23.02.2021
Nonostante le difficoltà per le attività produttive ed il commercio internazionale dovute alla pandemia nel corso del 2020 l’Italia ha confermato la propria posizione di secondo partener europeo della Turchia e si è posizionata quale 6° partner commerciale in assoluto con 17,3 miliardi di interscambio totale rispetto al 2019 (-9,6%). L’export italiano verso la Turchia è rimasto sostanzialmente stabile (9,2 miliardi, -1,7%) mentre l’export turco verso l’Italia si è contratto del -17,2%. Nel 2020, pertanto si è registrato un saldo positivo per l’Italia di 1.114 milioni di dollari. Nel 2020, l’Italia si conferma il quinto fornitore della Turchia dopo Cina, Germania, Russia, Stati Uniti ed il quinto cliente dopo Germania, Regno Unito, Stati Uniti ed Iraq. Le tre voci prevalenti dell’export turco verso l’Italia riguardano: autoveicoli, trattori e parti di ricambio; macchinari ed apparecchiature meccaniche; ferro e acciaio. Le principali categorie dell’import turco dall'Italia si riferiscono a: macchinari ed apparecchiature meccaniche; autoveicoli, trattori e parti di ricambio; materie plastiche. L’interscambio commerciale con la UE (principale partner commerciale della Turchia con il 36,8% dell’interscambio totale), ha registrato un calo dell’1% passando da $ 144,6 miliardi del 2019 a $ 143,2 miliardi registrati nell’anno 2020. Le importazioni turche dalla UE sono passate da $ 67,9 miliardi a $ 73,3 miliardi (7,9%), mentre le esportazioni verso la UE sono diminuite dell’8,8%, passando da $ 76,7 a $ 69,9 miliardi. La graduatoria dei principali partner commerciali mostra al primo posto la Germania con $ 37,7 miliardi di interscambio (5% rispetto al 2019), di cui 21,7 miliardi di importazioni (12,6%) e 15,9 miliardi di esportazioni (-3,9%) con un saldo negativo per la Turchia di $ 5,7 miliardi. Segue: la Cina con 25,9 miliardi di interscambio (18,4%), di cui 23 miliardi di import (20,3%) e 2,9 miliardi di export (5,1%) e un saldo negativo per la Turchia di 20 miliardi di USD.
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23.02.2021
Secondo il capo dell'Ufficio per gli investimenti della Turchia, Burak Dağlıoğlu, il valore degli investimenti diretti esteri (IDE) effettuati in Turchia ha raggiunto quasi $ 8 miliardi nel 2020, nonostante la pandemia da coronavirus a livello mondiale. Secondo i dati compilati dalla Banca Centrale della Repubblica di Turchia (CBRT), i flussi di IDE verso la Turchia sono diminuiti del 16,5% su base annua L'Italia guida la classifica degli investitori in Turchia con 977 milioni di dollari, seguita dagli Stati Uniti con 798 milioni di dollari ed il Regno Unito con 693 milioni di dollari. Il settore preferito dagli investitori stranieri nel 2020 è stato quello finanziario che ha attirato $ 1,39 miliardi di investimenti, seguito dal comparto dell’Informazione e Comunicazione con $ 1,37 miliardi.
23.02.2021
In occasione della seconda riunione del Comitato di Politica Monetaria (MPC) di giovedì 18 febbraio 2021, la Banca Centrale ha mantenuto invariato, come previsto, il tasso di interesse ufficiale al 17%, alla luce dell’andamento del tasso di inflazione che resta elevato. Il MPC ha fatto inoltre presente che “se necessario, verrà attuata una stretta monetaria aggiuntiva”. Secondo la Banca, le condizioni della domanda interna, gli effetti cumulativi sui costi, gli effetti del tasso di cambio, l'aumento dei prezzi internazionali dei prodotti alimentari e di altre materie prime e gli alti livelli di aspettative di inflazione continuano ad influenzare negativamente il comportamento dei prezzi e le prospettive di inflazione. La Banca Centrale prevede che il tasso di inflazione di fine anno raggiunga il 9,4% ed il 7% nel prossimo anno, prima di stabilizzarsi intorno al 5% in tre anni. Secondo il Governatore della Banca Centrale, Naci Ağbal, si sono notati segnali evidenti per un'inversione della dollarizzazione, poiché i turchi si stanno orientando verso assets in lire. Nonostante il periodo difficile, a partire da novembre 2020 (dopo l’aumento dei tassi d’interesse) gli afflussi dall’estero, per un valore di circa $ 15 miliardi, hanno spinto la lira a salire del 15% e tagliare drasticamente i parametri del rischio di mercato. Il Governatore, riferendosi ad un "forte pregiudizio disinflazionistico", che guiderà l'approccio della Banca, ha osservato che "non sembra possibile 2021 mettere all'ordine del giorno i tagli dei tassi di interesse per un lungo periodo di tempo". Ağbal ha anche affermato che la Banca ricostruirà pazientemente le sue riserve valutarie esaurite usando le aste ed ha interrotto le linee di swap estere che l'ha vista raggiungere Washington, Londra, Tokyo ed altre capitali nel 2020. "La strategia della Banca, per aumentare le riserve, non include accordi di swap con le banche centrali di altri paesi", ha aggiunto Ağbal. Secondo dichiarazioni del capo del Fondo Monetario Internazionale (FMI) in Turchia, Donal McGettigan, le implicazioni della politica monetaria rigida e sostenibile della Banca Centrale sono di grande importanza per garantire la stabilità dei prezzi e per rafforzare la fiducia degli investitori internazionali e per ridurre gradualmente anche l'inflazione. In una revisione al rialzo del mese scorso, il FMI ha affermato che l'economia turca crescerà di circa il 6% nel 2021 prima di stabilizzarsi ad un tasso di crescita di circa il 3,5% annuo dal 2022. Secondo McGettigan, "le riforme strutturali orientate agli obiettivi, per quanto riguarda il settore finanziario, la finanza, il mercato del lavoro ed il settore aziendale, aiuteranno a mitigare i possibili effetti a lungo termine della pandemia".
