Stime sull’economia turca post COVID

Il rapporto 2020 della Banca Mondiale mette in luce una prevista crescita dell'economia turca dello 0,5%, ovvero 3 punti percentuali in meno rispetto alla stima pre-coronavirus. Il miglioramento del PIL dovrebbe essere sostenuto da un "forte" stimolo governativo ed il tasso di inflazione di fine anno è previsto all'11%, trainato dal calo dei prezzi dell'energia, dalle pressioni sui cambi e dall'allentamento monetario. Il disavanzo delle amministrazioni pubbliche dovrebbe espandersi bruscamente al 4,5% del PIL nel 2020, per gli effetti sull’economia della pandemia da coronavirus. Il Direttore dell’Agenzia di Rating Fitch, Douglas Winslow, ha annunciato prospettive di crescita dell'economia turca nel 2021 con un aumento previsto del PIL del 4,5%. Prima della diffusione del coronavirus, nel primo trimestre del 2020 la crescita economica è stata al di sopra del 6%, ma si prevede una forte contrazione nel secondo trimestre, una crescita più piatta nel terzo trimestre, e poi il recupero nel quarto trimestre a fronte del normalizzarsi delle attività. Nel caso in cui le condizioni di blocco parziale dovessero continuare nel terzo trimestre, Fitch prevede una crescita significativamente più debole, dello 0,8%, rispetto allo 0,9% registrato nel 2019 (secondo i dati forniti dall'Istituto Statistico turco -TurkStat). Tale previsione si basa sulla valutazione di alcuni fattori quali: la ripresa dei prestiti delle banche private; il basso tasso di interesse all'inizio dell'anno; lo scudo di stabilità economica (Economic Stability Shield Package) presentato a marzo scorso come stimolo fiscale con un pacchetto di aiuti del valore di 100 miliardi di lire turche ($ 15,4 miliardi); le ulteriori misure per sostenere i prestiti nelle banche statali a sostegno dell'attività economica. Fitch prevede altresì un calo delle esportazioni nette della Turchia con un impatto negativo sulla crescita del PIL nel 2020, a seguito della prevista riduzione in zona euro del 4,2% ed una riduzione di 100 punti base dei tassi di interesse all'8,75% alla fine dell'anno. Inoltre, l’Agenzia di Rating ha rivisto il tasso di inflazione di fine anno del paese all'8,5%, guidato da “una crescita del PIL più debole", rispetto al tasso di inflazione annuale dell'11,86% di marzo di TurkStat.

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