. Il Presidente ha altresì affermato l’esigenza di implementare i settori strategici, tra cui indubbiamente, uno di questi è l'industria, nella quale la quota del valore aggiunto è bassa rispetto ai paesi concorrenti e la produzione ad alta e medio-alta tecnologia è al di sotto delle aspettative.

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