Cronache Economiche

15.02.2019

Erdoğan esclude il ricorso al Fondo Monetario Internazionale

Il Presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, ha escluso la possibilità di ricorrere ad un prestito del Fondo Monetario Internazionale. Erdoğan ha ribadito che il “capitolo FMI” è chiuso da maggio 2013 e non sarà riaperto, smentendo così le voci che ipotizzavano un ricorso al Fondo da parte di Ankara all’indomani delle elezioni locali del 31 marzo. Sulla stessa linea, il Ministero del Tesoro e delle Finanze aveva emesso il primo febbraio una dichiarazione ufficiale che escludeva qualsiasi accordo con FMI in termini di credito e supporto tecnico, data la solidità dell’economia del Paese. In tale contesto, la Turchia continuerà ad assicurare stabilità economica senza ricorrere a supporti finanziari esterni.

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15.02.2019

La Banca Centrale turca riduce le previsioni sull’inflazione

La Banca Centrale turca ha rivisto al ribasso le previsioni sull’andamento dell’inflazione per il 2019 e per gli anni successivi. Il nuovo rapporto dell’Istituto bancario prevede un’inflazione al 14,6% a fine 2019, rispetto al 15,2% precedentemente previsto, che dovrebbe ridursi ulteriormente nel 2020 (8,2%) e nel 2021 (5,4%). La revisione delle stime fa seguito alla riduzione già registrata dell’inflazione nell’ultima parte dello scorso anno, fino al 20,3% misurato a dicembre dall’Istituto turco di Statistica. Secondo recenti dichiarazioni del Governatore della Banca Centrale, Murat Çetinkaya, l’obiettivo della Banca è quello di mantenere una politica monetaria restrittiva per supportare la stabilità dei prezzi e sostenere la crescita equilibrata dell’economia attraverso un processo lungimirante di monitoraggio dei costi. Nel 2018 la Banca ha adottato varie misure, compreso l’aumento di oltre 6 punti dei tassi di interesse deciso a settembre, che si sono dimostrate efficaci nell'alleviare la volatilità del mercato e nel rafforzare la stabilità finanziaria. Le dichiarazioni del Governatore in conclusione confermano la determinazione dell’Istituto a contrastare l’elevata inflazione che continua a registrarsi nel Paese.

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15.02.2019

Interscambio Commerciale – Anno 2018

I dati sull’interscambio della Turchia nell’intero 2018, recentemente pubblicati dall’Istituto turco di Statistica, mostrano una contrazione del deficit commerciale della Turchia, diminuito del 28,4% da USD 76,8 miliardi a USD 55,0 miliardi. Le esportazioni turche sono infatti aumentate del 7,0% passando da USD 156,9 miliardi a USD 168,0 miliardi, mentre le importazioni hanno registrato una diminuzione pari a -4,6%, passando da USD 233,8 a USD 223,0 miliardi. Nel complesso, l’interscambio totale ha registrato un incremento dello 0,1%, da USD 390,8 a USD 391,1 miliardi. Tra le ragioni del miglioramento del deficit commerciale del Paese vi è anche la svalutazione della lira turca, particolarmente significativa nella seconda metà dell’anno. Nei confronti della UE – che resta il principale partner commerciale della Turchia con il 42,1% dell’interscambio totale – Ankara è passata da un deficit di 11,3 mld USD a un attivo di 3,2 mld USD. Le importazioni dalla UE sono passate da USD 85,2 a USD 80,8 miliardi (-5,2%), mentre le esportazioni turche verso la UE sono cresciute del 13,7%, passando da USD 73,9 a USD 84,0 miliardi. Complessivamente, l’interscambio Turchia/UE è aumentato nel periodo considerato del 3,6% passando da USD 159,1 miliardi del 2017 a USD 164,8 miliardi registrati nell’anno 2018. La graduatoria dei principali partner commerciali mostra al primo posto la Germania con USD 36,6 miliardi di interscambio (+0,4% rispetto al 2017), di cui importazioni per 20,4 miliardi (-4,2%) ed esportazioni per 16,1 miliardi (+6,8%) con un saldo negativo per la Turchia di USD 4.263 milioni; al secondo posto la Russia, con 25,4 miliardi di interscambio (+14,1%), di cui 21,9 miliardi di import (+12,7%) e 3,4 miliardi di export (+24,4%) e un saldo negativo per la Turchia di 18,6 milioni di USD.