23.02.2021
Secondo i dati dell’Ente di Statistica turco (TurkStat), la Turchia ha registrato un aumento annuo del 14,60% dei prezzi al consumo nel dicembre 2020, in aumento di 0,57 punti percentuali dal 14,03% di novembre, al di sopra delle aspettative di mercato. L'aumento annuale più elevato dei prezzi è stato registrato in beni e servizi vari, trasporti e alimenti e bevande analcoliche con il 28,12%, il 21,12% ed il 20,61%, rispettivamente. Gli altri gruppi principali, in cui sono stati realizzati gli aumenti annuali più bassi, sono stati: bevande alcoliche e tabacco con lo 0,65%, comunicazione con il 5,73% ed istruzione con il 6,84%. D'altro canto, il gruppo abbigliamento e calzature ha registrato un'inflazione negativa con un -0,32%. L'indice dei prezzi al consumo ha visto anche un aumento mensile dell'1,25% . L'incremento più alto è stato registrato da arredamento e casalinghi con il 3,46%, mentre il calo più evidente da abbigliamento e calzature con il 3,18%. A gennaio 2021, la Turchia ha invece registrato un aumento annuo del 14,97% dei prezzi al consumo, con un aumento di 0,37 punti percentuali dal 14,60% di dicembre 2020. Il più alto aumento annuale dei prezzi è stato registrato in beni e servizi vari con il 24,53%, seguito dai prezzi degli arredi e delle apparecchiature domestiche, in aumento del 23,25%. Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo è salito dell'1,68% a gennaio. Il calo mensile più significativo è stato di 4,37 % in abbigliamento e calzature tra i principali gruppi, mentre i servizi ed i prodotti di assistenza medica hanno registrato il più alto aumento mensile con il 4,25%. In base al nuovo Programma Economico, annunciato dal Governo lo scorso settembre, l'obiettivo del tasso di inflazione della Turchia per quest'anno è dell'8%. La previsione di inflazione di fine anno della Banca Centrale per il 2021 è del 9,4%.
23.02.2021
Secondo i dati dell'Istituto di Statistica turco (TurkStat), il tasso di disoccupazione della Turchia è stato del 12,9% a novembre 2020, in aumento rispetto al 12,7% di ottobre. Il numero di giovani disoccupati di età pari o superiore a 15 anni è diminuito di 303.000 a 4.005.000 a novembre, rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Il tasso di disoccupazione giovanile tra i 15 ei 24 anni è stato del 25,4%, con un aumento di 0,9 punti percentuali. Il tasso di disoccupazione non agricola è sceso di 0,6 punti percentuali su base annua al 14,8%. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro è stato del 39,6%, con un calo di 3,6 punti percentuali. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro degli uomini è sceso di 3,2 punti percentuali al 68,4%, mentre si è attestato al 30,6% per le donne con un calo annuo di 3,3 punti percentuali. Secondo la distribuzione dell'occupazione per settore: il 56,2% nel settore dei servizi, il 20,9% nell'industria, il 16,7% nell'agricoltura ed il 6,2% nell'edilizia.
23.02.2021
Secondo fonti governative, la Turchia inizierà ad utilizzare il gas dal giacimento di Sakarya nel Mar Nero nel primo trimestre del 2023. La prima nave di perforazione nazionale turca, Fatih, ha scoperto nel 2020, presso il pozzo Tuna-1 situato a circa 170 chilometri al largo della costa turca di Zonguldak, 405 miliardi di metri cubi (bcm) di gas naturale. La nave Fatih ha continuato l’attività di perforazione nella regione ed il primo pozzo (Turkali-1) è stato completato il mese scorso. Attualmente si sta lavorando sul secondo pozzo (Turkali-2) ad una profondità di 3.050 metri. Fatih perforerà 10 pozzi nel giacimento di gas Sakarya nei prossimi due anni, ciascuno con un diametro di 2 chilometri. Un'altra delle tre navi di perforazione statali, la Kanuni, inizierà i lavori per il completamento del pozzo entro la fine di marzo. La prima produzione di gas dal campo inizierà nel 2023 per essere consegnata a Filyos, una città costiera nella provincia di Zonguldak, attraverso un gasdotto sottomarino lungo 150 chilometri che si collegherà alla rete nazionale del gas.
