Turchia e Austria rafforzano la reciproca collaborazione commerciale ed economica e in particolare nella cooperazione energetica per affrancarsi dal gas della Federazione Russa. Intensificati anche i rapporti con Israele e Egitto

Il 10 aprile scorso il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha tenuto una conversazione telefonica con il primo ministro austriaco Karl Nehammer durante la quale si è stata esaminata la possibilità di una maggiore cooperazione nel campo dell'energia poiché i due paesi hanno il potenziale per poter fungere da hub in tutta Europa. Il colloquio ha permesso di muovere i primi passi per migliorare le relazioni a 360 gradi Turchia-Austria ma ha anche toccato i temi regionali, inclusa la guerra Russia-Ucraina. Si tratta del primo incontro tra leader dei due Paesi in 13 anni, e che segna un concreto passo verso una normalizzazione dei rapporti tra Turchia e Austria

Erdoğan ha richiamato l'attenzione sulla natura strategica del posizionamento geografico della Turchia per il trasporto delle risorse energetiche del bacino del Caspio e del Mediterraneo orientale verso l'Europa. Erdoğan ha anche accolto con favore il recente intensificarsi dei contatti ad alto livello con l’Austria ribadendo di essere favorevole ad un rilancio delle relazioni Turchia-Ue. Erdogan ha infine espresso la propria soddisfazione per le politiche di Vienna nei confronti dei numerosi immigrati di origine turca che vivono in Austria.

La Russia attualmente copre il 40% del fabbisogno annuale di gas dell'Europa, attraverso l'esportazione di 150 miliardi di metri cubi di gas l'anno e circa il 30% del fabbisogno di petrolio. La Turchia potrebbe giocare un ruolo di accresciuto rilievo come mercato di transito per il gas proveniente dall’Azerbaigian attraverso il già attivo TANAP (circa 4 miliardi di metri cubi l'anno). Infine, la rotta del gas azero potrebbe incrociarsi con quella del gas estratto in Iraq.

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