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15.02.2019

L’Italia si conferma quinto partner commerciale della Turchia nel 2018

Sulla base dei dati pubblicati dall’Istituto turco di Statistica, l’Italia si conferma quale 5° partner commerciale della Turchia anche nel 2018, con 19,8 miliardi di interscambio totale, in lieve calo rispetto al 2017 (-0,3%). Le esportazioni italiane verso la Turchia hanno raggiunto 10.154 milioni (-10,2%), mentre l’export turco è stato di 9.566 milioni (+12,9%), con un saldo positivo per l’Italia di 588 milioni di USD. Nell’anno 2018, l’Italia si conferma 5° fornitore della Turchia dopo Russia, Cina, Germania e Stati Uniti e il terzo cliente dopo Germania e Regno Unito. Per quanto riguarda i settori, le principali voci dell’export turco verso l’Italia sono autoveicoli (+5,3%), ferro e acciaio (+100,5%) e macchinari (+13,1% per un totale di 754 milioni di dollari nel 2018). Le principali voci dell’export italiano sono macchinari (-7,9% per un totale di 2,85 miliardi di dollari nel 2018), autoveicoli (-24,9%) e materie plastiche (-6,1%). Per il documento completo: cliccare qui.

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15.02.2019

Innovazione scientifica-tecnologica: bando sponsorizzazioni

L’Ambasciata d’Italia in Turchia ha pubblicato un bando per le sponsorizzazioni da parte delle aziende che contribuiranno a realizzare una pubblicazione sul tema dell’innovazione scientifica e tecnologica. L’obiettivo dell’iniziativa è mettere in luce le potenzialità della collaborazione tra Italia e Turchia anche nel campo dell’innovazione tecnologica e condividere esperienze di successo tra aziende ed istituzioni. Il tema dell’innovazione sarà anche oggetto di una conferenza che avrà luogo ad aprile ad Ankara in collaborazione con le autorità turche. Per maggiori informazioni inviare e-mail a: comm.ambankara@esteri.it

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15.02.2019

Calo delle importazioni di gas naturale da parte della Turchia

Secondo il rapporto mensile dell’autorità turca per il mercato energetico (EPDK), la Turchia ha importato un totale di 4,7 miliardi di metri cubi di gas naturale nel mese di novembre 2018, in calo del 13,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. La Russia è stata la principale fonte per le importazioni di gas naturale con 2,1 miliardi di metri cubi a novembre 2018. A seguire l’Iran con 839 milioni di metri cubi di gas e l’Azerbaijan con 745 milioni di metri cubi. Altri paesi fornitori di gas: Algeria, Qatar, Nigeria e Stati Uniti. Le centrali elettriche turche, le famiglie e gli impianti industriali hanno utilizzato un totale di 4,1 miliardi di gas naturale a novembre 2018, con un calo del 21,4% rispetto a novembre 2017.

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15.02.2019

In diminuzione l’indice della fiducia dei consumatori a gennaio 2019

Secondo TurkStat, l’indice di fiducia dei consumatori è stato di 58,2 a gennaio 2019 con una diminuzione dello 0,9% su base mensile. Ciò fa seguito ad una ulteriore calo del 2,3% registrata a novembre. L'indice di fiducia dei consumatori viene calcolato dai risultati di un sondaggio e viene valutato in un intervallo tra 0-200, indicando una prospettiva ottimistica quando l'indice è superiore a 100 ed una pessimistica quando è minore di 100.