23.02.2021
Secondo i dati ufficiali dell'Ente di Statistica turca (TurkStat), nel 2020 il numero di veicoli a motore immatricolati in Turchia è stato di 24,1 milioni, con un aumento del 55% su base annua. Le automobili hanno rappresentato la maggior parte delle nuove immatricolazioni con 601.525 (+55,5% rispetto all'anno precedente). In termini di distribuzione dei marchi di modelli per le nuove auto immatricolate nell'anno, Renault ha rappresentato circa il 15,2%; Fiat il 13,4%; Volkswagen il 9,3%; Toyota il 7,3%; Peugeot il 7,2%; Ford il 6,2%; Honda il 5,3%; Hyundai il 4,2% ed Opel il 3,9%. A dicembre 2020, il numero di veicoli a motore immatricolati è aumentato del 34,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, arrivando a 85.300 unità.
23.02.2021
Lo scorso 9 febbraio, durante la cerimonia di presentazione del Programma Spaziale Nazionale della Turchia Presidente Erdoğan ha annunciato i piani del Paese di inviare una navicella spaziale sulla Luna nel 2023. "Il nostro obiettivo primario e più importante è andare sulla Luna entro il 2023, anno del centenario della fondazione della Repubblica di Turchia. Un cittadino turco andrà nello spazio” ha dichiarato Erdogan aggiungendo che il Paese mira a costruire anche uno spazioporto con la cooperazione internazionale. Erdogan ha inoltre affermato che “Il secondo obiettivo della Turchia è creare un marchio globale che possa competere nel campo dello sviluppo di satelliti di nuova generazione”. Tra gli altri obiettivi previsti dal Programma vi è anche effettuare, nel 2028, il primo lancio del veicolo spaziale nazionale, mettendolo in orbita ravvicinata.
23.02.2021
Secondo i dati ufficiali dell'Istituto di Statistica turco (TÜİK), l’indice di fiducia dei consumatori nell’economia turca a febbraio si è attestato a 84,5 in aumento dell'1,5% rispetto all'83,3 di gennaio scorso. La valutazione dell'attuale situazione finanziaria delle famiglie, rispetto agli ultimi 12 mesi, è salita a 66,3 da 63,7 di gennaio scorso. L'aspettativa sulla situazione finanziaria delle famiglie nei prossimi 12 mesi è stata di 84,5 da 83,8 del mese precedente. L'indice delle aspettative sulla situazione economica generale, nei prossimi 12 mesi, è aumentato a 91,7 da 88,2 del mese precedente. La valutazione sull'indice di spesa per beni durevoli nei prossimi 12 mesi è scesa a 95,5 da 97,3 di gennaio. Le stime e le aspettative dei consumatori in quasi 20 categorie economiche e finanziarie sono state calcolate attraverso la misurazione delle tendenze dei consumatori, congiuntamente da Turkstat e dalla Banca Centrale di Turchia.
23.02.2021
Secondo l'Amministratore Delegato del Turkey Wealth Fund (TWF), Zafer Sonmez, il Fondo Sovrano turco ha elaborato fino ad ora investimenti progettati per ridurre le vulnerabilità dell’economia turca. Modellato sui Fondi di Sviluppo asiatici sostenuti da asset, come Temasek di Singapore o Khazanah Nasional della Malesia, il TWF, di proprietà del Governo turco è stato fondato nell'agosto 2016. Il Fondo, che intende concentrarsi su settori strategici, in cui il settore privato non può assumere l'iniziativa, prevede di contribuire a ridurre gradualmente il deficit delle partite correnti della Turchia, rendendo l'economia meno suscettibile agli shock esterni ed alle rapide inversioni dei flussi di capitale. Dalla crisi valutaria del 2018, gli investimenti di capitale in Turchia sono diminuiti su base annua in sette dei nove trimestri. Il TWF adesso controlla società dalla finanza all’energia ed al settore immobiliare, ed ora sta avviando progetti da $ 15 miliardi per i prossimi cinque anni, dopo diverse fusioni ed acquisizioni intervenute nel 2020. L’obiettivo è quello di effettuare investimenti nazionali nel settore energetico, dei prodotti petrolchimici e delle miniere d'oro, aree in cui la Turchia ha costantemente un deficit nel commercio estero. Per il 2021, il Fondo Sovrano ha infatti delineato tre piani di investimenti di capitale:
• per gare d'appalto per la costruzione di una centrale elettrica a carbone ad Afsin, nel sud-est della Turchia e le spese in conto capitale saranno finanziate dalla parte vincitrice;
• per la scelta di "un partner straniero strategico" per il progetto petrolchimico a Iskenderun, dove sono in corso i primi lavori di ingegneria, con l’obiettivo di produrre in loco prodotti che la Turchia attualmente importa;
• per aumentare l'esplorazione dell'oro in 20 aree di licenza ottenute dal Governo, con l’obiettivo a lungo termine di incentivare la produzione interna di oro