Sono stati resi noti il 17 gennaio 2023 le statistiche del mercato immobile in Turchia nel 2022 da parte dell’Istat turco (TÜİK).

Lo scorso 17 gennaio sono stati resi pubblici da parte dell’Istat turco (TÜİK) i dati riferiti al 2022 delle compravendite di immobili ad uso abitativo che segnano, un leggero calo del 0,4% rispetto all’anno passato. Le vendite hanno superato il milione e mezzo di unità. Istanbul si colloca al primo posto con 260 mila contratti di compravendita (17,5% del totale) seguita dalla capitale Ankara con 126 mila (8,5%) e Izmir 83 mila (5.6%).

Nel 2022 le case vendute a residenti stranieri sono invece cresciute del 15,2% sul 2021; i contratti di compravendita sono stati 67 mila e cinquecento rispetto ai 58 mila e cinquecento del 2021, con Istanbul che si piazza al primo posto con 25 unità vendute a stranieri seguita dalla città sulla costa mediterranea di Antalya (22 mila) e Mersin (4 mila). Lo scorso anno i cittadini della Federazione russa hanno acquistato 16 mila unità e si collocano al primo posto; un dato che rispecchia come tantissimi russi abbiano cercato un “rifugio” finanziario e non solo in Turchia dopo la guerra russo-ucraina e le successive sanzioni occidentali. L’acquisto di cittadini russi è triplicato rispetto al 2021. I residenti russi sono seguiti a distanza da quelli iraniani (8 mila unità acquistate nel 2022) e dagli iracheni con seimila contratti di compravendita. Si piazzano invece al quarto posto i tedeschi con quasi tremila case acquistate nel 2022, seguiti dagli ucraini (2,500). Nel 2022 le vendite di abitazioni di nuova costruzione sono diminuite dello 0,3% sul 2021 e sono scese a 460 mila con una percentuale sul totale che si attesta al 31%. Anche le vendite di costruzioni di “seconda mano” sono leggermente scese (0,5%) superando il milione di unità vendute in tutto il 2022 che hanno rappresentato il 69% di tutte le tipologie di unità abitative vendute in Turchia: un mercato sostanzialmente costante per tutto il 2022 poiché sostenuto da una domanda di affitti stabile. Una decrescita si è invece registrata nei contratti di compravendita con l’accensione di un mutuo considerando l'elevato debito ipotecario a fronte di un basso reddito per questa tipologia di compravendite che interessa solo il 20% degli acquirenti.

Da segnalare l’aumento vertiginoso dei prezzi del mercato immobiliare residenziale nelle città metropolitane della Turchia; secondo il recente report realizzato dalla Knight Frank sul “Global House Price Index” del terzo quarto del 2022, la Turchia ha registrato il massimo incremento annuale del 57,5% collocando il Paese al primo posto.

Nonostante i prezzi alle stelle del mercato immobiliare turco, con una propensione al consumo tra le più basse tra le principali economie e una retribuzione di base che soltanto dal 1° gennaio 2023 è passata dai 300 ai 415 euro mensili (comunque molto al di sotto della soglia di povertà relativa), gli investimenti immobiliari stanno crescendo in modo significativo soprattutto nei principali conglomerati urbani della Turchia. Gli aumenti tuttavia non sono attribuibili solo all’elevato tasso di inflazione (all’85,50% nel novembre 2022 prima di scendere nei mesi successivi) poiché - sebbene la legge turca affermi che tutti contratti di compravendita delle abitazioni ad uso residenziale debbono essere conclusi in lire turche - i prezzi degli immobili in Turchia restano legati al dollaro. Come si evince dai dati ufficiali sopraddetti di TurkStat e dall’indice “Global House Price”, le quotazioni restano elevate in Turchia anche per il crescente numero di acquirenti stranieri (tra cui molti quelli interessati ad acquistare la cittadinanza turca per l’acquisizione della quale il governo turco ha innalzato, lo scorso giugno da 250.000 a 400.000 dollari la soglia dell’investimento, ma con una cifra nettamente inferiore si può ottenere un permesso di soggiorno), per una domanda interna elevata che vede nell’abitazione un bene rifugio, per una offerta debole e per l'aumento dei costi di costruzione (la maggior parte dei materiali edili viene importata), in particolare a Istanbul e lungo la costa anatolica.

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