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15.02.2019

Piattaforma telematica per bandi di gare

Il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Turchia ha formalmente reso noto che da gennaio 2019 è attiva la Piattaforma Elettronica di Approvvigionamento Pubblico (EKAP) per la diffusione elettronica dei bandi di gare di appalto pubblico tramite procedure di gare aperte nonchè di quelli a trattativa privata in conformità alla legge locale n. 4734. Le procedure di iscrizione ad EKAP da parte di persone fisiche e giuridiche sono regolate dall’articolo 7 del Regolamento Applicativo delle Gare Elettroniche. Possono anche registrarsi soggetti di diritto di nazionalità straniera, per i quali la registrazione sulla piattaforma dovrà avvenire utilizzando il numero d’identità per stranieri da richiedere al Direttorato Generale per l’Anagrafe e la Cittadinanza. Le informazioni possono essere consultate sui siti www.kik.gov.tr ed ekap.kik.gov.tr dell’Autorità per gli Approvvigionamenti Pubblici.

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15.02.2019

Zone industriali in Turchia: le aziende italiane si concentrano nella provincia di Bursa

L’Ufficio ICE di Istanbul ha elaborato uno studio informativo sulle “Zone Industriali in Turchia: incentivi ed opportunità di mercato per le imprese italiane”. Il rapporto, presentato a Milano il 13 febbraio ultimo scorso, è un utile strumento informativo per le numerose aziende italiane interessate ad individuare formule alternative all’export diretto per poter continuare a essere presenti sul mercato turco e consolidare le posizioni acquisite nel corso degli anni. In tale ottica, l’indagine si è concentrata su alcuni settori produttivi (energia, chimica, farmaceutica, meccanica strumentale, automotive e componenti) e zone industriali in varie province della Turchia sulla base di una serie di parametri quali: infrastrutture, presenza di aziende straniere, settori di produzione e vicinanza alle principali città. Dall’indagine è emerso che la provincia di Bursa, nel nordovest della Turchia, è considerata la zona più idonea per le aziende italiane del settore automotive. Infatti, la metà degli impianti dei 16 produttori italiani di autoveicoli che operano in Turchia, come Tofaş Fiat, Tiberina e Sirena, si trovano a Bursa. Tra i 18 complessi industriali di Bursa, è stata evidenziata la zona di Hasanağa. Inoltre, sempre in tale distretto sono operative 47 delle 135 società straniere che investono in Turchia. Per quanto riguarda le esportazioni italiane, in riferimento ai settori produttivi di analisi, è stato indicato quello chimico e l’area industriale selezionata è quella di Gebkim nel distretto di Gebze, nella provincia nord-occidentale di Kocaeli.

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15.02.2019

Il tasso di inflazione al 20,35% nel mese di gennaio 2019

Il tasso di inflazione si è attestato al 20,35% nel mese di gennaio. L’indice dei prezzi al consumo è aumentato dell’1,06% su base mensile. I maggiori incrementi, su base mensile, sono stati registrati nel settore alimentare e delle bevande analcooliche (+6,43%). Il maggiore incremento, su base annuale, invece, si è avuto sempre nel settore alimentare e delle bevande analcooliche (+30,97%).

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15.02.2019

Il tasso di disoccupazione si attesta al 12,3% a novembre 2018

Secondo i dati Turkstat, nel mese di novembre il tasso di disoccupazione è salito al 12,3%, con un aumento del 2% su base annua. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il numero di persone occupate è diminuito di 201.000 unità e ha raggiunto i 28,3 milioni (tasso di occupazione del 46,5%). La disoccupazione giovanile (15-24 anni) si è attestata al 23,6% (+4,3% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno). Per quanto riguarda la distribuzione della forza lavoro per settori, le persone occupate nel settore agricolo hanno rappresentato il 17,7%, nell’industria il 20%, nell’edilizia il 6,5% e nei servizi il 55,8%. Il tasso di partecipazione della forza lavoro è stato del 53% (+0,2% su base annua), di cui il 72,4% uomini (+0,3% su base annua) ed il 34,1% donne (+0,3% su base annua), mentre la popolazione attiva ha raggiunto i 32,3 milioni. Il tasso di occupazione informale - non registrato, riferito a persone che lavorano senza assistenza sociale correlata alla loro principale occupazione - è stato calcolato al 33,6%, rimanendo invariato su base annua.

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